Interno Pompeiano e Archivio dello Spazio - L’anima di Pompei nel progetto artistico fotografico di Luigi Spina

© Luigi Spina | Luigi Spina, Via dell'Abbondanza, Parco archeologico di Pompei
Dal 2 April 2021 al 2 April 2021
Pompei | Napoli
Luogo: Parco archeologico di Pompei
Indirizzo: Via Villa dei Misteri
Un progetto fotografico per raccontare l’anima di Pompei, attraverso lo sguardo di Luigi Spina.” Interno Pompeiano e Archivio dello Spazio” è il nome della duplice ricerca artistica che sarà realizzata dal fotografo all’interno degli scavi di Pompei in due fasi. L’una attraverso fotografie in bianconero, con le sequenze delle vie e le visioni prospettiche delle case pompeiane; e l’altra che introduce il colore nella rappresentazione degli interni degli edifici pompeiani.
Le foto, al termine del lavoro, costituiranno un nuovo patrimonio visivo per il Parco e il sito di Pompei e potranno essere oggetto di una Mostra fotografica per presentare l’immagine più intima e profonda della antica città, ricercata e emersa attraverso questo progetto.
Il Parco, da sempre attento alle diverse forme d’arte e in particolare alla fotografia, promuove la ricerca artistica, in questo caso attraverso uno dei più apprezzati fotografi d’arte italiani, che a più riprese, ha già indagato già la bellezza della città di Pompei.
L’obiettivo di Interno Pompeiano è restituire una dimensione umana degli interni delle domus, rispettando la loro esistenza come spazi attuali, senza gli abitanti di un tempo: le famiglie. L’autore si affiderà alla mutevolezza della luce e alle declinazioni del tempo. Gli ambienti delle domus saranno colti nella loro luce naturale quotidiana, senza aggiunta di artifici. Lo scopo è di coglierne l’intima vitalità, restituendo agli scavi - non solo luogo archeologico - la dimensione originaria di spazio esistenziale, progettato e costruito per la società del tempo.
Le Regiones saranno indagate in modo da restituire all’osservatore l’immensità e la diversità dei luoghi pompeiani. Emergerà una nuova visione urbana, fatta di sequenze di interni che saranno interrotti da vedute della rete viaria, degli incroci, del Foro. In questo senso la ricerca di Spina si estende in tutte le direzioni con lo scopo di offrire una nuova immagine della città.
Interno Pompeiano si completa con Archivio dello Spazio, che indaga e penetra con maggior attenzione le domus mostrandone il tessuto costruttivo e decorativo. Dalle Regiones, alle Insulae fino alle abitazioni sarà un viatico della conoscenza materica, volto ad approfondire lo spazio antico, mostrandone le superfici nella loro esistenza contemporanea.
“Pompei è la città delle mutazioni, dei cambiamenti. È proprio il fattore temporale, lo scorrere degli anni, che restituiscono una diversa visione della città. –sottolinea il Direttore uscente del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, promotore del progetto - Dalla metà del Settecento, disegnatori, pittori, filosofi, poeti, letterati, viaggiatori e poi i fotografi hanno subito il fascino della città sepolta. Hanno percepito la dimensione della catastrofe storica e umana. L’immagine fotografica, medium contemporaneo del nostro presente, è fisiologicamente legata alla città del vulcano. Il duplice progetto fotografico di Luigi Spina è una ricerca autoriale, una ricerca visiva epica, mai prima tentata, per le ovvie finalità scientifiche. Il termine "enciclopedico" è la parola che più riesce a dare il senso della dimensione della antica città e in questo caso al lavoro di Spina. Pompei è una soglia temporale che ci offre la possibilità di poter conoscere ogni aspetto della vita romana. Un autentico sapere enciclopedico.”
Nella sua inventariazione e restituzione sensibile delle materie architettoniche pompeiane, Archivio dello Spazio collaborerà anche con il primo progetto del Parco Archeologico di Pompei dedicato alle arti contemporanee, Pompeii Commitment. Materie archeologiche.
I due progetti di ricerca hanno avuto il sostegno tecnico di un marchio celebre e prestigioso. Hasselblad La famosa casa produttrice di fotocamere professionali ha messo a disposizione di Luigi Spina una delle sue ammiraglie. L’Hasseblad H6D 100 C con ottiche è l’accessorio, essenziale, per il controllo del decentramento e basculaggio.
Le foto, al termine del lavoro, costituiranno un nuovo patrimonio visivo per il Parco e il sito di Pompei e potranno essere oggetto di una Mostra fotografica per presentare l’immagine più intima e profonda della antica città, ricercata e emersa attraverso questo progetto.
Il Parco, da sempre attento alle diverse forme d’arte e in particolare alla fotografia, promuove la ricerca artistica, in questo caso attraverso uno dei più apprezzati fotografi d’arte italiani, che a più riprese, ha già indagato già la bellezza della città di Pompei.
L’obiettivo di Interno Pompeiano è restituire una dimensione umana degli interni delle domus, rispettando la loro esistenza come spazi attuali, senza gli abitanti di un tempo: le famiglie. L’autore si affiderà alla mutevolezza della luce e alle declinazioni del tempo. Gli ambienti delle domus saranno colti nella loro luce naturale quotidiana, senza aggiunta di artifici. Lo scopo è di coglierne l’intima vitalità, restituendo agli scavi - non solo luogo archeologico - la dimensione originaria di spazio esistenziale, progettato e costruito per la società del tempo.
Le Regiones saranno indagate in modo da restituire all’osservatore l’immensità e la diversità dei luoghi pompeiani. Emergerà una nuova visione urbana, fatta di sequenze di interni che saranno interrotti da vedute della rete viaria, degli incroci, del Foro. In questo senso la ricerca di Spina si estende in tutte le direzioni con lo scopo di offrire una nuova immagine della città.
Interno Pompeiano si completa con Archivio dello Spazio, che indaga e penetra con maggior attenzione le domus mostrandone il tessuto costruttivo e decorativo. Dalle Regiones, alle Insulae fino alle abitazioni sarà un viatico della conoscenza materica, volto ad approfondire lo spazio antico, mostrandone le superfici nella loro esistenza contemporanea.
“Pompei è la città delle mutazioni, dei cambiamenti. È proprio il fattore temporale, lo scorrere degli anni, che restituiscono una diversa visione della città. –sottolinea il Direttore uscente del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, promotore del progetto - Dalla metà del Settecento, disegnatori, pittori, filosofi, poeti, letterati, viaggiatori e poi i fotografi hanno subito il fascino della città sepolta. Hanno percepito la dimensione della catastrofe storica e umana. L’immagine fotografica, medium contemporaneo del nostro presente, è fisiologicamente legata alla città del vulcano. Il duplice progetto fotografico di Luigi Spina è una ricerca autoriale, una ricerca visiva epica, mai prima tentata, per le ovvie finalità scientifiche. Il termine "enciclopedico" è la parola che più riesce a dare il senso della dimensione della antica città e in questo caso al lavoro di Spina. Pompei è una soglia temporale che ci offre la possibilità di poter conoscere ogni aspetto della vita romana. Un autentico sapere enciclopedico.”
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