Venetkens
Dal 06 Aprile 2013 al 17 Novembre 2013
Padova
Luogo: Palazzo della Ragione
Indirizzo: piazza delle Erbe
Orari: da martedì a domenica 9-19
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 5
Telefono per informazioni: +39 049 2010010
E-Mail info: musei.civici@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it
Approdare sulle coste del Delta padano nel lontano X secolo a.C., inoltrarsi nelle nebbie di un territorio dove l’acqua del mare e delle lagune si intreccia con la terra fino a confondersi, spaziare nelle pianure solcate dai fiumi, entrare negli insediamenti costruiti dall’uomo tra l’VIII e il V secolo a.C., lasciarseli alle spalle per attraversare le città dei morti, costellate di tumuli e monumenti. Proseguire quindi verso le alture per esplorare gli abitati arroccati nelle aree collinari del V, del IV e del III secolo a.C., entrare nei santuari di montagna, sperduti e quasi inaccessibili, ma ricchi di mistero. Abbandonare, infine, il territorio abitato dagli antichi Veneti nel momento in cui, nel II secolo a.C., con l’arrivo dei Romani tutto cambia: questo è ciò che propone la mostra. Un viaggio immaginario lungo coordinate spazio-temporali che consentono al visitatore di scoprire il mondo dei Veneti antichi, di comprenderne l’evoluzione culturale nel corso del I millennio a.C., dal momento delle origini al contatto con il mondo romano, e di percepirne l’espansione e l’adattamento a un territorio dalla morfologia variegata corrispondente al Veneto, fino a lambire il Friuli Venezia Giulia e il Trentino.
GLI OGGETTI RACCONTANO
Centinaia di oggetti emersi dagli scavi archeologici raccontano come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divinità, come si rapportava ai popoli confinanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto. Della civiltà veneta vengono messi in luce aspetti di grande rilevanza culturale, come la pratica della scrittura e il suo legame con la realtà del sacro, ma anche la padronanza nella lavorazione del bronzo e la sua traduzione, sul piano dell’espressione artistica, nei repertori decorativi dell’arte delle situle, dove animali fantastici si intrecciano a scene di vita quotidiana, a momenti rituali, a processioni e a teorie di guerrieri. E, ancora, nel percorso espositivo grande attenzione è dedicata al cavallo, vero e proprio animale totemico della protostoria europea e di quella veneta in particolare. Famosi erano già nell’antichità i cavalli dei Veneti, decantati dalle fonti letterarie, effigiati su lamine votive, su monumenti funerari, riprodotti sotto forma di bronzetti e, non di rado, sepolti in apposite aree di necropoli e a volte addirittura abbinati, nel viaggio oltremondano, ai loro padroni e scudieri.
UNA MOSTRA AD “ALTA TECNOLOGIA”
Il percorso è arricchito, infine, da una serie di video e postazioni multimediali per una navigazione virtuale finalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tecnologie avanzate di interfaccia. Ma di grande impatto sono anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzione, ma soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmosfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fluire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una sepoltura equina da un lato, e dall’altro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto. Questa è la mostra sui Veneti antichi: un viaggio nel tempo e nello spazio alla riscoperta dei nostri progenitori, della cui vita quotidiana oggi sappiamo molto grazie ai tanti scavi archeologici condotti con grande rigore scientifico. Una riscoperta del passato mirata ad accrescere la consapevolezza della sua importanza per la storia successiva della nostra regione e a suscitare un amore sempre più attento per il nostro patrimonio culturale.
REPERTI MAI ESPOSTI PRIMA
Nel percorso espositivo saranno esposti complessivamente quasi duemila oggetti, provenienti da indagini archeologiche recenti e da scavi del passato, custoditi nei Musei di diverse regioni o nei depositi della Soprintendenza archeologica del Veneto.
La mostra è dunque un’occasione per vedere riuniti, in un percorso espositivo concepito come un viaggio nel tempo - l’intero I millennio a.C. - e nello spazio - dal Delta del Po alle alture pedemontane e alpine - materiali solitamente dislocati in luoghi diversi o non visibili al pubblico, tra cui alcune straordinarie novità della ricerca, che per la prima volta verranno presentate. L’esposizione è finalizzata a presentare la cultura dei Veneti antichi su base scientifica, ma con grande attenzione all’aspetto emozionale che deve accompagnare il visitatore lungo il percorso: di qui le suggestioni sonore e vocali, le postazioni multimediali interattive e le ricostruzioni fisiche e virtuali delle principali evidenze archeologiche.
GLI OGGETTI RACCONTANO
Centinaia di oggetti emersi dagli scavi archeologici raccontano come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divinità, come si rapportava ai popoli confinanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto. Della civiltà veneta vengono messi in luce aspetti di grande rilevanza culturale, come la pratica della scrittura e il suo legame con la realtà del sacro, ma anche la padronanza nella lavorazione del bronzo e la sua traduzione, sul piano dell’espressione artistica, nei repertori decorativi dell’arte delle situle, dove animali fantastici si intrecciano a scene di vita quotidiana, a momenti rituali, a processioni e a teorie di guerrieri. E, ancora, nel percorso espositivo grande attenzione è dedicata al cavallo, vero e proprio animale totemico della protostoria europea e di quella veneta in particolare. Famosi erano già nell’antichità i cavalli dei Veneti, decantati dalle fonti letterarie, effigiati su lamine votive, su monumenti funerari, riprodotti sotto forma di bronzetti e, non di rado, sepolti in apposite aree di necropoli e a volte addirittura abbinati, nel viaggio oltremondano, ai loro padroni e scudieri.
UNA MOSTRA AD “ALTA TECNOLOGIA”
Il percorso è arricchito, infine, da una serie di video e postazioni multimediali per una navigazione virtuale finalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tecnologie avanzate di interfaccia. Ma di grande impatto sono anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzione, ma soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmosfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fluire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una sepoltura equina da un lato, e dall’altro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto. Questa è la mostra sui Veneti antichi: un viaggio nel tempo e nello spazio alla riscoperta dei nostri progenitori, della cui vita quotidiana oggi sappiamo molto grazie ai tanti scavi archeologici condotti con grande rigore scientifico. Una riscoperta del passato mirata ad accrescere la consapevolezza della sua importanza per la storia successiva della nostra regione e a suscitare un amore sempre più attento per il nostro patrimonio culturale.
REPERTI MAI ESPOSTI PRIMA
Nel percorso espositivo saranno esposti complessivamente quasi duemila oggetti, provenienti da indagini archeologiche recenti e da scavi del passato, custoditi nei Musei di diverse regioni o nei depositi della Soprintendenza archeologica del Veneto.
La mostra è dunque un’occasione per vedere riuniti, in un percorso espositivo concepito come un viaggio nel tempo - l’intero I millennio a.C. - e nello spazio - dal Delta del Po alle alture pedemontane e alpine - materiali solitamente dislocati in luoghi diversi o non visibili al pubblico, tra cui alcune straordinarie novità della ricerca, che per la prima volta verranno presentate. L’esposizione è finalizzata a presentare la cultura dei Veneti antichi su base scientifica, ma con grande attenzione all’aspetto emozionale che deve accompagnare il visitatore lungo il percorso: di qui le suggestioni sonore e vocali, le postazioni multimediali interattive e le ricostruzioni fisiche e virtuali delle principali evidenze archeologiche.
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