Uriel Orlow. Made / Unmade
Dal 25 Giugno 2015 al 25 Ottobre 2015
Rivoli | Torino
Luogo: Castello di Rivoli
Indirizzo: piazza Mafalda di Savoia
Orari: da martedì a venerdì 10-17; sabato e domenica 10-19
Curatori: Marcella Beccaria
Costo del biglietto: intero € 6.50, ridotto € 4.50; gratuito per i minori di 11 anni, per i disabili e accompagnatori
Telefono per informazioni: +39 011 9565222
E-Mail info: info@castellodirivoli.org
Sito ufficiale: http://www.castellodirivoli.org
Il Castello di Rivoli presenta Uriel Orlow: Made / Unmade, la prima mostra dell’artista in un museo italiano.
Nei suoi lavori, Orlow si confronta con il modo in cui il passato emerge e sopravvive nel presente, spesso ripetendosi e mettendo in dubbio la cronologia lineare. “Evitando una rappresentazione narrativa diretta, le opere di Orlow spingono i visitatori a colmarne delle lacune e a impegnarsi in un dialogo con la realtà attuale e con il ruolo che la nostra consapevolezza storica può avere nella costruzione, nel nostro stesso presente, di un futuro differente”, scrive la curatrice Marcella Beccaria.
Uriel Orlow: Made / Unmade include nuove e recenti opere chiave, come Unmade Film (2012-2013).
Concepito come una serie di installazioni audio-visive, opere su carta e fotografie, Unmade Film prende la forma di un film impossibile, frammentato nelle sue parti costitutive: storyboard, fotografie, fotogrammi, colonna sonora, musica, titoli di coda, etc. Unmade Film prende come punto di partenza la complessa vicenda del villaggio palestinese di Deir Yassin, emblematico e completamente invisibile al tempo stesso. In precedenza situato alla periferia di Gerusalemme, i suoi abitanti furono massacrati nel 1948 da forze paramilitari sioniste. In seguito, sui resti delle case palestinesi, venne fondato l’ospedale psichiatrico di Kfar Sha’ul dedicato alla cura dei sopravvissuti all’Olocausto.
Oscillando tra il visibile e l’invisibile, Unmade Film è un tentativo di riconoscere la dolorosa compenetrazione spazio-temporale di traumi che non possono essere messi a confronto ma che, tragicamente, convergono in uno stesso luogo.
Nella cornice di tredici sale storiche del Castello di Rivoli, la mostra crea un dialogo con altre importanti opere dell’artista, che spaziano da 1942 (Poznan) (1996-2002) fino alla serie attuale di lavori al neon La storia è il futuro / Il Futuro è storia (2013-2015) per finire con il più recente progetto Grey, Green, Gold (2015). Questa prima installazione della sua ricerca in progress intreccia il racconto del giardino, istituito da Nelson Mandela e dai suoi compagni nella prigione di Robben Island durante i loro diciotto anni di detenzione, con la storia della scoperta e della successiva coltivazione selettiva di una rara versione gialla della Strelitzia reginae (fiore conosciuto anche con il nome di Uccello del paradiso) di Kirstenbosch, i giardini botanici nazionali a sud di Città del Capo. Ci sono voluti quasi venti anni per costituire uno stock di questo seme pregiato – periodo pressoché coincidente con la prigionia di Mandela. Nel 1994, a questa varietà di fiore è stato dato, in suo onore, il nome di Mandela.
Costruita mettendo in opera un’ampia varietà di registri visivi e modalità narrative, la mostra Uriel Orlow: Made / Unmade accoglie i visitatori attraverso un percorso costellato nel quale micro-narrative e intenzionali punti ciechi rimandano a più ampi contesti storici.
Uriel Orlow è nato in Svizzera e risiede a Londra. Tra le mostre personali si segnalano: John Hansard Gallery, Southampton; Depo, Istanbul; Al Ma’mal Foundation for Contemporary Art, Gerusalemme; ACAF Alessandria d’Egitto; Les Complices*, Zurigo; Centre PasquArt, Biel; CCS, Parigi; Spike Island, Bristol; Jewish Museum, New York.
Il lavoro di Orlow è stato presentato in importanti rassegne come la 54a Biennale di Venezia; Manifesta 9, Genk; Recent British Artists Film and Video, Tate Britain, Londra; Bergen Assembly; 8th Mercosul Biennial, Brasile e alle triennali di Aichi e Guangzhou in Cina.
