Lisetta Carmi. Genova. Fotografie 1960 - 1970
Dal 02 Dicembre 2021 al 06 Marzo 2022
Napoli
Luogo: Magazzini Fotografici
Indirizzo: Via San Giovanni in Porta 32
Orari: Mercoledì h16:00/h 20:00 Giovedì, venerdì e sabato h11:00/h13:30 - h14:30/h20:00 Domenica h11:00/h14:00
Curatori: Giovanni Battista Martini e Yvonne De Rosa
E-Mail info: info@magazzinifotografici.it
Sito ufficiale: http://www.magazzinifotografici.it
A partire dal 2 dicembre 2021, l’Associazione di promozione sociale Magazzini Fotografici è orgogliosa di ospitare nelle sue sale la mostra “Genova” di Lisetta Carmi, 30 scatti in bianco e nero che raccontano, attraverso lo sguardo sincero della fotografa, la Genova del secondo dopo guerra, una città in piena evoluzione sociale ed economica.
Lisetta Carmi, tra i massimi interpreti della fotografia sociale nella seconda metà del Novecento, comincia a fotografare Genova durante gli anni sessanta, in un periodo storico che vede la città subire una trasformazione radicale, con la ricostruzione successiva ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e i forti e repentini cambiamenti legati al boom economico.
Nella ricerca fotografica di Lisetta Carmi possiamo ritrovare il documento della mutevole Genova di quegli anni, rivista nei vicoli del centro storico, nelle tracce lasciate dalla guerra ma anche della vita quotidiana attraverso i ritratti dei bambini che ricominciano a giocare per strada. Sempre di quegli stessi anni sono le immagini che raccontano la comunità dei travestiti della città, scatti che portarono la fotografa ad occuparsi in maniera radicale di identità di genere, peraltro in un periodo estremamente ostile. Fotografie che destarono in quegli anni grande scandalo ma che oggi ci restituiscono nelle vibrazioni la forte empatia che la fotografa riuscì ad instaurare con i soggetti fotografati.
«Non ho mai cercato dei soggetti (…) mi sono venuti incontro, perché nel momento in cui la mia anima vibra insieme con il soggetto, con la persona che io vedo, allora io scatto. Tutto qui».
Lisetta Carmi
A curare la mostra è Giovanni Battista Martini,amico di Lisetta Carmi e curatore dell’archivio della fotografa “La casa dove Lisetta Carmi viveva e lavorava negli anni Sessanta è in Piazza Fossatello e chiude a sud la Via del Campo, ai margini dell’antico ghetto ebraico. Un crocicchio di « caruggi »(vicoli), dove la comunità dei travestiti aveva trovato in quegli anniun luogo protetto e seminascosto per poter affermare la propria identità.
Ho conosciuto Lisetta nel 1967, quando ero ancora uno studente del Liceo Artistico econ sua nipote Francesca mi recavo nel suo studio; ricordo ancora che per salire all’ultimo piano con l’ascensore si doveva inserire una monetina.
Fu proprio durante una di quelle visite che vidi, per la prima volta, alcune stampe dei travestiti lasciate ad asciugare in camera oscura. Rimasi fin da subito impressionato dalla forza di quelle immagini e dalla novità dei soggetti. In quelle fotografie c’era lo sguardo di Lisetta: uno sguardo a prima vista semplicemente oggettivo, ma che in realtà sfidava le convenzioni e il benpensare borghese. Uno sguardo in grado di oltrepassare la nozione di reportage per diventare una “narrazione per immagini”, un racconto di storie di vite capace di testimoniare la sincera amicizia costruita in sei anni di frequentazione con i travestiti.
Lisetta Carmi ha scelto, nel corso degli anni, di portare il suo sguardo suoi luoghi più identitari della città di Genova come il porto, il centro storico, la fabbrica.”
Le fotografie in mostra si inseriscono nel dialogo portato avanti dall’associazione culturale sul tema intimità e ne definiscono diverse sfumature: “Il giorno che ho incontrato Lisetta Carmi lo conservo tra le esperienze più belle, mi ha accolto affettuosamente nella sua casa essenziale, elegante, di quelle senza troppi oggetti. I ricordi Lisetta Carmi li porta nel cuore.
Appena ci siamo sedute mi ha chiesto di darle la mano, me l’ha tenuta stretta ed ha cominciato a raccontarmi la sua vita…
Riuscire a portare a Magazzini Fotografici una mostra così importante è per me un grande traguardo. Dal giorno della riapertura post pandemia ho deciso che, dopo tanta distanza, sarebbe stato bello raccontare l’intimità, l’incontro con la parte intima degli autori in mostra e Genova di Lisetta Carmi è proprio un viaggio intimo, un incontro con la ‘sua’ Genova: il porto, i travestiti, ogni passo ed ogni luogo vissuto e raccontato dalla Carmi porta con sé la grande umanità di questa esploratrice del mondo e delle sue sfaccettature trascendentali.
Osservando questo spaccato di vita genovese, il visitatore potrà scoprire le non poche analogie che legano la città natale della fotografa alla nostra Napoli. Infatti Genova, non solo morfologicamente ma anche storicamente, ha un evidente forte legame con la nostra città” sottolinea Yvonne De Rosa, art director dell’APS.
