I COLORI DELLE EMOZIONI. Opere dalla Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, dalla Fondazione Marianne Werefkin e dalla Fondazione Richard e Uli Seewald

Richard Seewald, Café des Amis, 1913, olio su tela, cm. 50x70. Fondazione Richard e Uli Seewald, Ascona
Dal 14 Ottobre 2023 al 07 Gennaio 2024
Ascona | Mondo
Luogo: Museo Comunale d’Arte Moderna
Indirizzo: Via Borgo 34
Orari: martedì-sabato, 10.00 - 12.00; 14.00 - 17.00 Domenica, 10.30 - 12.30 Lunedì chiuso
Costo del biglietto: Intero, 10.00 fr.sv./euro Ridotto, 7.00 fr.sv./euro (studenti, AVS, pensionati, gruppi) Gratuito, giovani fino a 18 anni
Telefono per informazioni: +41 091 759 81 40
E-Mail info: museo@ascona.ch
Sito ufficiale: http://www.museoascona.ch
Il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (Svizzera), dopo il ciclo dedicato alle artiste donna iniziato nel 2022 con la mostra di Louise Nevelson e proseguito nel 2023 con quelle di Nanda Vigo e di Teres Wydler, apre la stagione espositiva autunnale con una rassegna che valorizza il patrimonio artistico della città, celebrando quegli artisti e quei movimenti, presenti nei fondi che il Museo conserva e cura e che hanno animato l’ambiente culturale del Borgo di Ascona nel secolo scorso, in particolare tra le due guerre mondiali, rendendolo un luogo eccezionale.
Dal 14 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024, l’esposizione, dal titolo Il colore delle emozioni, propone una selezione di un centinaio di lavori provenienti da tre differenti collezioni: la Fondazione Marianne Werefkin, la Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten e la Fondazione Richard e Uli Seewald, capaci di ripercorre importanti capitoli della storia dell’arte europea, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso.
Il percorso espositivo si apre con 47 dipinti provenienti dalla Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, solitamente esposti al Museo Castello San Materno, attualmente in restauro, il cui nucleo è composto da artisti gravitanti in area tedesca, tra i più significativi del periodo che va dalla fine dell’Ottocento al primo dopoguerra: gli impressionisti Max Liebermann e Lovis Corinth, gli artisti della colonia di Worpswede (Fritz Overbeck, Hans am Ende, Otto Modersohn e Paula Modersohn-Becker), ultimo baluardo del romanticismo tedesco del XIX secolo, che segnò il passaggio dal realismo umanitario e sociale all’impressionismo e all’espressionismo. Movimento, quest’ultimo, rappresentato da alcuni autori della Brücke (Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Hermann Max Pechstein, Emil Nolde) e del Blaue Reiter (Alexej Jawlensky, August Macke), a segnare i due poli di irraggiamento in Germania dell’espressionismo: quello vitalistico e sociale di Dresda e Berlino, e quello lirico e visionario di Monaco, che hanno entrambi saputo rivoluzionare il linguaggio pittorico aprendosi alla modernità.
La mostra prosegue al secondo piano del museo asconese, dove si potranno ammirare 33 dipinti di Marianne Werefkin(1860-1938), artista russa tra le promotrici dell’Espressionismo e anima del futuro museo di Ascona, che proprio nel Borgo decise di vivere gli ultimi vent’anni della sua esistenza e dove diventò punto di riferimento della vita culturale cittadina, grazie alla sua caparbietà e alla sua capacità persuasiva nel mettersi al centro degli eventi più importanti.
Tra i lavori esposti, si segnalano le tempere Autunno - Scuola del 1907, Il danzatore Alexander Sacharoff del 1909, L’albero rosso del 1910, o ancora La città dolente del 1930, oltre al corpus di 28 libretti contenente i disegni e gli schizzi di Marianne Werefkin.
La rassegna si completa con la sala dedicata alla Fondazione Richard e Uli Seewald, con 9 opere pittoriche del tedesco Richard Seewald che, negli anni difficili tra le due guerre mondiali, ha fatto della sua proprietà a Ronco sopra Ascona, la sua “Arcadia”, nel dedicarsi alla pittura, alla grafica e alla letteratura, immerso nella natura. Una natura che torna nei suoi dipinti, come paesaggio dell’anima, come luogo di silenzio profondo, fuori dal tempo e dallo spazio.
Dal 14 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024, l’esposizione, dal titolo Il colore delle emozioni, propone una selezione di un centinaio di lavori provenienti da tre differenti collezioni: la Fondazione Marianne Werefkin, la Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten e la Fondazione Richard e Uli Seewald, capaci di ripercorre importanti capitoli della storia dell’arte europea, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso.
Il percorso espositivo si apre con 47 dipinti provenienti dalla Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, solitamente esposti al Museo Castello San Materno, attualmente in restauro, il cui nucleo è composto da artisti gravitanti in area tedesca, tra i più significativi del periodo che va dalla fine dell’Ottocento al primo dopoguerra: gli impressionisti Max Liebermann e Lovis Corinth, gli artisti della colonia di Worpswede (Fritz Overbeck, Hans am Ende, Otto Modersohn e Paula Modersohn-Becker), ultimo baluardo del romanticismo tedesco del XIX secolo, che segnò il passaggio dal realismo umanitario e sociale all’impressionismo e all’espressionismo. Movimento, quest’ultimo, rappresentato da alcuni autori della Brücke (Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Hermann Max Pechstein, Emil Nolde) e del Blaue Reiter (Alexej Jawlensky, August Macke), a segnare i due poli di irraggiamento in Germania dell’espressionismo: quello vitalistico e sociale di Dresda e Berlino, e quello lirico e visionario di Monaco, che hanno entrambi saputo rivoluzionare il linguaggio pittorico aprendosi alla modernità.
La mostra prosegue al secondo piano del museo asconese, dove si potranno ammirare 33 dipinti di Marianne Werefkin(1860-1938), artista russa tra le promotrici dell’Espressionismo e anima del futuro museo di Ascona, che proprio nel Borgo decise di vivere gli ultimi vent’anni della sua esistenza e dove diventò punto di riferimento della vita culturale cittadina, grazie alla sua caparbietà e alla sua capacità persuasiva nel mettersi al centro degli eventi più importanti.
Tra i lavori esposti, si segnalano le tempere Autunno - Scuola del 1907, Il danzatore Alexander Sacharoff del 1909, L’albero rosso del 1910, o ancora La città dolente del 1930, oltre al corpus di 28 libretti contenente i disegni e gli schizzi di Marianne Werefkin.
La rassegna si completa con la sala dedicata alla Fondazione Richard e Uli Seewald, con 9 opere pittoriche del tedesco Richard Seewald che, negli anni difficili tra le due guerre mondiali, ha fatto della sua proprietà a Ronco sopra Ascona, la sua “Arcadia”, nel dedicarsi alla pittura, alla grafica e alla letteratura, immerso nella natura. Una natura che torna nei suoi dipinti, come paesaggio dell’anima, come luogo di silenzio profondo, fuori dal tempo e dallo spazio.
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