Un ospite illustre: la Galleria Estense a Sassuolo
Dal 01 Settembre 2012 al 11 Novembre 2012
Sassuolo | Modena
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazzale Della Rosa
Orari: venerdì, sabato, domenica e festivi 10-19; da lunedì a giovedì apertura a richiesta
Telefono per informazioni: +39 059 4395707
E-Mail info: sbsae-mo@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.comune.sassuolo.mo.it
L’evento espositivo “Un ospite illustre: la Galleria Estense a Sassuolo” rappresenta per la Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia (fortemente coadiuvata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e per il Paesaggio dell’Emilia Romagna e dal Comune di Sassuolo) un importante momento di ripresa delle attività culturali dopo i tragici eventi sismici iniziati dal 20 maggio scorso.
Come afferma il Soprintendente di Modena, Stefano Casciu, “è importante testimoniare con un segnale forte da parte dell’Amministrazione dei beni culturali la volontà di ripresa e di continuità dell’azione di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico artistico così fortemente colpito dal sisma”.
Sono enormi i danni subiti dal patrimonio culturale nella zona della Bassa modenese e reggiana. Ma anche i monumenti della città di Modena hanno risentito in maniera evidente delle scosse sismiche. La Galleria Estense, uno dei più importanti musei nazionali, creatura raffinata ed amatissima di Adolfo Venturi, padre nobile modenese della storia dell’arte italiana, è stata anch’essa colpita dal terremoto. Anche se – fortunatamente - nessuna opera ha subito danni diretti, la struttura del Palazzo dei Musei, che ospita la Galleria insieme a molte altre istituzioni culturali modenesi a cominciare dalla Biblioteca Universitaria Estense, ha subito seri danni che hanno sin da subito imposto la chiusura del Museo. In attesa di progettare e mettere in atto i necessari e complessi lavori di consolidamento, la Galleria Estense resta ancora chiusa la pubblico ed i suoi celebri capolavori non sono purtroppo visibili.
Questo è il motivo della impegnativa scelta di trasferire, per il periodo a cavallo tra l’estate e l’autunno del 2012, una sceltissima selezione di opere pittoriche della Galleria Estense nello splendido Palazzo Ducale di Sassuolo, l’unica delizia estense ancora sostanzialmente integra, dove il pubblico non solo locale potrà ammirare alcune opere celeberrime del museo. È naturalmente impossibile trasferire tutte le opere del museo modenese, alcune particolarmente delicate e complicate per una eventuale movimentazione. Un esempio basti per tutte: il Busto di Francesco I d’Este del Bernini, gemma assoluta del museo, è stato accuratamente protetto in loco da ogni rischio ed attende silenzioso che la Galleria riapra per poter esibire orgogliosamente al mondo la maestà del Duca e la maestria del massimo scultore di tutti i tempi.
Ma la selezione di dodici opere che verranno trasferite da Modena ed esposte è provvisoriamente a Sassuolo è eccezionale e rappresentativa al massimo della ricchezza delle collezioni di origine estense (ma non solo).
Il Ritratto di Francesco I d’Este (il padrone di casa) del Velazquez basterebbe da solo a testimoniare la qualità e la grandiosità di vedute dei grandi collezionisti della famiglia d’Este. A questo dipinto, che molti considerano quasi un ‘feticcio’, si aggiungono il Sant’Antonio di Cosmè Tura (reduce dalla mostra che Forlì ha dedicato ad Adolfo Wildt); il Compianto sul Cristo morto di Cima da Conegliano (che è stato la gemma della mostra monografica dedicata da Parigi al grande artista veneto); due delle Metamorfosi del Tintoretto (recentemente esposte nella mostra a lui dedicata dalle Scuderie del Quirinale a Roma); la Venere di Annibale Carracci (che ha rappresentato il classicismo bolognese alla rassegna La Bella Italia alla Venaria Reale a Torino) e la Flora di Ludovico Carracci; la delicatissima Madonna Campori del Correggio (anch’essa presente a Venaria Reale); i due accattivanti Bevitori di Nicolas Tournier (uno di essi è stato esposto a Fort Wort negli Stati Uniti nell’importante rassegna dedicata a Caravaggio e ai caravaggeschi); ed ancora una splendida Natura morta del reggiano Cristoforo Munari, che avrebbe potuto essere stata esposta qui a Sassuolo. Infine l’Amon e Tamar del Guercino sostituisce il famoso Venere Marte e Amore dello stesso artista, opera già esposta a Sassuolo e che in contemporanea rappresenta degnamente la Galleria Estense nella rassegna dedicata dal Palazzo Reale di Milano a sir Denis Mahon, il più grande studioso del grande artista di Cento.
