Geppy Pisanelli. Passage

Geppy Pisanelli, Passage 2, 2015, oil on linen, 270x220

 

Dal 22 Gennaio 2016 al 28 Febbraio 2016

Napoli

Luogo: PAN Palazzo delle Arti Napoli

Indirizzo: via dei Mille 60

Orari: 9.30-19.30; domenica 9.30-14.30. Martedì chiuso

Curatori: Paola de Ciuceis

Enti promotori:

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo - Comune di Napoli



Venerdì 22 gennaio, ore 17.30, per la stagione artistica in corso, Fondazione Mannajuolo e Al Blu di Prussia presentano al PAN, Palazzo delle Arti Napoli, "Passage" personale di Geppy Pisanelli a cura di Paola de Ciuceis; un'iniziativa realizzata in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Intervengono:
L’artista, Geppy Pisanelli
Il curatore, Paola de Ciuceis
L’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele

In esposizione, nelle sale al II piano del Pan Palazzo delle Arti Napoli, oltre 40 opere dipinte - oli su lino e pastelli su carte - di Geppy Pisanelli, napoletano di Aversa, dal 2007 attivo tra Napoli e New York dove vive e lavora conciliando la sua doppia natura di ricercatore scientifico - virologo, studia i meccanismi di immuno-evasione dei virus ad RNA - e artista figurativo dedito a lavori pittorici per lo più di formato maxi nei quali, sempre in biblico tra segno e significato, indaga gli abissi dell’animo umano attraverso la natura.
Fulcro della rassegna, da cui anche il titolo dell’esposizione, il ciclo “Passage”: un corpus di 4 tele di grande formato, una complessa idea progettuale sul tema dell’isolamento nata già due anni fa in concomitanza con l’opera “The Lifesaver”,proseguita con la mostra alla Casa Italiana Zerrilli-Marimò della New York University (giugno 2015) e ripresa con più vigore estate scorsa per questa personale nella quale presenta anche opere dal 2007 ad oggi.
A metà tra il reale e l’immaginifico propone racconti minimi dai risvolti concettuali nei quali preferendo gli oggetti ai soggetti, in un divertissement di luci e ombre, coinvolge l’osservatore suggerisce storie con uno stile che egli stesso, ricorrendo ad un ossimoro, definisce “minimalismo narrativo”. 

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