Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige
Dal 23 Settembre 2023 al 14 Gennaio 2024
Bagnacavallo | Ravenna
Luogo: Museo Civico delle Cappuccine
Indirizzo: Via Vittorio Veneto 1/a
Orari: martedì e mercoledì 15.00-18.00, giovedì 10.00-12.00 e 15.00-18.00, venerdì, sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00, 1 novembre, 8 dicembre e 6 gennaio 10.00-12.00 e 15.00-19.00; dal 28 settembre al 1 ottobre, in occasione della Festa di San Michele, orario ampliato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 23.00, domenica 1 ottobre ore 10.00-23-00, chiuso il lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio
Curatori: Davide Caroli
Enti promotori:
- Comune di Bagnacavallo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0545 280911/13
E-Mail info: centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it
Sito ufficiale: http://www.museocivicobagnacavallo.it.
L'esposizione, promossa dal Comune di Bagnacavallo e organizzata dal Museo Civico delle Cappuccine e dal Museo d'Arte Orientale di Venezia, si innesta nella programmazione triennale dedicata al Paesaggio, tema sul quale verterà la proposta culturale della città di Bagnacavallo fino al 2024.
Dopo Francisco Goya, Max Klinger e Albrecht Dürer, il filone espositivo promosso dal Museo Civico sui più importanti artisti internazionali che hanno saputo esprimere massimamente la loro grandezza attraverso l'incisione aggiunge una nuova tappa, questa volta spostandosi dall'Europa al lontano Oriente, per raccontare la storia della tecnica della xilografia ukiyo-e e di alcuni dei più importanti maestri che vi si sono dedicati - Hokusai e Hiroshige - divenuti ben noti anche in Europa quando alcune loro opere furono di ispirazione per gli impressionisti e più in generale per gli artisti che da metà dell'Ottocento si dimostrarono più aperti al rinnovamento della pittura.
Ukiyo-e, termine che significa letteralmente "immagini del mondo fluttuante", descrive il genere artistico, fiorito tra il XVII e XIX secolo, che aveva inizialmente una connotazione edonistica associata ai momenti piacevoli che gli abitanti delle città trascorrevano dedicandosi a piaceri transitori della vita, e in quest'ottica la raffigurazione del paesaggio era rilegata alla funzione di sfondo ai personaggi ritratti.
A partire però dagli anni ‘30 dell’Ottocento, con la pubblicazione delle Trentasei vedute del Fuji di Hokusai e delle Cinquantatre stazioni della Tōkaidō di Hiroshige, improvvisamente la raffigurazione del paesaggio assunse una nuova importanza, divenendo soggetto principale degli ukiyo-e. Un aspetto di novità indagato e documentato dalla mostra allestita nelle sale del Museo Civico, che si apre con una sala dedicata a Katsushika Hokusai. Maestro indiscusso dell'arte giapponese, Hokusai ebbe enorme successo già in vita, soprattutto grazie ad alcune delle serie più famose, tra cui le già citate Trentasei vedute del Fuji, che sono qui documentate da una selezione delle immagini più note, tra le quali anche una versione di Una grande onda al largo di Kanagawa, forse l'opera ukiyo-e più conosciuta al mondo, talmente amata e riprodotta in un numero tale di copie da aver consumato i legni e aver costretto gli editori a realizzare nuove matrici lignee sul disegno originale di Hokusai, per poter tirare dei nuovi originali, come documentato in questo caso specifico.
Nelle sale successive il racconto si incentra principalmente sul lavoro di Ando Hiroshige, il più grande paesaggista giapponese, che eguagliò in abilità e fama lo stesso Hokusai, e con l'opera del quale è possibile ammirare un confronto quasi diretto grazie alla serie anche da lui dedicata al famoso vulcano simbolo del Giappone.
Proseguendo nel percorso, oltre ad altre note serie di Hiroshige, la parte principale della mostra è dedicata alla raffigurazione del Tōkaidō: la strada del Tōkaidō, che collegava la capitale dello shōgun, Edo, a quella dell'Imperatore, Kyōto, era la principale via dei viaggi e del commercio nel Giappone antico.
Per molti artisti fu lo spunto per raffigurare scorci e paesaggi celebrando le bellezze naturali del loro paese, per Hiroshige stesso fu uno dei soggetti prediletti sui quali si cimentò più volte anche per rappresentare ad anni di distanza le stesse stazioni, ed in mostra sarà possibile ammirare diverse serie dedicate a questo soggetto: dalla prima versione in formato ōban orizzontale, a quella verticale, da quella a due pennelli a quella in paralleli.
La mostra si conclude con una sala dedicata ad Hiroshige II, erede del maestro e suo successore nella scuola Utagawa.
Le quasi 120 opere esposte, tra le quali due importanti trittici ed alcuni volumi originali che contengono le serie complete, sono affiancate da alcuni oggetti: tsuba, inrō ed un prezioso kimono decorati con immagini ispirate agli ukiyo-e, per sottolineare quanto l'immaginario paesaggistico influenzasse la cultura giapponese grazie al lavoro di Hiroshige.
La mostra, realizzata grazie alla preziosa collaborazione del Museo d'Arte Orientale di Venezia e al prestito di generosi collezionisti, è accompagnata da un catalogo che include le fotografie di tutte le opere esposte e i testi di Davide Caroli, direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, di Marta Boscolo Marchi, direttrice del Museo d'Arte Orientale di Venezia e di Marco Fagioli, uno dei massimi studiosi degli autori di stampe giapponesi.
Durante tutto il periodo di mostra saranno organizzati, in collaborazione con l'associazione Ascig di Ravenna, una serie di eventi che, con cadenza regolare, permetteranno di approfondire diversi aspetti della cultura giapponese: da specifiche visite guidate dedicate a temi legati alla mostra, a proiezioni di film, fino ad altre esperienze molto coinvolgenti come la tradizionale Cerimonia del tè.
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