Generazioni a confronto. Conversazioni tra artisti
Dal 05 Maggio 2016 al 26 Maggio 2016
Pavia
Luogo: Musei Civici del Castello Visconteo
Indirizzo: viale XI Febbraio 35
Orari: h 17
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Settore Cultura
Costo del biglietto: ingresso 1 euro, gratuito per possessori di My Museum Card
Telefono per informazioni: +39 0382.399770
Sito ufficiale: http://www.museicivici.pavia.it
I Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia presentano Generazioni a confronto. Conversazioni tra artisti, una serie di incontri che avranno luogo nel mese di maggio 2016, ogni giovedì alle ore 17, presso la Sala Conferenze del Castello Visconteo.
Per tutto il mese di maggio, ogni giovedì pomeriggio all’interno dei nostri Musei saranno messe a confronto differenti generazioni di artisti, che si incontreranno scambiandosi opinioni e riflessioni su uno stesso terreno di dialogo, quello dell’arte. Pittori, scultori e fotografi trascineranno il pubblico in un intenso raffronto tra artisti di “vecchia” generazione e appartenenti alle nuove leve. Ci sembra giusto puntare sul dialogo delle generazioni, tanto più in un campo come quello delle arti, dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia.
Gli incontri:
Generazioni a confronto. Conversazioni tra artistisono quattro appuntamenti a cadenza settimanale che vedranno protagonisti artisti di differenti generazioni in dialogo tra loro. Si parlerà di pittura, di scultura e di fotografia, cercando di mettere in luce affinità, assonanze e punti d’incontro, ma anche divergenze e disaccordi tra artisti di “vecchia” generazione e nuove leve.
Si comincia giovedì 5 maggio con Lucietta Ratta (classe 1955) e Federico Barbieri (classe 1981). Lucietta Ratta, pugliese di origine e pavese d’adozione, ricerca e sviluppa un proprio linguaggio espressivo. La carta da imballaggio, le foto digitali, il computer, i colori acrilici, l’oro, l’argento e il bitume, armonicamente utilizzati, contribuiscono nelle sue mani alla nascita di grandi manifesti dal sapore antico e dal gusto moderno, dove la figura umana svela la sacralità dell’artista, che a suo dire è l’unica eterna verità. Federico Barbieri, vogherese di nascita, si interessa al mondo dell’arte iniziando un percorso da autodidatta e ama sperimentare liberamente, senza limiti e preconcetti, tecniche e materiali diversi che utilizza per rappresentare il tema dominante della sua ricerca: l’uomo.
Si prosegue giovedì 12 maggio con Gabriele Albanesi (classe 1947) e Narciso Bresciani (classe 1962). Gabriele Albanesi inizia l’attività professionale nel campo della cronaca giornalistica di provincia, si applica in particolare alla critica d’arte, ed è curatore di numerose esposizioni di giovani pittori contemporanei in diverse città italiane. Nel 1975 entra nel direttivo della Galleria di Porta Ticinese a Milano, la cui attività è documentata nel contesto della Biennale di Venezia del 1976 con video-installazioni, documentazioni e interventi. Dagli anni settanta e ancora oggi espone in rassegne personali e collettive, svolge attività di consulenza artistica per gallerie e spazi pubblici, è autore di testi di Educazione all’immagine e svolge attività di formazione in numerosi corsi di aggiornamento, oltre a insegnare nella scuola dell’obbligo. Il pavese Narciso Bresciani sceglie il linguaggio della scultura, e da vero virtuoso sperimenta tecniche e materiali (ferro, cenere, terracotta, resine, argille plastiche, legno e anche vetro) per creare installazioni che parlano di concetti fondamentali come lo spazio e il tempo, e intanto raccontano la natura umana che è fatta di emozione e passione.
Giovedì 19 maggio sono protagonisti Gabriele Zoncada (classe 1951) e Arian Llani (1971). Gabriele Zoncada, pavese di nascita, si avvicina all’arte dilettandosi con caricature, in seguito il disegno diventa sempre più uno sfogo o forse un modo per raccontarsi, e negli anni le tecniche pittoriche si sono evolute con differenti materiali, senza però mai snaturarsi. Partecipa a numerose collettive e personali. Arian Llani, nasce a Durazzo in Albania, ma si trasferisce presto a Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, partecipando poi a diverse mostre collettive e facendosi notare per il suo linguaggio artistico ricercato, vario e concettuale. Nelle sue tele la razionalità delle forme è in dialogo continuo con l’emotività dei colori.
A chiudere gli incontri, giovedì 26 maggio, sono Giuseppe Brusa (nato negli anni sessanta) e Andrea Belloni (classe 1985). Giuseppe Brusa è fotografo paesaggista, cresciuto sulle rive del Ticino sviluppa un forte legame con il fiume, che diventa protagonista incontrastato dei suoi scatti. L’artista racconta il fiume attraverso l’eterno mutare delle stagioni e descrive i luoghi più significativi del territorio, come l’Oltrepò pavese, splendido palcoscenico dove ancora l’intimità e la bellezza dei luoghi favoriscono un nuovo approccio verso il paesaggio. Andrea Belloni ha frequentato l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, e parallelamente al percorso di studi ha intrapreso l’attività di fotografo come libero professionista, senza mai mettere in secondo piano lo sviluppo di progetti personali. Cura e crea diversi lavori esposti poi in mostre e rassegne fotografiche, organizza e tiene corsi e conferenze sulla fotografia, e cura la parte fotografica e di postproduzione di alcuni libri di ricette. Lavora come fotografo presso ‘Indicod-Ecr’ all’interno del progetto ‘Imagino’, e a luglio di quest’anno esporrà le proprie foto all’interno del percorso Vois off al festival di Arles.
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