Il lavoro di Orlow è stato esposto film-festival e mostre collettive in musei e istituzioni tra le quali Tate Modern, Whitechapel Gallery, ICA e Gasworks, Londra; Palais de Tokyo, Parigi; Fondation Ricard, Parigi; Kunsthaus Zurich, Zurigo; Centre d’Art Contemporain and Centre de la Photographie, Ginevra; Contemporary Image Collective (CIC), Il Cairo; Kunsthalle Budapest tra le altre. Orlow insegna come visiting professor al Royal College of Art di Londra, è senior research fellow presso l’Università di Westminster, Londra e insegna alla Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo e alla Haute école d’art et de design a Ginevra.
Nei suoi lavori, Orlow si confronta con il modo in cui il passato emerge e sopravvive nel presente, spesso ripetendosi e mettendo in dubbio la cronologia lineare. “Evitando una rappresentazione narrativa diretta, le opere di Orlow spingono i visitatori a colmarne delle lacune e a impegnarsi in un dialogo con la realtà attuale e con il ruolo che la nostra consapevolezza storica può avere nella costruzione, nel nostro stesso presente, di un futuro differente”, scrive la curatrice Marcella Beccaria.
Uriel Orlow: Made / Unmade include nuove e recenti opere chiave, come Unmade Film (2012-2013).
Concepito come una serie di installazioni audio-visive, opere su carta e fotografie, Unmade Film prende la forma di un film impossibile, frammentato nelle sue parti costitutive: storyboard, fotografie, fotogrammi, colonna sonora, musica, titoli di coda, etc. Unmade Film prende come punto di partenza la complessa vicenda del villaggio palestinese di Deir Yassin, emblematico e completamente invisibile al tempo stesso. In precedenza situato alla periferia di Gerusalemme, i suoi abitanti furono massacrati nel 1948 da forze paramilitari sioniste. In seguito, sui resti delle case palestinesi, venne fondato l’ospedale psichiatrico di Kfar Sha’ul dedicato alla cura dei sopravvissuti all’Olocausto.
Oscillando tra il visibile e l’invisibile, Unmade Film è un tentativo di riconoscere la dolorosa compenetrazione spazio-temporale di traumi che non possono essere messi a confronto ma che, tragicamente, convergono in uno stesso luogo.
Nella cornice di tredici sale storiche del Castello di Rivoli, la mostra crea un dialogo con altre importanti opere dell’artista, che spaziano da 1942 (Poznan) (1996-2002) fino alla serie attuale di lavori al neon La storia è il futuro / Il Futuro è storia (2013-2015) per finire con il più recente progetto Grey, Green, Gold (2015). Questa prima installazione della sua ricerca in progress intreccia il racconto del giardino, istituito da Nelson Mandela e dai suoi compagni nella prigione di Robben Island durante i loro diciotto anni di detenzione, con la storia della scoperta e della successiva coltivazione selettiva di una rara versione gialla della Strelitzia reginae (fiore conosciuto anche con il nome di Uccello del paradiso) di Kirstenbosch, i giardini botanici nazionali a sud di Città del Capo. Ci sono voluti quasi venti anni per costituire uno stock di questo seme pregiato – periodo pressoché coincidente con la prigionia di Mandela. Nel 1994, a questa varietà di fiore è stato dato, in suo onore, il nome di Mandela.
Costruita mettendo in opera un’ampia varietà di registri visivi e modalità narrative, la mostra Uriel Orlow: Made / Unmade accoglie i visitatori attraverso un percorso costellato nel quale micro-narrative e intenzionali punti ciechi rimandano a più ampi contesti storici.
Uriel Orlow è nato in Svizzera e risiede a Londra. Tra le mostre personali si segnalano: John Hansard Gallery, Southampton; Depo, Istanbul; Al Ma’mal Foundation for Contemporary Art, Gerusalemme; ACAF Alessandria d’Egitto; Les Complices*, Zurigo; Centre PasquArt, Biel; CCS, Parigi; Spike Island, Bristol; Jewish Museum, New York.
Il lavoro di Orlow è stato presentato in importanti rassegne come la 54a Biennale di Venezia; Manifesta 9, Genk; Recent British Artists Film and Video, Tate Britain, Londra; Bergen Assembly; 8th Mercosul Biennial, Brasile e alle triennali di Aichi e Guangzhou in Cina.
Il lavoro di Orlow è stato esposto film-festival e mostre collettive in musei e istituzioni tra le quali Tate Modern, Whitechapel Gallery, ICA e Gasworks, Londra; Palais de Tokyo, Parigi; Fondation Ricard, Parigi; Kunsthaus Zurich, Zurigo; Centre d’Art Contemporain and Centre de la Photographie, Ginevra; Contemporary Image Collective (CIC), Il Cairo; Kunsthalle Budapest tra le altre. Orlow insegna come visiting professor al Royal College of Art di Londra, è senior research fellow presso l’Università di Westminster, Londra e insegna alla Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo e alla Haute école d’art et de design a Ginevra.
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