Dell'Aversana&Varavallo. Remember
Dal 14 Maggio 2016 al 20 Maggio 2016
Casoria | Napoli
Luogo: CAM Museum
Indirizzo: via Duca D’Aosta (angolo via Calore)
Curatori: Domenico "Mimmo" Di Caterino
Enti promotori:
- CAM Museum
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 7576167
E-Mail info: casoriacontemporaryartmuseum@hotmail.com
Sito ufficiale: http://www.casoriacontemporaryartmuseum.com/
Il CAM Museum presenta REMEMBER personale di Dell’Aversana&Varavallo, testi a catalogo di Domenico “Mimmo” Di Caterino.
Il lavoro del duo Dell’Aversana e Varavallo è un lavoro che racconta un passaggio, mobile ancora in atto, quello dal novecento al secolo della “generazione app”. La loro è un ricerca che pone davanti al fatto che non esista nessuna rappresentazione dell’Io che ne attesti il successo. Si muovono sul presupposto che ciò che oggi è rigoroso e doveroso potrebbe anche in un breve periodo divenire vecchio se non antico, illeggibile dal punto di vista della comunicazione.
Lavorare sulla propria rappresentazione etica di senso e farne estetica è un compito al quale assolvono 24 h su 24 e sette giorni su sette. La loro ricerca intima e privata, la loro relazione di arte e di vita pubblicamente manifesta attraverso l’estetica del loro prodotto in estensione mobile permanente, si è adattata benissimo alla capacità interattiva del web.
Sono nati digitali nel secolo passato e nel secolo passato avevano già ridiscusso i contenuti e gli accenti dell’autoritratto elevato a forma del momento presente. La loro ricerca alla fine del novecento aveva già insito il DNA della cultura della fretta endemica della comunicazione elettronica, forse per un attivismo culturale insito nella cultura partenopea, dove la memoria nel suo determinarsi cancella il passato riscrivendolo, facendolo passare di moda e paradossalmente impedendogli di passare di moda nello stesso attimo. Dell’Aversana e Varavallo hanno sempre ragionato sulla reinvenzione loro e dello spettatore con il quale si interfacciano, è impensabile ci sia disconnessione. Con la loro rete (Nexus) di riferimento il loro privato oscilla tra il reale e la sua rappresentazione virtuale, il tempo del loro processo creativo condiviso risulta dilatato ed amplificato, “Andamento lento” , citando Tulio De Piscopo, alla velocità dell’interconnessione, una memoria dinamica e mobile.
Il loro lavoro, dopo più di vent’anni di ricerca comune di vita, di senso e di linguaggio, appare un’ istantanea in movimento, con tanto di possibile cancellazione, riscrizione o sovrascrittura.
Il loro è un linguaggio che sembra non volere cercare nuove opzioni, che si barrica e si adatta per conservare le proprie opzioni facendone azioni di arte e di vita. In equilibrio tra relè e virtuale, tra connessione e disconnessione, del secolo passato conservano la giusta distanza
ed ironia dall’imposizione di questo secolo di uno stato d’emergenza perpetua.
Sintetizzando il lavoro di Dell’Aversana-Varavallo è espressione dell’ambivalenza del presente, sospeso tra il carpe diem dove le “radici” come i “fondamenti” hanno stessa la legittimità. Il loro moto perpetuo in equilibrio estetico oscilla tra la libertà di essere e la protezione dell’essere. Non possiamo sapere come questa loro tensione continuerà a svilupparsi, se questo loro equilibrio sull’instabilità si piegherà o spezzerà. Nitido è che la loro esteti- ca, sintetizza l’umana insostenibilità di un sistema economico interconnesso e globalizzato, che sfrutta e spinge verso il dirupo dove si è arroccata l’umanità privilegiata, che ha manipolato ed allontanato dal principio del gesto, della azione e della sintesi creativa come lettura del reale, anteponendo a ciò il piacere, la provocazione e l’azione ludica promozionale e virale priva di contenuto. Dell’Aversana-Varavallo conservano la loro trincea semiotica con la consapevolezza che la lotta tra l’incanto della denuncia del reale fatto istante e la futile e ludica provocazione, non è ancora finita e davanti a questo tempo e questa storia, il responso della storia pubblica o privata che sia, sarà sempre temporaneo, non definitivo e neanche assoluto.
Domenico “Mimmo” di Caterino
Remember il corpo oggetto?da Dal Novecento al secondo millennio interconnessi e mobili testo a catalogo.
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