Omar Galliani. Mantra
Dal 24 Giugno 2022 al 30 Settembre 2022
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Phidias Antiques
Indirizzo: Via Roma 22/A
Orari: su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 335 8125486 / +39 335 7774612
E-Mail info: info@phidiasantiques.com
Sito ufficiale: http://www.phidiasantiques.com
La galleria Phidias Antiques di Reggio Emilia presenta, dal 24 giugno al 30 settembre 2022, un approfondimento dedicato ad Omar Galliani e alle opere della serie "Mantra", esposte nei più importanti musei d'arte contemporanea italiani ed internazionali.
Nella ritualità del segno e dell'oro, le preghiere d'Occidente si fondono con quelle d'Oriente, dando vita ad opere in cui convivono spirito del tempo e contaminazioni del presente.
Il percorso espositivo comprende una trentina di lavori su tavola, realizzati prevalentemente a matita nera e foglia d'oro, che caratterizzano la produzione dell'artista dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Numerosi gli inediti, datati 2022 e pubblicati per la prima volta nel catalogo corsiero editore che accompagna la mostra.
Tra le opere storiche, sarà presentata anche una recente acquisizione della Galleria: "L'esitazione di Pan" (1983), un dipinto ad olio su tela di dimensioni museali, che evidenzia il rapporto dell'artista con il mito. L'opera era stata esposta alla XLI Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia, nell'ambito della mostra "Arte allo specchio" curata da Maurizio Calvesi, alla quale Galliani era stato invitato a partecipare con una sala personale.
«Seduto o in piedi, genuflesso o sospeso nel vuoto, davanti a un disegno infinito - scrive Omar Galliani - vi svelo "Mantra", verità e menzogna di un segno, che senza fine e posa cerca e trova tra Oriente e Occidente, tra l'aurora dell'oro e la notte della matita la propria dimensione».
«Galliani sa che il volto è anima e seduzione - scriveva Flavio Caroli nel 2007. La seduzione, la vera seduzione, viene dall'anima. Poi bisogna metterla su tela. E allora quel volto, quell'ineffabile volto femminile, può avere anche gli occhi chiusi, perché la luce che lo illumina, lo accarezza, lo bacia, è luce dell'anima. Concentrazione della bocca grande e tumida che potrà restituire i baci cui la luce la invita. Nobiltà del naso attico che adesso si tende nel climax di un pensiero: quel pensiero. Larghezza infinita degli occhi che vogliono non vedere il mondo, per farsi toccare dalla luce, e per concentrarsi su un desiderio, un piacere, o un ricordo. Di che materia sia fatto quel pensiero, non importa […]. Ciò che fa la differenza è il segno, o il disegno. Il perché è presto detto: perché la scommessa, per Galliani, è quella di azzannare il mondo in una stanza: o in una pagina».
Catalogo corsiero editore disponibile in Galleria con un testo di Flavio Caroli.
Aperta nel 1976 a Reggio Emilia da Antonio e Claudio Esposito, la galleria Phidias Antiques è specializzata in arredi neoclassici, pittura e scultura europea del XVIII e XIX secolo. Dal 1988 al 1998 alla sede reggiana si affianca uno spazio milanese, nel quale si tengono varie esposizioni tematiche (pittura orientalista del XIX secolo, candelabri francesi del periodo della Rivoluzione, scultura del XIX secolo). Alle fine degli anni '90 si sceglie di privilegiare ed ingrandire la sede di Reggio Emilia con l'apertura di un nuovo showroom in un palazzo nobiliare del centro storico. Phidias partecipa a diverse mostre dell'antiquariato come l'Internazionale di Milano, il Gotha a Parma e Modenantiquaria. La galleria è associata alla FIMA dal 1988. Phidias, oltre alla attività legata all'antiquariato, si occupa di arredamenti di interni seguendo il cliente nella scelta degli oggetti e nella divisione degli spazi. Diversi lavori sono stati pubblicati sulle maggiori riviste del settore. In dialogo con l'antico, la galleria propone, inoltre, periodiche esposizioni d'arte moderna e contemporanea, tra le quali la retrospettiva dedicata ad Ottorino Davoli (2017), con opere di grande rilievo provenienti da collezioni private, la personale di Vivaldo Poli (2020) e la mostra "Nel segno di Antonio Ligabue" (2019) con opere scelte di Antonio Ligabue ed un excursus attraverso la pittura reggiana del tardo Ottocento.