L’esposizione temporanea di questi capolavori nel Palazzo Ducale di Sassuolo è un impegno organizzativo notevole che la Soprintendenza di Modena (con tutti i suoi funzionari e tutto il presonale, senza eccezioni) ha voluto però affrontare con grande slancio per testimoniare la volontà di continuità e di presenza dell’arte e delle istituzioni museali in momenti pur così difficili per la cittadinanza modenese e per tutta la Nazione.
Con questa iniziativa si intende inoltre far appuntare l’attenzione sul meraviglioso Palazzo Ducale di Sassuolo, un trionfo del Barocco che molti ancora non conoscono ma che lascia tutti stupiti al primo impatto per la grandiosità e la ricchezza dei suoi ambienti affrescati e stuccati, di grande valore scenografico. E non va inoltre dimenticato che al pian terreno del Palazzo, sin dai primi giorni successivi al sisma del 20 maggio, è stata attivata la realizzazione del Centro di raccolta e del cantiere di primo intervento di manutenzione e di restauro delle opere danneggiate dal terremoto, attualmente in fase avanzata di completamento. Già oggi sono svariate centinaia le opere d’arte ricoverate dalle chiese e da altri edifici del territorio (non solo modenese) lesionati dal sisma ed esse stesse danneggiate. Con settembre partirà anche l’attività del cantiere di primo intervento e di restauro delle opere, organizzato dalla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna e dalla Soprintendenza di Modena con l’insostituibile supporto dell’Istituto Centrale per la Conservazione ed il Restauro di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
“Palazzo Ducale di Sassuolo – dichiara il Direttore Regionale Carla Di Francesco – è un progetto di ampio respiro che non si limita alla sola esposizione delle preziose opere della Galleria Estense di Modena, ma rappresenta un concreto intervento di tutela e soccorso del ricchissimo patrimonio culturale di questa terra e l’occasione di vedere prestigiosi istituti ministeriali ed istituzioni locali lavorare di comune accordo in modo celere ed altamente operativo.
Simboleggia l’Emilia che vuole rialzarsi, l’inizio del cammino verso il ripristino delle condizioni di vita prima del terremoto.
Il sentimento forte di appartenenza e la solidità identitaria che mostrano gli emiliani, nasce dalla storia scritta nell’architettura e nelle tante testimonianze artistiche che caratterizzano in modo capillare anche i paesi e le frazioni più piccole di questa grande pianura: abbiamo l’obbligo di consegnare intatta alle generazioni che seguiranno la stessa ricchezza che ci dà oggi la forza di affrontare questo difficile momento. E questo, è un messaggio da mandare subito.”
L’evento “Un ospite illustre: la Galleria Estense a Sassuolo” non sarebbe stato infatti possibile senza l’importante sostegno ed aiuto, per le rispettive competenze, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e per il Paesaggio dell’Emilia Romagna e dal Comune di Sassuolo.
La concessione della gratuità da parte della Direzione Regionale è un aiuto fondamentale per la riuscita dell’iniziativa, ed anche (a parere del Soprintendente Stefano Casciu) un segno fortemente simbolico di apertura e di disponibilità nei confronti della cittadinanza e dei visitatori, per ripartire di slancio e superare il momento di grave crisi restituendo alla cultura ed al patrimonio artistico nazionale quel ruolo centrale che dovrebbe sempre essere loro riconosciuto e che è indispensabile per ricostruire su fondamenta solide, comuni e condivise.
La grande disponibilità da parte del Comune di Sassuolo ad implementare il già consistente impegno espresso nell’ambito dell’ormai consolidata convenzione con la Soprintendenza per la gestione comune della apertura del Palazzo Ducale al pubblico testimonia della generosa consapevolezza della comunità locale dell’importanza del palazzo come centro di attrazione culturale e turistica per la cittadinanza e per tutti i visitatori di Sassuolo.
