RISORGI, PASSIONE!
Dal 02 Aprile 2021 al 18 Aprile 2021
Mondolfo | Pesaro e Urbino
Luogo: Pagine Facebook
Indirizzo: online
Curatori: Filippo Sorcinelli
Enti promotori:
- Comune di Mondolfo
- Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo
- Parrocchia S. Giustina - Mondolfo
In un periodo così complesso per la nostra società, dove anche l’Arte sembra piegarsi alle vicende pandemiche, l’Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo, non lascia scarna di attività culturali il proprio territorio, proponendo una singolare esposizione presso gli spazi museali del Complesso Monumentale di Sant’Agostino.
RISORGI, PASSIONE! col suo “gioco” di parole, vuol mettere in risalto la mancata “ritualità” connessa alle tradizioni e alle radici della Settimana Santa: iconografie, statue antiche che fino a poco tempo fa venivano utilizzate per installazioni, macchine d’altare e processioni, nel periodo più importante dell’Anno liturgico e per l’intera collettività.
L’esposizione è disponibile da venerdì 2 aprile alle 15 fino a domenica 18 aprile 2020 sulle pagine Facebook del Comune di Mondolfo, della Parrocchia di Santa Giustina e dell’Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo.
RISORGI, PASSIONE! inizierà il suo percorso nella Sala del Museo civico, dove saranno quindi esposte due antiche statue settecentesche della Vergine Addolorata e di San Giovanni che un tempo incorniciavano insieme al grande Crocifisso policromo di gusto giambolognesco l’altare della chiesa di Sant’Agostino.
Un Ecce Homo contemporaneo, opera fotografica di Francesco De Luca dialogherà con loro: un Cristo-uomo non più gradevole, non più bello e non più ben fatto, come potevamo immaginare e come l’iconografia e l’audacia artistica ce lo aveva finora proposto.
Nelle due sale espositive delle Sopralogge in un’installazione sensoriale, saranno protagoniste due opere sacre di pregio, che costituiscono il patrimonio culturale ed artistico di Mondolfo.
Il Cristo Morto, grande statua processionale del XVII secolo, normalmente custodito nella Chiesa-Oratorio di San Giovanni Decollato e visibile soltanto una volta l’anno durante i riti della Settimana Santa e portato solennemente il Venerdì Santo per le vie del centro.
Il Cristo Risorto, opera processionale a grandezza naturale in cartapesta policroma di fine XVIII secolo, nella classica impostazione “vittoriosa”, benedicente e con in mano il vessillo, la bandiera che simboleggia il trionfo sulla morte.
RISORGI,PASSIONE! Vuol essere prima di tutto un’indagine profonda sulla necessità dell’Arte nella società odierna dove le contraddizioni sono continue, quasi quanto due millenni orsono, eppure la storia e le immagini di un tempo parlano ancora.
E le contraddizioni hanno mutilato oggi i riti tradizionali, quasi come se allestimenti e processioni potessero diffondere un male incurabile e non più autentica bellezza e positività.
La mostra, di carattere esclusivamente virtuale, poiché le norme anti Covid-19 prevedono che i musei restino chiusi nei territori in zona rossa, vuole anche essere di sollievo, seppur temporaneo, lanciando un chiaro messaggio di fiducia e di speranza, convinti di non lasciare nel vuoto la comunità. Senza la fiducia, ovvero senza Fede – cattolica, radici che siano, valori, arte – senza passare dalla Passione vestita di rosso, il nostro mondo si riassume in qualche secondo di esistenza. Radici, tradizioni e pensiero sociale, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, sono importanti e vanno poste al primo piano.
L’esempio della sofferenza con il Mistero della rinascita, uniti alla potenza dell’Arte sono un vaccino emotivo capace di sconfiggere ogni paragrafo negativo delle nostre esistenze così messe alla prova e colmano quel vuoto miserabile che inevitabilmente si genera quando si è continuamente sollecitati da messaggi mediatici inutili o per certi versi incomprensibili.