Nella ritualità del segno e dell'oro, le preghiere d'Occidente si fondono con quelle d'Oriente, dando vita ad opere in cui convivono spirito del tempo e contaminazioni del presente.
Il percorso espositivo comprende una trentina di lavori su tavola, realizzati prevalentemente a matita nera e foglia d'oro, che caratterizzano la produzione dell'artista dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Numerosi gli inediti, datati 2022 e pubblicati per la prima volta nel catalogo corsiero editore che accompagna la mostra.
Tra le opere storiche, sarà presentata anche una recente acquisizione della Galleria: "L'esitazione di Pan" (1983), un dipinto ad olio su tela di dimensioni museali, che evidenzia il rapporto dell'artista con il mito. L'opera era stata esposta alla XLI Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia, nell'ambito della mostra "Arte allo specchio" curata da Maurizio Calvesi, alla quale Galliani era stato invitato a partecipare con una sala personale.
«Seduto o in piedi, genuflesso o sospeso nel vuoto, davanti a un disegno infinito - scrive Omar Galliani - vi svelo "Mantra", verità e menzogna di un segno, che senza fine e posa cerca e trova tra Oriente e Occidente, tra l'aurora dell'oro e la notte della matita la propria dimensione».
«Galliani sa che il volto è anima e seduzione - scriveva Flavio Caroli nel 2007. La seduzione, la vera seduzione, viene dall'anima. Poi bisogna metterla su tela. E allora quel volto, quell'ineffabile volto femminile, può avere anche gli occhi chiusi, perché la luce che lo illumina, lo accarezza, lo bacia, è luce dell'anima. Concentrazione della bocca grande e tumida che potrà restituire i baci cui la luce la invita. Nobiltà del naso attico che adesso si tende nel climax di un pensiero: quel pensiero. Larghezza infinita degli occhi che vogliono non vedere il mondo, per farsi toccare dalla luce, e per concentrarsi su un desiderio, un piacere, o un ricordo. Di che materia sia fatto quel pensiero, non importa […]. Ciò che fa la differenza è il segno, o il disegno. Il perché è presto detto: perché la scommessa, per Galliani, è quella di azzannare il mondo in una stanza: o in una pagina».
Catalogo corsiero editore disponibile in Galleria con un testo di Flavio Caroli.
Aperta nel 1976 a Reggio Emilia da Antonio e Claudio Esposito, la galleria Phidias Antiques è specializzata in arredi neoclassici, pittura e scultura europea del XVIII e XIX secolo. Dal 1988 al 1998 alla sede reggiana si affianca uno spazio milanese, nel quale si tengono varie esposizioni tematiche (pittura orientalista del XIX secolo, candelabri francesi del periodo della Rivoluzione, scultura del XIX secolo). Alle fine degli anni '90 si sceglie di privilegiare ed ingrandire la sede di Reggio Emilia con l'apertura di un nuovo showroom in un palazzo nobiliare del centro storico. Phidias partecipa a diverse mostre dell'antiquariato come l'Internazionale di Milano, il Gotha a Parma e Modenantiquaria. La galleria è associata alla FIMA dal 1988. Phidias, oltre alla attività legata all'antiquariato, si occupa di arredamenti di interni seguendo il cliente nella scelta degli oggetti e nella divisione degli spazi. Diversi lavori sono stati pubblicati sulle maggiori riviste del settore. In dialogo con l'antico, la galleria propone, inoltre, periodiche esposizioni d'arte moderna e contemporanea, tra le quali la retrospettiva dedicata ad Ottorino Davoli (2017), con opere di grande rilievo provenienti da collezioni private, la personale di Vivaldo Poli (2020) e la mostra "Nel segno di Antonio Ligabue" (2019) con opere scelte di Antonio Ligabue ed un excursus attraverso la pittura reggiana del tardo Ottocento.
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