Bibliothèques vivantes - Catherine Meurisse e DD Dorvillier. "Vois-tu celle-là qui s’enfuit"/"Vedi quella lì che scappa"

Catherine Meurisse e DD Dorvillier, “Vois-tu celle-là qui s’enfuit”, 2017

 

Dal 24 Novembre 2017 al 24 Novembre 2017

Napoli

Luogo: Institut français

Indirizzo: via F. Crispi 86

Orari: h 18.30

Costo del biglietto: Ingresso libero su presentazione di un documento d’identità e fino ad esaurimento posti



Una storia in cui l’arte viene usata per superare la violenza e la morte, una performance che fonde i disegni e la scrittura con la danza. 
Arriva a Napoli “Bibliothèques vivantes”, il progettodell’Institut français di Parigi, ora diffuso anche in Italia, presenta il prossimo venerdì 24 novembre alle 18.30, presso l’Institut français di Napoli, “Vois-tu celle-là qui s’enfuit”/”Vedi quella lì che scappa”
Protagoniste la disegnatrice Catherine Meurisse, sopravvissuta al massacro nella redazione di Charlie Hebdo del gennaio 2015 in cui persero la vita 12 persone, e la coreografa DD Dorvillier, la cui ultima pièce Extra Shapes è stata presentata al Centre Pompidou quest’anno.
Uno spettacolo realizzato nell’ambito de La Francia in Scena all’interno del progetto “Bibliothèques vivantes”, che unisce performance e istallazioni partecipative a metà tra lo spettacolo dal vivo e l’universo dei libri.
 
“Con questa nuova e affascinante iniziativa, - afferma il Console generale di Francia a Napoli Jean-Paul Seytre - prosegue la stagione di eventi dell’Istituto che ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere in città la scena artistica francese attraverso esperienze inedite. “Bibliothèques vivantes” vuole coinvolgere il pubblico in quei luoghi naturalmente destinati allo sviluppo del pensiero come le biblioteche in un modo moderno e accattivante. Vois-tu celle-là qui s’enfuit è uno spettacolo di due artiste straordinarie che sarà messo in scena proprio presso la nostra Médiathèque, da sempre forte punto di riferimento della cultura francese per la città di Napoli.”
 
La disegnatrice Catherine Meurisse e la coreografa DD Dorvillier si sono incontrate per la prima volta proprio in Italia, alla Villa Medici, Accademia di Francia a Roma, nel 2015. E proprio lì hanno scoperto passioni comuni che hanno dato vita al progetto. Tutto è nato dalla condivisione del fascino per una serie di statue della Villa Medici, le Niobidi, che sono una rappresentazione di figure in fuga. Nella mitologia greca, Niobe sposò Anfione, re di Tebe, da cui ebbe sette figli e sette figlie. Niobe ne era così orgogliosa che ardì burlarsi della dea Latona, che aveva avuto solo due figli, i gemelli Apollo e Artemide. Latona allora incaricò i suoi figli di vendicare l'offesa, ed essi, con le loro frecce, uccisero i figli di Niobe, scena che ha ispirato le sculture di Balthus (1908-2001) nei giardini di Villa Medici. E che rivivrà nei disegni e movimenti di Catherine Meurisse e DD Dorvillier.
La coreografa si muoverà ripetendo le forme delle sculture e interagendo con le immagini dei disegni realizzati di volta in volta da Catherine, proiettate in tempo reale in un video alle sue spalle, con le musiche registrate dei compositori americani Zeena Parkins e Seth Cluett.Saranno dunque due i soggetti in scenache dialogheranno: da una parte DD Dorvillier, con i movimenti del suo corpo, e dall’altra la memoria della disegnatrice, che prenderà vita con penne, inchiostro, carta e acqua. E’ una performance che riguarda il movimento e la pittura; ma è anche una riflessione sulla riproduzione e sul modo di fare arte, sulla comprensione di ciò che si vede usando il proprio corpo, come ci si sente osservando le cose.
Durante il suo soggiorno, la coreografa DD Dorvillier ha contemplato a lungo queste statue, prendendo le posizioni, tatuando nel suo corpo le tensioni e contrazioni nervose di questi esseri umani in corsa, già catturati dal loro omicida.La disegnatrice Catherine Meurisse, una delle sopravvissute del massacro di Charlie Hebdo, ha cercato di dimenticare il tragico evento circondandosi di bellezza e affidandosi all’arte: “Lavorando con DD sulle statue [le Niobidi di Villa Medici], ho rotto l’incantesimo che mi ha imprigionato”.
La disegnatrice Catherine Meurisse, una delle sopravvissute di Charlie Hebdo, ha cercato di dimenticare il tragico evento circondandosi di bellezza e affidandosi all’arte: “Lavorando con DD sulle statue [le Niobidi di Villa Medici], ho rotto l’incantesimo che mi ha imprigionato”. 
 
A partire da queste esperienze, inizia una conversazione sull’arte ed il movimento, sulle modalità del disegno, della danza e della scrittura. Sul palco questa volta, i corpi troncati, storti e contorti emergono dal vivo da enormi fogli di carta in dialogo con le pose della coreografa. “L’arte è una mediazione, un filtro che permette di affrontare la violenza e la morte” spiega Catherine Meurisse “Per cui, mi affido agli artisti in cui ho assoluta fiducia. Sono coloro che mi aiutano a capire il mondo”. 
 
Questo progetto si iscrive nell’ambito del festival francese Concordan(s) creato dal suo direttore Jean- François Munnier con l’intento di mettere in relazione uno scrittore con una coreografa. E’ nato nell’ambito della rassegna La Francia in Scena 2017più di 150 date in 30 città italiane per 6 mesi, da maggio a novembre, ospitano tutta la vitalità, la varietà e il dinamismo della scena artistica francese.
 
La coreografa DD Dorvillier si trasferisce a New York e si ritrova nel cuore della scena di downtown performance. Venti anni dopo, si trasferisce in Francia. La sua ultima pièce Extra Shapes (2015) è stata presentata al Centre Pompidou nel febbraio 2017. Only One of Many (2017), una collaborazione con il compositore Sébastien Roux ha fatto la sua anteprima nel quadro del festival Les Musiques 2017 du GMEM.

La disegnatrice Catherine Meurisse
 si è formata alla scuola Estienne e alla scuola nazionale delle arti decorative di Parigi. Disegna per la stampa, per l’édition jeunesse ed è autrice di fumetti. Album toccante del 2016, La Leggerezza è il racconto del suo ritorno alla vita e al disegno, dopo l’attentato contro Charlie Hebdo, o come la ricerca della bellezza, inseguita durante il suo soggiorno presso la Villa Medici di Roma, l’abbia aiutata a risorgere.

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