Zografi. Icone serbe fra tradizione e modernità. Paralleli

Zografi. Icone serbe fra tradizione e modernità. Paralleli
Dal 24 Luglio 2015 al 25 Ottobre 2015
Perugia
Luogo: Galleria Nazionale dell'Umbria
Indirizzo: corso Vannucci 19
Orari: mart-dom. 8.30/19.30; lunedì 9.30/19.30; sabato anche 20.00/24
Enti promotori:
- Galleria di Matica srpska di Novi Sad
- Galleria Nazionale dell'Umbria
Costo del biglietto: intero € 6.50, ridotto € 3.25
Telefono per prevendita: +39 075 5721009
Telefono per informazioni: +39 075 58668415
E-Mail info: gan-umb@beniculturali.it
La mostra di icone serbe dalla collezione della Galleria di Matica srpska di Novi Sad nella Galleria Nazionale dell'Umbria rappresenta la conclusione di un'idea concepita ancora nel 2012, che riguarda la collaborazione di enti italiani e serbi di tutela del patrimonio culturale, uffici di promozione e sviluppo dei territori, musei, istituti di restauro e università.
La mostra include icone scelte per mostrare le opere di un periodo significativo e autentico nell'arte nazionale serba, che mette in evidenza le icone dei pittori zografi realizzate a partire dalla prima metà del secolo XVIII.
Nelle nuove condizioni politiche ed economiche in cui venne a trovarsi dopo la Grande Migrazione serba del 1690 nel territorio della Monarchia degli Asburgo, il popolo serbo conobbe un'insolita trasformazione della propria cultura, all'epoca ancora medievale, che dal punto di vista fenomenologico rappresenta un caso unico nella produzione pittorica manifestatasi in un arco di tempo di soli 50 anni.
Facendo leva sul passato glorioso dello stato medievale serbo, evidenziato nella pittura murale dei monasteri, e incoraggiati dalle idee scientifiche ed estetiche della pittura barocca, i pittori zografi crearono un'autentica espressione artistica: Avendo i confini dell'Impeto Ottomano notevolmente smorzato l'impatto del Rinascimento, solo la permanenza all'interno dell'Impero degli Asburgo permise loro di recepire le idee artistiche contemporanee, di accettarle e di adattarle facilmente alla propria tradizione artistica. Pertanto, siamo orientati a considerare l'arte del XVIII secolo come il periodo che, dopo una pausa di sviluppo artistico negli anni trascorsi sotto il dominio ottomano, nell'incontro dell'arte pittorica serba con le idee del Rinascimento e del Barocco, contribuì al risveglio dell'arte serba in generale.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 26 febbraio 2025 al 05 maggio 2025 Venezia | Museo Fortuny
Sergio Monari. Sincronie
-
Dal 01 marzo 2025 al 29 giugno 2025 Torino | Museo Storico Nazionale d’Artiglieria dell’Esercito – Mastio della Cittadella
PAUL GAUGUIN. IL DIARIO DI NOA NOA E ALTRE AVVENTURE
-
Dal 27 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 Milano | Palazzo Reale
Art Déco. Il trionfo della modernità
-
Dal 28 febbraio 2025 al 09 giugno 2025 Roma | Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
CHROMOTHERAPIA. La fotografia a colori che rende felici
-
Dal 22 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 Forlì | Museo Civico San Domenico
Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie
-
Dal 21 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 Rovigo | Palazzo Roverella
HAMMERSHØI e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l’Italia