Un grazie va rivolto anche al Nucleo di Bologna del Corpo dei Carabinieri dedicato, nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali alla Tutela del Patrimonio Culturale, per la costante assistenza ed il grande aiuto fornito in tutte le occasioni.
Come afferma il Soprintendente di Modena, Stefano Casciu, “è importante testimoniare con un segnale forte da parte dell’Amministrazione dei beni culturali la volontà di ripresa e di continuità dell’azione di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico artistico così fortemente colpito dal sisma”.
Sono enormi i danni subiti dal patrimonio culturale nella zona della Bassa modenese e reggiana. Ma anche i monumenti della città di Modena hanno risentito in maniera evidente delle scosse sismiche. La Galleria Estense, uno dei più importanti musei nazionali, creatura raffinata ed amatissima di Adolfo Venturi, padre nobile modenese della storia dell’arte italiana, è stata anch’essa colpita dal terremoto. Anche se – fortunatamente - nessuna opera ha subito danni diretti, la struttura del Palazzo dei Musei, che ospita la Galleria insieme a molte altre istituzioni culturali modenesi a cominciare dalla Biblioteca Universitaria Estense, ha subito seri danni che hanno sin da subito imposto la chiusura del Museo. In attesa di progettare e mettere in atto i necessari e complessi lavori di consolidamento, la Galleria Estense resta ancora chiusa la pubblico ed i suoi celebri capolavori non sono purtroppo visibili.
Questo è il motivo della impegnativa scelta di trasferire, per il periodo a cavallo tra l’estate e l’autunno del 2012, una sceltissima selezione di opere pittoriche della Galleria Estense nello splendido Palazzo Ducale di Sassuolo, l’unica delizia estense ancora sostanzialmente integra, dove il pubblico non solo locale potrà ammirare alcune opere celeberrime del museo. È naturalmente impossibile trasferire tutte le opere del museo modenese, alcune particolarmente delicate e complicate per una eventuale movimentazione. Un esempio basti per tutte: il Busto di Francesco I d’Este del Bernini, gemma assoluta del museo, è stato accuratamente protetto in loco da ogni rischio ed attende silenzioso che la Galleria riapra per poter esibire orgogliosamente al mondo la maestà del Duca e la maestria del massimo scultore di tutti i tempi.
Ma la selezione di dodici opere che verranno trasferite da Modena ed esposte è provvisoriamente a Sassuolo è eccezionale e rappresentativa al massimo della ricchezza delle collezioni di origine estense (ma non solo).
Il Ritratto di Francesco I d’Este (il padrone di casa) del Velazquez basterebbe da solo a testimoniare la qualità e la grandiosità di vedute dei grandi collezionisti della famiglia d’Este. A questo dipinto, che molti considerano quasi un ‘feticcio’, si aggiungono il Sant’Antonio di Cosmè Tura (reduce dalla mostra che Forlì ha dedicato ad Adolfo Wildt); il Compianto sul Cristo morto di Cima da Conegliano (che è stato la gemma della mostra monografica dedicata da Parigi al grande artista veneto); due delle Metamorfosi del Tintoretto (recentemente esposte nella mostra a lui dedicata dalle Scuderie del Quirinale a Roma); la Venere di Annibale Carracci (che ha rappresentato il classicismo bolognese alla rassegna La Bella Italia alla Venaria Reale a Torino) e la Flora di Ludovico Carracci; la delicatissima Madonna Campori del Correggio (anch’essa presente a Venaria Reale); i due accattivanti Bevitori di Nicolas Tournier (uno di essi è stato esposto a Fort Wort negli Stati Uniti nell’importante rassegna dedicata a Caravaggio e ai caravaggeschi); ed ancora una splendida Natura morta del reggiano Cristoforo Munari, che avrebbe potuto essere stata esposta qui a Sassuolo. Infine l’Amon e Tamar del Guercino sostituisce il famoso Venere Marte e Amore dello stesso artista, opera già esposta a Sassuolo e che in contemporanea rappresenta degnamente la Galleria Estense nella rassegna dedicata dal Palazzo Reale di Milano a sir Denis Mahon, il più grande studioso del grande artista di Cento.