La mostra, patrocinata dal Comune di Mondolfo e dall’Assessorato alla Cultura, è a cura di Filippo Sorcinelli e dell’Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo, ed è arricchita nel suo percorso dai testi di don Emanuele Lauretani, parroco di Mondolfo.
Le opere sono state gentilmente concesse dalla stessa Parrocchia di Santa Giustina di Mondolfo, e dal fotografo Francesco De Luca.
RISORGI, PASSIONE! col suo “gioco” di parole, vuol mettere in risalto la mancata “ritualità” connessa alle tradizioni e alle radici della Settimana Santa: iconografie, statue antiche che fino a poco tempo fa venivano utilizzate per installazioni, macchine d’altare e processioni, nel periodo più importante dell’Anno liturgico e per l’intera collettività.
L’esposizione è disponibile da venerdì 2 aprile alle 15 fino a domenica 18 aprile 2020 sulle pagine Facebook del Comune di Mondolfo, della Parrocchia di Santa Giustina e dell’Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo.
RISORGI, PASSIONE! inizierà il suo percorso nella Sala del Museo civico, dove saranno quindi esposte due antiche statue settecentesche della Vergine Addolorata e di San Giovanni che un tempo incorniciavano insieme al grande Crocifisso policromo di gusto giambolognesco l’altare della chiesa di Sant’Agostino.
Un Ecce Homo contemporaneo, opera fotografica di Francesco De Luca dialogherà con loro: un Cristo-uomo non più gradevole, non più bello e non più ben fatto, come potevamo immaginare e come l’iconografia e l’audacia artistica ce lo aveva finora proposto.
Nelle due sale espositive delle Sopralogge in un’installazione sensoriale, saranno protagoniste due opere sacre di pregio, che costituiscono il patrimonio culturale ed artistico di Mondolfo.
Il Cristo Morto, grande statua processionale del XVII secolo, normalmente custodito nella Chiesa-Oratorio di San Giovanni Decollato e visibile soltanto una volta l’anno durante i riti della Settimana Santa e portato solennemente il Venerdì Santo per le vie del centro.
Il Cristo Risorto, opera processionale a grandezza naturale in cartapesta policroma di fine XVIII secolo, nella classica impostazione “vittoriosa”, benedicente e con in mano il vessillo, la bandiera che simboleggia il trionfo sulla morte.
RISORGI,PASSIONE! Vuol essere prima di tutto un’indagine profonda sulla necessità dell’Arte nella società odierna dove le contraddizioni sono continue, quasi quanto due millenni orsono, eppure la storia e le immagini di un tempo parlano ancora.
E le contraddizioni hanno mutilato oggi i riti tradizionali, quasi come se allestimenti e processioni potessero diffondere un male incurabile e non più autentica bellezza e positività.
La mostra, di carattere esclusivamente virtuale, poiché le norme anti Covid-19 prevedono che i musei restino chiusi nei territori in zona rossa, vuole anche essere di sollievo, seppur temporaneo, lanciando un chiaro messaggio di fiducia e di speranza, convinti di non lasciare nel vuoto la comunità. Senza la fiducia, ovvero senza Fede – cattolica, radici che siano, valori, arte – senza passare dalla Passione vestita di rosso, il nostro mondo si riassume in qualche secondo di esistenza. Radici, tradizioni e pensiero sociale, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, sono importanti e vanno poste al primo piano.
L’esempio della sofferenza con il Mistero della rinascita, uniti alla potenza dell’Arte sono un vaccino emotivo capace di sconfiggere ogni paragrafo negativo delle nostre esistenze così messe alla prova e colmano quel vuoto miserabile che inevitabilmente si genera quando si è continuamente sollecitati da messaggi mediatici inutili o per certi versi incomprensibili.
La mostra, patrocinata dal Comune di Mondolfo e dall’Assessorato alla Cultura, è a cura di Filippo Sorcinelli e dell’Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo, ed è arricchita nel suo percorso dai testi di don Emanuele Lauretani, parroco di Mondolfo.
Le opere sono state gentilmente concesse dalla stessa Parrocchia di Santa Giustina di Mondolfo, e dal fotografo Francesco De Luca.
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