Roberto Coda Zabetta. Verdade
Roberto Coda Zabetta. Verdade, Certosa di San Giacomo, Capri
Dal 28 Luglio 2012 al 02 Settembre 2012
Capri | Napoli
Luogo: Certosa di San Giacomo
Indirizzo: via Certosa
Orari: da martedì a domenica 9-14
Curatori: Guilherme Bueno, Maria Savarese, Maurizio Siniscalco
Enti promotori:
- Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico
- Artistico
- Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli
- Associazione Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 837 62 18/ 081 578 84 18
E-Mail info: arteas2007@libero.it
Sito ufficiale: http://www.polomusealenapoli.beniculturali.it
Sabato 28 luglio alle ore 19.00 negli spazi della Canonica della Certosa di San Giacomo a Capri con la direzione di Rossana Muzii, l’Associazione Culturale ArteAs presenterà la mostra personale di Roberto Coda Zabetta dal titolo “VERDADE” a cura di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco.
L’esposizione è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli e dall’Associazione Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco.
La mostra, con il Patrocinio della Città di Paraty gemellata con la Città di Capri, dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e della UERJ - Universidade do Estado do Rio de Janiero, presenta 27 lavori inediti, in anteprima assoluta italiana, che verranno successivamente presentati al MAC - Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro dal 29 settembre al 3 novembre 2012.
“VERDADE” (“VERITÁ”) prende spunto dalla memoria di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo: quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di dittatura dal 1964 al 1984. Bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare traccia, se non quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che indirettamente vissero quella tragica esperienza.
Dopo due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato l’istituzione della "Comissão da Verdade" con lo scopo di “esaminare e chiarire le gravi violazioni dei diritti umani” avvenute tra il 1964 e il 1988 e di “rendere effettivo il diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione nazionale”.
Le opere sono divise in due sezioni: Tables, dodici opere di piccolo formato, con cornici settecentesche in cui sono incastonati oggetti di uso comune o religiosi, piccoli bronzi e preziose terrecotte, reliquie appartenute agli stessi desaparecidos ed, all'interno, ritratti dipinti velocemente con ancora i segni della matita a fare da sfondo.
Accanto ad essi, Escudos, quindici dipinti di grande formato, realizzati su vecchi tessuti, raffiguranti volti quasi uguali, un ripetersi di immagini con una storia piena di materia: in tutte queste opere Roberto Coda Zabetta non racconta mai la morte, ma una verità contemporanea con la speranza di poter trovare un dialogo sincero.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Ad Est dell’Equatore con testi di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco e foto di Salvino Campos.
Cenni biografici
Roberto Coda Zabetta nasce a Biella nel gennaio del 1975. Qui frequenta inizialmente l’Istituto Tecnico Sperimentale, per poi completare gli studi presso l’Istituto d’Arte di Roma. Nel 1995, conosce Aldo Mondino, di cui dal 1996 al 2000 è assistente di studio. Dal 1997 inizia a partecipare a mostre e ad alcuni concorsi per giovani artisti, sia in Italia che all’estero. Identità anonime (2000) è il suo primo catalogo, dedicato ai bambini morti nel genocidio in Ruanda. Nel 2001 si stabilisce a Milano. In questi anni vengono pubblicati: In Coda (2003), PPP e Colors (entrambi nel 2004).
Tra il 2005 e il 2006 si ricordano due importanti mostre: a Palazzo Venezia e al Teatro India, a Roma.
Seguono mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in spazi pubblici e privati, da cui scaturisce un forte movimento di critica attorno al suo lavoro. Esce in questi anni il catalogo curato da Robert C. Morgan: Psichic Persona. Subito dopo parte per Parigi e Londra dove vivrà per un anno e dove frequenterà alcuni corsi alla Saint Martin School. Fondamentale in questo soggiorno è la conoscenza di David Roberts, Martin Holman e Laura Petrillo.
Inizia la serie dedicata all’Oriente. Nell’aprile 2008 la Indonesian National Gallery gli dedica una personale che verrà seguita da mostre a Singapore, Hong Kong e Beijing. Viene pubblicato Koi Dan Trinacria.
Torna in Italia e si stabilisce nel suo nuovo studio in un piccolo borgo marchigiano.
Nel 2009 inaugura con una personale il Festival Dei Due Mondi di Spoleto a Palazzo Collicola.
Nel 2010 Milano gli dedica una personale molto importante a Palazzo Reale, Nuvole Sacre. Successivamente verrà spostata al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli. Nel 2011 si svolgono, nei primi mesi dell’anno, due mostre: Proibito, alla Langgang Art Foundation a Jakarta e ex voto, presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti/Ex Chiesa di San Francesco a Como.