L’esposizione temporanea di questi capolavori nel Palazzo Ducale di Sassuolo è un impegno organizzativo notevole che la Soprintendenza di Modena (con tutti i suoi funzionari e tutto il presonale, senza eccezioni) ha voluto però affrontare con grande slancio per testimoniare la volontà di continuità e di presenza dell’arte e delle istituzioni museali in momenti pur così difficili per la cittadinanza modenese e per tutta la Nazione.
Con questa iniziativa si intende inoltre far appuntare l’attenzione sul meraviglioso Palazzo Ducale di Sassuolo, un trionfo del Barocco che molti ancora non conoscono ma che lascia tutti stupiti al primo impatto per la grandiosità e la ricchezza dei suoi ambienti affrescati e stuccati, di grande valore scenografico. E non va inoltre dimenticato che al pian terreno del Palazzo, sin dai primi giorni successivi al sisma del 20 maggio, è stata attivata la realizzazione del Centro di raccolta e del cantiere di primo intervento di manutenzione e di restauro delle opere danneggiate dal terremoto, attualmente in fase avanzata di completamento. Già oggi sono svariate centinaia le opere d’arte ricoverate dalle chiese e da altri edifici del territorio (non solo modenese) lesionati dal sisma ed esse stesse danneggiate. Con settembre partirà anche l’attività del cantiere di primo intervento e di restauro delle opere, organizzato dalla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna e dalla Soprintendenza di Modena con l’insostituibile supporto dell’Istituto Centrale per la Conservazione ed il Restauro di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
“Palazzo Ducale di Sassuolo – dichiara il Direttore Regionale Carla Di Francesco – è un progetto di ampio respiro che non si limita alla sola esposizione delle preziose opere della Galleria Estense di Modena, ma rappresenta un concreto intervento di tutela e soccorso del ricchissimo patrimonio culturale di questa terra e l’occasione di vedere prestigiosi istituti ministeriali ed istituzioni locali lavorare di comune accordo in modo celere ed altamente operativo.
Simboleggia l’Emilia che vuole rialzarsi, l’inizio del cammino verso il ripristino delle condizioni di vita prima del terremoto.
Il sentimento forte di appartenenza e la solidità identitaria che mostrano gli emiliani, nasce dalla storia scritta nell’architettura e nelle tante testimonianze artistiche che caratterizzano in modo capillare anche i paesi e le frazioni più piccole di questa grande pianura: abbiamo l’obbligo di consegnare intatta alle generazioni che seguiranno la stessa ricchezza che ci dà oggi la forza di affrontare questo difficile momento. E questo, è un messaggio da mandare subito.”
L’evento “Un ospite illustre: la Galleria Estense a Sassuolo” non sarebbe stato infatti possibile senza l’importante sostegno ed aiuto, per le rispettive competenze, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e per il Paesaggio dell’Emilia Romagna e dal Comune di Sassuolo.
La concessione della gratuità da parte della Direzione Regionale è un aiuto fondamentale per la riuscita dell’iniziativa, ed anche (a parere del Soprintendente Stefano Casciu) un segno fortemente simbolico di apertura e di disponibilità nei confronti della cittadinanza e dei visitatori, per ripartire di slancio e superare il momento di grave crisi restituendo alla cultura ed al patrimonio artistico nazionale quel ruolo centrale che dovrebbe sempre essere loro riconosciuto e che è indispensabile per ricostruire su fondamenta solide, comuni e condivise.
La grande disponibilità da parte del Comune di Sassuolo ad implementare il già consistente impegno espresso nell’ambito dell’ormai consolidata convenzione con la Soprintendenza per la gestione comune della apertura del Palazzo Ducale al pubblico testimonia della generosa consapevolezza della comunità locale dell’importanza del palazzo come centro di attrazione culturale e turistica per la cittadinanza e per tutti i visitatori di Sassuolo.
Un grazie va rivolto anche al Nucleo di Bologna del Corpo dei Carabinieri dedicato, nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali alla Tutela del Patrimonio Culturale, per la costante assistenza ed il grande aiuto fornito in tutte le occasioni.
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