Ad ospitare la mostra è Magazzini Fotografici, APS nata da un’idea della fotografa Yvonne De Rosa, che ha come elemento fondamentale l’obiettivo della divulgazione dell’arte della fotografia finalizzata alla creazione di un dialogo che sia occasione di scambio e di arricchimento culturale. Il team di Magazzini Fotografici è composto da: Yvonne De Rosa - Direttrice artistica e Fondatrice, Valeria Laureano – fotografa e coordinatrice, e Rossella Di Palma - responsabile ufficio stampa e comunicazione.
Lisetta Carmi, tra i massimi interpreti della fotografia sociale nella seconda metà del Novecento, comincia a fotografare Genova durante gli anni sessanta, in un periodo storico che vede la città subire una trasformazione radicale, con la ricostruzione successiva ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e i forti e repentini cambiamenti legati al boom economico.
Nella ricerca fotografica di Lisetta Carmi possiamo ritrovare il documento della mutevole Genova di quegli anni, rivista nei vicoli del centro storico, nelle tracce lasciate dalla guerra ma anche della vita quotidiana attraverso i ritratti dei bambini che ricominciano a giocare per strada. Sempre di quegli stessi anni sono le immagini che raccontano la comunità dei travestiti della città, scatti che portarono la fotografa ad occuparsi in maniera radicale di identità di genere, peraltro in un periodo estremamente ostile. Fotografie che destarono in quegli anni grande scandalo ma che oggi ci restituiscono nelle vibrazioni la forte empatia che la fotografa riuscì ad instaurare con i soggetti fotografati.
«Non ho mai cercato dei soggetti (…) mi sono venuti incontro, perché nel momento in cui la mia anima vibra insieme con il soggetto, con la persona che io vedo, allora io scatto. Tutto qui».
Lisetta Carmi
A curare la mostra è Giovanni Battista Martini,amico di Lisetta Carmi e curatore dell’archivio della fotografa “La casa dove Lisetta Carmi viveva e lavorava negli anni Sessanta è in Piazza Fossatello e chiude a sud la Via del Campo, ai margini dell’antico ghetto ebraico. Un crocicchio di « caruggi »(vicoli), dove la comunità dei travestiti aveva trovato in quegli anniun luogo protetto e seminascosto per poter affermare la propria identità.
Ho conosciuto Lisetta nel 1967, quando ero ancora uno studente del Liceo Artistico econ sua nipote Francesca mi recavo nel suo studio; ricordo ancora che per salire all’ultimo piano con l’ascensore si doveva inserire una monetina.
Fu proprio durante una di quelle visite che vidi, per la prima volta, alcune stampe dei travestiti lasciate ad asciugare in camera oscura. Rimasi fin da subito impressionato dalla forza di quelle immagini e dalla novità dei soggetti. In quelle fotografie c’era lo sguardo di Lisetta: uno sguardo a prima vista semplicemente oggettivo, ma che in realtà sfidava le convenzioni e il benpensare borghese. Uno sguardo in grado di oltrepassare la nozione di reportage per diventare una “narrazione per immagini”, un racconto di storie di vite capace di testimoniare la sincera amicizia costruita in sei anni di frequentazione con i travestiti.
Lisetta Carmi ha scelto, nel corso degli anni, di portare il suo sguardo suoi luoghi più identitari della città di Genova come il porto, il centro storico, la fabbrica.”
Le fotografie in mostra si inseriscono nel dialogo portato avanti dall’associazione culturale sul tema intimità e ne definiscono diverse sfumature: “Il giorno che ho incontrato Lisetta Carmi lo conservo tra le esperienze più belle, mi ha accolto affettuosamente nella sua casa essenziale, elegante, di quelle senza troppi oggetti. I ricordi Lisetta Carmi li porta nel cuore.
Appena ci siamo sedute mi ha chiesto di darle la mano, me l’ha tenuta stretta ed ha cominciato a raccontarmi la sua vita…
Riuscire a portare a Magazzini Fotografici una mostra così importante è per me un grande traguardo. Dal giorno della riapertura post pandemia ho deciso che, dopo tanta distanza, sarebbe stato bello raccontare l’intimità, l’incontro con la parte intima degli autori in mostra e Genova di Lisetta Carmi è proprio un viaggio intimo, un incontro con la ‘sua’ Genova: il porto, i travestiti, ogni passo ed ogni luogo vissuto e raccontato dalla Carmi porta con sé la grande umanità di questa esploratrice del mondo e delle sue sfaccettature trascendentali.
Osservando questo spaccato di vita genovese, il visitatore potrà scoprire le non poche analogie che legano la città natale della fotografa alla nostra Napoli. Infatti Genova, non solo morfologicamente ma anche storicamente, ha un evidente forte legame con la nostra città” sottolinea Yvonne De Rosa, art director dell’APS.
Ad ospitare la mostra è Magazzini Fotografici, APS nata da un’idea della fotografa Yvonne De Rosa, che ha come elemento fondamentale l’obiettivo della divulgazione dell’arte della fotografia finalizzata alla creazione di un dialogo che sia occasione di scambio e di arricchimento culturale. Il team di Magazzini Fotografici è composto da: Yvonne De Rosa - Direttrice artistica e Fondatrice, Valeria Laureano – fotografa e coordinatrice, e Rossella Di Palma - responsabile ufficio stampa e comunicazione.
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