Segnalati
Dal 22 Giugno 2016 al 24 Giugno 2016
Napoli
Luogo: Castel dell'Ovo
Indirizzo: via Eldorado 3
Curatori: Salvatore Russo
Telefono per informazioni: +39 331 9760459
E-Mail info: ilcuratoredarte@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.alinaditot.com
A Castel dell’Ovo, il più antico castello della bellissima città di Napoli, verrà inaugurata la mostra “Segnalati” a cura del giovane curatore d’arte internazionale Salvatore Russo. La mostra vedrà coinvolti 65 Artisti, provenienti da tutto il mondo. L’opera di spicco dell’esposizione, sarà la famosa “Croce di Ditot”, realizzata dall’artista internazionale Alina Ditot, e già esposta durante la Triennale dell’Arte Contemporanea di Verona, che ha visto le prestigiose partecipazioni di Vittorio Sgarbi e Luca Beatrice.
La mostra, avrà luogo nella sala “Le Carceri” dal 22 al 24 giugno 2016. Ditot porta in mostra la sua Crocifissione ditottiana. Si tratta di una croce realizzata in lamina di alluminio e completata attraverso fili metallici e smalti. Il suo significato ci riporta a ciò che ogni giorno viviamo: i migranti morti in mare. La Croce di Ditot è un’opera sociale che dovrebbe essere collocata in tutti i musei e chiese del mondo. Il problema dei migranti, e della loro morte in mare, è un problema del nostro tempo. Tanti sono i tentativi di porre fine a questa situazione. L’arte, in questo caso, si pone come obiettivo, quello di sensibilizzare la coscienza collettiva; di fare riflettere la gente, sul terribile momento vissuto dai migranti che anziché trovare il paradiso sperato, trovano nel mare, il loro vero inferno. Alina Ditot è un’artista che indaga il mondo, con i suoi malesseri, che abilmente trasforma in memoria storica. Molto significative, e di notevole interesse, sono anche le sue tele. Ditot trasforma la tela in un vero campo di battaglia, sul quale ognuno di noi combatte la sua guerra. La tela viene strappata, devastata, bruciata e legata. Una ricerca che la pone in collezioni contemporanee molto prestigiose.
La Croce di Ditot diviene il nuovo simbolo della rinascita: il simbolo della speranza. “La grande forza di Ditot, è quella di aver saputo dare scacco matto alla Regina,” dichiara il curatore Salvatore Russo,” una Regina che indossa durante il ballo di corte, il suo vestito più bello. Una Regina, che per anni, ha nascosto le sue rughe, che ora però vengono alla luce. Una Regina, ovvero l'arte figurativa, che ora si trova a dover combattere contro le Sacerdotesse dell'informale: quelle donne che si sono da troppi anni nascoste, all'interno di fredde grotte, e che ora hanno deciso di dichiarare guerra” e continua “ Ditot lo fa impugnando il suo pugnale e infliggendo corpi mortali sulla tela. Una tela che viene strappata, per poi essere bruciata. Una donna, lei, che sarebbe stata condannata dal Tribunale della Santa Inquisizione, e messa al rogo in qualità di eretica. La nuova eretica del segno. Così voglio definirla. Un'eresia, quella sulla tela, che l'artista completa attraverso l'uso dello spago. Uno spago che viene avvolto, come una sorta di nuovo cordone ombelicale, che soffoca l'uomo. Uno spago, che nella concezione ditottiana, è invece l'elemento "illuminante". Quell'elemento, cioè, capace di salvare l'essere umano da una guerra fratricida…”
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 29 ottobre 2024 al 02 febbraio 2025
Milano | Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Un capolavoro per Milano 2024 - Sandro Botticelli. Adorazione dei Magi
-
Dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025
Venezia | Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Roberto Matta 1911 - 2002
-
Dal 26 ottobre 2024 al 04 maggio 2025
Monfalcone | Galleria comunale d’arte contemporanea
DA BOCCIONI A MARTINI. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso
-
Dal 26 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025
Perugia | Galleria Nazionale dell’Umbria
L’età dell’oro. I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’Arte Contemporanea
-
Dal 24 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025
Pisa | BLU | Palazzo d’arte e cultura
HOKUSAI
-
Dal 23 ottobre 2024 al 23 marzo 2025
Genova | Palazzo Ducale
Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano