Duilio Cambellotti. Infiniti mondi
Dal 26 Novembre 2023 al 01 Marzo 2024
Torgiano | Perugia
Luogo: MUVIT Museo del Vino
Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II, 31
Orari: dal martedì alla domenica 10-13 / 15-17
Curatori: Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Francesco Tetro
Costo del biglietto: intero € 7, ridotto € 5 ridotto scuole € 4
Telefono per informazioni: +39 075 9880200
E-Mail info: prenotazionimusei@lungarotti.it
Sito ufficiale: http://www.muvit.it
Sabato 25 novembre 2023, dalle ore 17.30, al MUVIT Museo del Vino di Torgiano, si è inaugurata la mostra "Duilio Cambellotti. Infiniti mondi" a cura di Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Francesco Tetro.
Grande accoglienza da parte del pubblico che, oltre aver ammirato l'esposizione, ha ascoltato con attenzione gli interventi di:
Teresa Severini, Consigliere della Fondazione Lungarotti – Attilio Persia, Vice Sindaco del Comune di Torgiano – i curatori della mostra Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Francesco Tetro – Alessandro Cambellotti, esponente della famiglia dell'artista e membro del Comitato scientifico dell'Archivio dell'Opera di Duilio Cambellotti.
L'esposizione, che si potrà visitare fino all'1 marzo 2024, è organizzata dalla Fondazione Lungarotti in collaborazione conl’Archivio del XX secolo di Latina, l’Archivio dell’Opera Duilio Cambellotti, e la Galleria Russo di Roma, con il sostegno della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura.
In un comune percorso di ricerca dei due archivi privati di Duilio Cambellotti, a Latina, e della Fondazione Lungarotti, a Torgiano, il MUVIT Museo del Vino apre le sue porte alla mostra che si snoda attraverso 61 opere, tra scultura, arte grafica e medaglistica, realizzate dall’artista romano tra il 1898-99 e la fine degli anni Cinquanta, a testimoniare la poliedricità dell’artista artigiano.
Le opere sono integrate da un gruppo di stoffe tessili del XIX-XX secolo collezionate dal Maestro, attento e aperto al fascino dell’arte tessile orientale.
Tutto dialoga in perfetta armonia con le raccolte antiche, moderne e contemporanee del museo che le ospita e che, non a caso, già annovera alcune eloquenti opere di Cambellotti tra le sue collezioni.
Un rimando continuo al sapere, all’osservare, al cogliere l’essenza delle cose, al comunicare: armonia e sintonia che confluiscono in un unicum tra le due anime, quella dell’artista e quella del Museo.
I temi prediletti esposti a Torgiano, selezionati dai curatori della mostra e che l’artista affronta nel corso della sua ampia attività, tra la fine dell’Ottocento e i primi cinquant’anni del Novecento, spaziano dalle arti decorative ceramiche e bronzee alla grafica degli ex libris, dalla pubblicità commerciale a quella teatrale, dall’interesse per il dinamismo, dai bozzetti per il manifesto della Balilla dell’Impero alla medaglistica, dai progetti di fontane – posto d’onore occupano in questo senso la Fontana dei boccali (maiolica) e la Fonte della palude (bozzetto in bronzo) delle collezioni Lungarotti – al tema arboreo che riproduce anche in pittura: dal decoro di pesci e spine di grano di oggetti funzionali al pasto al tema pacifista. Ed ancora, il mito arcaico del buttero cavalcante interpretato, la propaganda degli interventi di bonifica delle pianure costiere italiane, il tema del viaggio verso l’ignoto, la decorazione degli edifici sacri fino al premio “Spiga Cambellotti” per l’arte cartellonistica cinematografica che da lui desume il nome.
I tessili, collezionati dall’artista tra la fine dell’Ottocento e i primi anni Trenta a partire dal suo viaggio a Costantinopoli, rivestono un ruolo peculiare, un’appendice inedita che ben si sposa con l’artigianato tessile presente nelle sale del MUVIT. Materiali, tecniche e decori che Cambellotti mutua dalle suggestioni che riceve dalla ‘Citta d’Oro’ e che sono stati donati all’archivio Duilio Cambellotti dai figli Adriano e Lucio.
A proposito dell'iniziativa, Maria Grazia Marchetti Lungarotti afferma: "Ricordo ancora un pomeriggio di sole, a Roma, a Valle Giulia, dove, nell’entrare alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, mi accolse la Fonte della palude di Duilio Cambellotti: la forza che il bronzo emanava mi fece intuire la grandezza dell’Artista e mi accese il desiderio di approfondirne la conoscenza. Avviai le mie ricerche che mi portarono all’incontro con Francesco Tetro, analitico studioso del cammino e dell'intera e articolata opera di Cambellotti. Oggi, a distanza di tanti anni, progettare e curare questa mostra con Tetro mi riporta a quei tempi. Evidenti sono le affinità elettive per una poliedricità di settori in molti dei quali mi ritrovo: poliedricità che in Cambellotti si esprime in termini di sintesi e funzionalità e che in campo museografico, al MUVIT, trova ampio riscontro nella pluralità di settori che ho affrontato. Ringrazio Tetro per avermelo permesso".
Duilio Cambellotti (Roma, 10 maggio 1876 – Roma, 31 gennaio 1960) è stato un artista italiano, di arti grafiche e di arti visive.
Si accostò inizialmente all'Art Nouveau, accogliendone però gli aspetti prettamente originari e pionieristici espressi dalle idee di William Morris, per poi avvicinarsi al futurismo. Egli, come Morris, vide nell'arte una finalità sociale, globale, moralistica, pedagogica al fine di renderla fruibile a tutti e, come il “maestro”, divenne l'esempio lampante di artista-artigiano per eccellenza.
Per questo motivo viene, a ragione, considerato uno degli esempi più validi in Italia dell'Art Nouveau, che ha caratterizzato l'Europa tra la fine del XIX secolo e l'inizio del successivo[1]. Cambellotti infatti fu incisore, xilografo, pittore, scenografo, architetto, decoratore, arredatore, designer, grafico, cartellonista pubblicitario, progettista di suppellettili, oggettistica e componenti d'arredo, scultore, ceramista e illustratore.
Tale iniziativa inaugura la seconda edizione della manifestazione culturale "TORGIANO WINTER" che propone incontri con artisti, musicisti, giornalisti, divulgatori scientifici e critici d'arte.
Gli appuntamenti sono organizzati dalla Fondazione Lungarotti, con il sostegno della Fondazione Perugia e del Gruppo Lungarotti e la collaborazione del Comune di Torgiano.
Il Museo del Vino di Torgiano (MUVIT)
Inaugurato a Torgiano nel 1974, il Museo del Vino (MUVIT) nasce per far dialogare vino e arti decorative. Giudicato tra i più interessanti e completi al mondo e definito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni artistiche, si snoda lungo 20 sale situate all’interno del monumentale Palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo. In mostra, oltre tremila manufatti esposti secondo criteri museografici rigorosi e scientifici. Reperti archeologici, attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo, testi di viticoltura ed enologia, manufatti d’arte orafa, tessuti ed altre testimonianze documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato, nel corso dei millenni, il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. Manufatti dal MUVIT partecipano continuamente a mostre in Italia – hanno rappresentato la storia del vino italiano all’Expo di Milano - e all’Estero, da New York a Shanghai, Tokyo, Osaka, Kyoto, Mosca, Bordeaux.
Nata nel 1987 per volere dei coniugi Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, la Fondazione Lungarotti Onlus è attiva da oltre 35 anni nella promozione della cultura del vino dell’olio e nella tutela del patrimonio artistico e dei “mestieri d’arte” della tradizione umbra. A Torgiano, in particolare, la Fondazione gestisce le attività del Museo del Vino (MUVIT) e del Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) e cura mostre, eventi e pubblicazioni.
Grande accoglienza da parte del pubblico che, oltre aver ammirato l'esposizione, ha ascoltato con attenzione gli interventi di:
Teresa Severini, Consigliere della Fondazione Lungarotti – Attilio Persia, Vice Sindaco del Comune di Torgiano – i curatori della mostra Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Francesco Tetro – Alessandro Cambellotti, esponente della famiglia dell'artista e membro del Comitato scientifico dell'Archivio dell'Opera di Duilio Cambellotti.
L'esposizione, che si potrà visitare fino all'1 marzo 2024, è organizzata dalla Fondazione Lungarotti in collaborazione conl’Archivio del XX secolo di Latina, l’Archivio dell’Opera Duilio Cambellotti, e la Galleria Russo di Roma, con il sostegno della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura.
In un comune percorso di ricerca dei due archivi privati di Duilio Cambellotti, a Latina, e della Fondazione Lungarotti, a Torgiano, il MUVIT Museo del Vino apre le sue porte alla mostra che si snoda attraverso 61 opere, tra scultura, arte grafica e medaglistica, realizzate dall’artista romano tra il 1898-99 e la fine degli anni Cinquanta, a testimoniare la poliedricità dell’artista artigiano.
Le opere sono integrate da un gruppo di stoffe tessili del XIX-XX secolo collezionate dal Maestro, attento e aperto al fascino dell’arte tessile orientale.
Tutto dialoga in perfetta armonia con le raccolte antiche, moderne e contemporanee del museo che le ospita e che, non a caso, già annovera alcune eloquenti opere di Cambellotti tra le sue collezioni.
Un rimando continuo al sapere, all’osservare, al cogliere l’essenza delle cose, al comunicare: armonia e sintonia che confluiscono in un unicum tra le due anime, quella dell’artista e quella del Museo.
I temi prediletti esposti a Torgiano, selezionati dai curatori della mostra e che l’artista affronta nel corso della sua ampia attività, tra la fine dell’Ottocento e i primi cinquant’anni del Novecento, spaziano dalle arti decorative ceramiche e bronzee alla grafica degli ex libris, dalla pubblicità commerciale a quella teatrale, dall’interesse per il dinamismo, dai bozzetti per il manifesto della Balilla dell’Impero alla medaglistica, dai progetti di fontane – posto d’onore occupano in questo senso la Fontana dei boccali (maiolica) e la Fonte della palude (bozzetto in bronzo) delle collezioni Lungarotti – al tema arboreo che riproduce anche in pittura: dal decoro di pesci e spine di grano di oggetti funzionali al pasto al tema pacifista. Ed ancora, il mito arcaico del buttero cavalcante interpretato, la propaganda degli interventi di bonifica delle pianure costiere italiane, il tema del viaggio verso l’ignoto, la decorazione degli edifici sacri fino al premio “Spiga Cambellotti” per l’arte cartellonistica cinematografica che da lui desume il nome.
I tessili, collezionati dall’artista tra la fine dell’Ottocento e i primi anni Trenta a partire dal suo viaggio a Costantinopoli, rivestono un ruolo peculiare, un’appendice inedita che ben si sposa con l’artigianato tessile presente nelle sale del MUVIT. Materiali, tecniche e decori che Cambellotti mutua dalle suggestioni che riceve dalla ‘Citta d’Oro’ e che sono stati donati all’archivio Duilio Cambellotti dai figli Adriano e Lucio.
A proposito dell'iniziativa, Maria Grazia Marchetti Lungarotti afferma: "Ricordo ancora un pomeriggio di sole, a Roma, a Valle Giulia, dove, nell’entrare alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, mi accolse la Fonte della palude di Duilio Cambellotti: la forza che il bronzo emanava mi fece intuire la grandezza dell’Artista e mi accese il desiderio di approfondirne la conoscenza. Avviai le mie ricerche che mi portarono all’incontro con Francesco Tetro, analitico studioso del cammino e dell'intera e articolata opera di Cambellotti. Oggi, a distanza di tanti anni, progettare e curare questa mostra con Tetro mi riporta a quei tempi. Evidenti sono le affinità elettive per una poliedricità di settori in molti dei quali mi ritrovo: poliedricità che in Cambellotti si esprime in termini di sintesi e funzionalità e che in campo museografico, al MUVIT, trova ampio riscontro nella pluralità di settori che ho affrontato. Ringrazio Tetro per avermelo permesso".
Duilio Cambellotti (Roma, 10 maggio 1876 – Roma, 31 gennaio 1960) è stato un artista italiano, di arti grafiche e di arti visive.
Si accostò inizialmente all'Art Nouveau, accogliendone però gli aspetti prettamente originari e pionieristici espressi dalle idee di William Morris, per poi avvicinarsi al futurismo. Egli, come Morris, vide nell'arte una finalità sociale, globale, moralistica, pedagogica al fine di renderla fruibile a tutti e, come il “maestro”, divenne l'esempio lampante di artista-artigiano per eccellenza.
Per questo motivo viene, a ragione, considerato uno degli esempi più validi in Italia dell'Art Nouveau, che ha caratterizzato l'Europa tra la fine del XIX secolo e l'inizio del successivo[1]. Cambellotti infatti fu incisore, xilografo, pittore, scenografo, architetto, decoratore, arredatore, designer, grafico, cartellonista pubblicitario, progettista di suppellettili, oggettistica e componenti d'arredo, scultore, ceramista e illustratore.
Tale iniziativa inaugura la seconda edizione della manifestazione culturale "TORGIANO WINTER" che propone incontri con artisti, musicisti, giornalisti, divulgatori scientifici e critici d'arte.
Gli appuntamenti sono organizzati dalla Fondazione Lungarotti, con il sostegno della Fondazione Perugia e del Gruppo Lungarotti e la collaborazione del Comune di Torgiano.
Il Museo del Vino di Torgiano (MUVIT)
Inaugurato a Torgiano nel 1974, il Museo del Vino (MUVIT) nasce per far dialogare vino e arti decorative. Giudicato tra i più interessanti e completi al mondo e definito dal New York Times come “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni artistiche, si snoda lungo 20 sale situate all’interno del monumentale Palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo. In mostra, oltre tremila manufatti esposti secondo criteri museografici rigorosi e scientifici. Reperti archeologici, attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo, testi di viticoltura ed enologia, manufatti d’arte orafa, tessuti ed altre testimonianze documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato, nel corso dei millenni, il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. Manufatti dal MUVIT partecipano continuamente a mostre in Italia – hanno rappresentato la storia del vino italiano all’Expo di Milano - e all’Estero, da New York a Shanghai, Tokyo, Osaka, Kyoto, Mosca, Bordeaux.
Nata nel 1987 per volere dei coniugi Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, la Fondazione Lungarotti Onlus è attiva da oltre 35 anni nella promozione della cultura del vino dell’olio e nella tutela del patrimonio artistico e dei “mestieri d’arte” della tradizione umbra. A Torgiano, in particolare, la Fondazione gestisce le attività del Museo del Vino (MUVIT) e del Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) e cura mostre, eventi e pubblicazioni.
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