Roberto Coda Zabetta è stato insignito dei più significativi premi italiani - Premio Passaggi a Nord-Ovest Fondazione Pistoletto, Premio Arte-Fiera di Bologna, Premio Giovani Artisti Miart 2003 e 2004, finalista Premio Cairo Communications - e selezionato per la Dena Foundation al Centre International d'Accueil et d'Echanges des Récollets di Parigi e per il BP Portrait Award 2006 di Londra.
L’esposizione è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli e dall’Associazione Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco.
La mostra, con il Patrocinio della Città di Paraty gemellata con la Città di Capri, dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e della UERJ - Universidade do Estado do Rio de Janiero, presenta 27 lavori inediti, in anteprima assoluta italiana, che verranno successivamente presentati al MAC - Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro dal 29 settembre al 3 novembre 2012.
“VERDADE” (“VERITÁ”) prende spunto dalla memoria di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo: quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di dittatura dal 1964 al 1984. Bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare traccia, se non quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che indirettamente vissero quella tragica esperienza.
Dopo due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato l’istituzione della "Comissão da Verdade" con lo scopo di “esaminare e chiarire le gravi violazioni dei diritti umani” avvenute tra il 1964 e il 1988 e di “rendere effettivo il diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione nazionale”.
Le opere sono divise in due sezioni: Tables, dodici opere di piccolo formato, con cornici settecentesche in cui sono incastonati oggetti di uso comune o religiosi, piccoli bronzi e preziose terrecotte, reliquie appartenute agli stessi desaparecidos ed, all'interno, ritratti dipinti velocemente con ancora i segni della matita a fare da sfondo.
Accanto ad essi, Escudos, quindici dipinti di grande formato, realizzati su vecchi tessuti, raffiguranti volti quasi uguali, un ripetersi di immagini con una storia piena di materia: in tutte queste opere Roberto Coda Zabetta non racconta mai la morte, ma una verità contemporanea con la speranza di poter trovare un dialogo sincero.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Ad Est dell’Equatore con testi di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco e foto di Salvino Campos.
Cenni biografici
Roberto Coda Zabetta nasce a Biella nel gennaio del 1975. Qui frequenta inizialmente l’Istituto Tecnico Sperimentale, per poi completare gli studi presso l’Istituto d’Arte di Roma. Nel 1995, conosce Aldo Mondino, di cui dal 1996 al 2000 è assistente di studio. Dal 1997 inizia a partecipare a mostre e ad alcuni concorsi per giovani artisti, sia in Italia che all’estero. Identità anonime (2000) è il suo primo catalogo, dedicato ai bambini morti nel genocidio in Ruanda. Nel 2001 si stabilisce a Milano. In questi anni vengono pubblicati: In Coda (2003), PPP e Colors (entrambi nel 2004).
Tra il 2005 e il 2006 si ricordano due importanti mostre: a Palazzo Venezia e al Teatro India, a Roma.
Seguono mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in spazi pubblici e privati, da cui scaturisce un forte movimento di critica attorno al suo lavoro. Esce in questi anni il catalogo curato da Robert C. Morgan: Psichic Persona. Subito dopo parte per Parigi e Londra dove vivrà per un anno e dove frequenterà alcuni corsi alla Saint Martin School. Fondamentale in questo soggiorno è la conoscenza di David Roberts, Martin Holman e Laura Petrillo.
Inizia la serie dedicata all’Oriente. Nell’aprile 2008 la Indonesian National Gallery gli dedica una personale che verrà seguita da mostre a Singapore, Hong Kong e Beijing. Viene pubblicato Koi Dan Trinacria.
Torna in Italia e si stabilisce nel suo nuovo studio in un piccolo borgo marchigiano.
Nel 2009 inaugura con una personale il Festival Dei Due Mondi di Spoleto a Palazzo Collicola.
Nel 2010 Milano gli dedica una personale molto importante a Palazzo Reale, Nuvole Sacre. Successivamente verrà spostata al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli. Nel 2011 si svolgono, nei primi mesi dell’anno, due mostre: Proibito, alla Langgang Art Foundation a Jakarta e ex voto, presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti/Ex Chiesa di San Francesco a Como.
Roberto Coda Zabetta è stato insignito dei più significativi premi italiani - Premio Passaggi a Nord-Ovest Fondazione Pistoletto, Premio Arte-Fiera di Bologna, Premio Giovani Artisti Miart 2003 e 2004, finalista Premio Cairo Communications - e selezionato per la Dena Foundation al Centre International d'Accueil et d'Echanges des Récollets di Parigi e per il BP Portrait Award 2006 di Londra.
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