L’evoluzione del surrealismo di Giuliano Giuggioli

Giuliano Giuggioli, L'Oracolo di Delfi
Dal 19 December 2014 al 19 January 2015
Pomarance | Pisa
Luogo: Caffè La Terrazza
Indirizzo: Loc. Larderello
Orari: lun-ven 7-14.30 e 16-20; sab-dom 8-12.30 e 16-22.30
Curatori: Mario Andrei
Telefono per informazioni: +39 0588 67247
E-Mail info: marioandrei52@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.imparallarte.it
Si entra direttamente a contatto con la chiave di svolta, il cambiamento già in progress, di una ricerca visiva che si muove con elegante disinvoltura, e suggestione neo-classica, in un singolare ambiente analitico ed onirico, sull’arcano confine fra individuale e universale.
L’artista è Giuliano Giuggioli, raffinatissimo esploratore delle sue stesse dimensioni dell’impossibile. Il maestro di Follonica, introdurrà, nel villaggio industriale di Larderello (Pomarance-PI), presso l’ampia sala espositiva del caffè “La Terrazza”, gli esiti più recenti della propria produzione pittorica, nella personale “Nuovi percorsi creativi - L’evoluzione del surrealismo di Giuliano Giuggioli”, organizzata a cura di Mario Andrei, gallerista di Impara L’Arte, che sarà inaugurata venerdì 19 dicembre 2014, alle ore 17.
Un vernissage dove l’arte prende la scena totale: poiché insieme al Giuliano Giuggioli, un altro artista ricercatore, presente alla 54° Biennale di Venezia, il pomarancino Renato Frosali, presenterà l’esposizione dal punto di vista della didattica dell’opera creativa.
Un’anticipazione: un romantico e solitario “Oracolo di Delfi”. Dalla forza plastica scultorea in contesto pittorico, l’Uomo-Montagna, imprigionato sull’altare atemporale del destino mitico, nella logica trasfigurante del tempo. Troneggia malinconico in uno spazio sfrondato, portato alla semplificazione dei simboli surreali, e dove i “capricci” simbolici sono animati da colori sempre più accesi, quasi provocatori, che si stagliano in un contesto grigio ghiaccio, portavoce di eterne e stratificate memorie.
“Surrealista mediterraneo” come Alberto Savinio, potente come il più celebre dei De Chirico, visionario come Arnold Böcklin, e Lewis Carroll in letteratura, Giuggioli definisce le sue figure antropomorfe con sensualità ed eleganza attuali, in un’atmosfera sospesa, trasfigurata di persistente luce eterna.
Nato nel borgo di antichissime origini etrusche Vetulonia, in provincia di Grosseto, classe 1951, residente a Follonica, cittadina affacciata direttamente sulle suggestioni del mare, Giuliano Giuggioli si forma secondo “un iter consueto in altri tempi”: da autodidatta di talento, apprende i segreti di “tutte le tecniche pittoriche e di stampa frequentando assiduamente le botteghe, le stamperie e i cantieri artistici, formandosi una solida cultura generale e soprattutto professionale”. Tele ad olio, sanguigne, tecniche su carta e legno, affreschi, murales, ceramiche, acqueforti, serigrafie e litografie, ne scandiscono la raffinata e spettacolare cifra stilistica.
L’artista è Giuliano Giuggioli, raffinatissimo esploratore delle sue stesse dimensioni dell’impossibile. Il maestro di Follonica, introdurrà, nel villaggio industriale di Larderello (Pomarance-PI), presso l’ampia sala espositiva del caffè “La Terrazza”, gli esiti più recenti della propria produzione pittorica, nella personale “Nuovi percorsi creativi - L’evoluzione del surrealismo di Giuliano Giuggioli”, organizzata a cura di Mario Andrei, gallerista di Impara L’Arte, che sarà inaugurata venerdì 19 dicembre 2014, alle ore 17.
Un vernissage dove l’arte prende la scena totale: poiché insieme al Giuliano Giuggioli, un altro artista ricercatore, presente alla 54° Biennale di Venezia, il pomarancino Renato Frosali, presenterà l’esposizione dal punto di vista della didattica dell’opera creativa.
Un’anticipazione: un romantico e solitario “Oracolo di Delfi”. Dalla forza plastica scultorea in contesto pittorico, l’Uomo-Montagna, imprigionato sull’altare atemporale del destino mitico, nella logica trasfigurante del tempo. Troneggia malinconico in uno spazio sfrondato, portato alla semplificazione dei simboli surreali, e dove i “capricci” simbolici sono animati da colori sempre più accesi, quasi provocatori, che si stagliano in un contesto grigio ghiaccio, portavoce di eterne e stratificate memorie.
“Surrealista mediterraneo” come Alberto Savinio, potente come il più celebre dei De Chirico, visionario come Arnold Böcklin, e Lewis Carroll in letteratura, Giuggioli definisce le sue figure antropomorfe con sensualità ed eleganza attuali, in un’atmosfera sospesa, trasfigurata di persistente luce eterna.
Nato nel borgo di antichissime origini etrusche Vetulonia, in provincia di Grosseto, classe 1951, residente a Follonica, cittadina affacciata direttamente sulle suggestioni del mare, Giuliano Giuggioli si forma secondo “un iter consueto in altri tempi”: da autodidatta di talento, apprende i segreti di “tutte le tecniche pittoriche e di stampa frequentando assiduamente le botteghe, le stamperie e i cantieri artistici, formandosi una solida cultura generale e soprattutto professionale”. Tele ad olio, sanguigne, tecniche su carta e legno, affreschi, murales, ceramiche, acqueforti, serigrafie e litografie, ne scandiscono la raffinata e spettacolare cifra stilistica.
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