Arturo Ghergo. Fotografie 1930-1959

Arturo Ghergo. Fotografie 1930-1959
Invito mostra Arturo Ghergo. Fotografie 1930-1959, Palazzo delle Esposizioni, Roma
Dal 02 Aprile 2012 al 08 Luglio 2012
Roma
Luogo: Palazzo delle Esposizioni
Indirizzo: via Nazionale 194
Orari: da dom. a giov. 10-20; ven. e sab. 10-22.30
Curatori: Claudio Domini, Cristina Ghergo
Costo del biglietto: intero € 12,50; ridotto € 10
Telefono per informazioni: +39 06 39967500
E-Mail info: info@palaexpo.it
Sito ufficiale: http://www.palazzoesposizioni.it
Dal 3 aprile all’8 luglio 2012 il Palazzo delle Esposizioni presenta “Arturo Ghergo. Fotografie 1930-1959”, oltre 250 scatti del fotografo che più di ogni altro in Italia riuscì ad immortalare la bellezza e l’eleganza dell’alta società degli anni ’30, ’40 e ’50.
Stelle del cinema, personaggi di spicco dell’alta borghesia, discendenti di nobili casati, furono innumerevoli le celebrità che, in posa davanti al suo obiettivo, cercarono nel famoso “tocco Ghergo” la chiave glamour attraverso la quale lasciarsi ritrarre, in un’epoca in cui le fotografie di moda che incantavano il pubblico dalle pagine di Vogue o Harper’s Bazaar tardavano invece nel nostro Paese a trovare la risposta di riviste specializzate.
Nonostante l’assenza di veicoli editoriali di settore, Ghergo è stato un pioniere della fotografia di moda in Italia. Le sue modelle porteranno i nomi altisonanti del “gran mondo”, saranno una giovanissima Marella Caracciolo, Consuelo Crespi, Mary Colonna, Josè del Drago, che si prestavano ad indossare come testimonial le creazioni esclusive delle nascenti case di moda (Fontana, Gabriella Sport, Galitzine, Simonetta, Carosa, Gattinoni).
Cultore della perfezione e professionista dal gusto impeccabile, Ghergo (1901-1959) inventò un suo stile fatto di sofisticata classicità, costruito attentamente senza timore delle sperimentazioni, attraverso tagli diagonali, dissonanze spiazzanti, illuminazioni ricercate e il ricorso a veri e propri ritocchi, effettuati raschiando dal negativo le ridondanze dell’immagine catturata e ridisegnandone poi i contorni a pennello.
Isa Miranda, Alida Valli, Mariella Lotti, Francesca Ferrara Pignatelli di Strongoli, Massimo Girotti, il duca Marco Visconti, i fratelli Bulgari, Leonor Fini, Alcide De Gasperi, Gabriella di Robilant, Domitilla Ruspoli, Giulio Andreotti, Sophia Loren, Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Vittorio Gassman sono solo alcuni dei nomi del ricchissimo archivio del fotografo marchigiano, trasferitosi a Roma ventottenne per aprire il celebre studio di via Condotti, dove realizzò la maggior parte dei suoi lavori.
Peculiarità della rassegna è, infine, lo spazio riservato a una forma espressiva sicuramente meno studiata e conosciuta del maestro maceratese: quella del Ghergo pittore che, soprattutto negli anni ’50, influenzato in particolar modo dal cubismo picassiano e dall’esperienza futurista e cinematografica, coniugò la ricerca istintiva per l’inquadratura, propria del suo mestiere, con l’esaltazione di un allestimento visivo di più ampia regia, tipico della pittura.
Con oltre 250 fotografie (integrate da otto dipinti), la mostra restituisce il percorso di un artista che, con l’umiltà di un antesignano e il gusto di un esteta, contribuì a dare testimonianza del gusto di un mondo, e dei suoi protagonisti, in un’epoca di radicali trasformazioni, come fu quella tra il fascismo e la Dolce Vita.
Stelle del cinema, personaggi di spicco dell’alta borghesia, discendenti di nobili casati, furono innumerevoli le celebrità che, in posa davanti al suo obiettivo, cercarono nel famoso “tocco Ghergo” la chiave glamour attraverso la quale lasciarsi ritrarre, in un’epoca in cui le fotografie di moda che incantavano il pubblico dalle pagine di Vogue o Harper’s Bazaar tardavano invece nel nostro Paese a trovare la risposta di riviste specializzate.
Nonostante l’assenza di veicoli editoriali di settore, Ghergo è stato un pioniere della fotografia di moda in Italia. Le sue modelle porteranno i nomi altisonanti del “gran mondo”, saranno una giovanissima Marella Caracciolo, Consuelo Crespi, Mary Colonna, Josè del Drago, che si prestavano ad indossare come testimonial le creazioni esclusive delle nascenti case di moda (Fontana, Gabriella Sport, Galitzine, Simonetta, Carosa, Gattinoni).
Cultore della perfezione e professionista dal gusto impeccabile, Ghergo (1901-1959) inventò un suo stile fatto di sofisticata classicità, costruito attentamente senza timore delle sperimentazioni, attraverso tagli diagonali, dissonanze spiazzanti, illuminazioni ricercate e il ricorso a veri e propri ritocchi, effettuati raschiando dal negativo le ridondanze dell’immagine catturata e ridisegnandone poi i contorni a pennello.
Isa Miranda, Alida Valli, Mariella Lotti, Francesca Ferrara Pignatelli di Strongoli, Massimo Girotti, il duca Marco Visconti, i fratelli Bulgari, Leonor Fini, Alcide De Gasperi, Gabriella di Robilant, Domitilla Ruspoli, Giulio Andreotti, Sophia Loren, Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Vittorio Gassman sono solo alcuni dei nomi del ricchissimo archivio del fotografo marchigiano, trasferitosi a Roma ventottenne per aprire il celebre studio di via Condotti, dove realizzò la maggior parte dei suoi lavori.
Peculiarità della rassegna è, infine, lo spazio riservato a una forma espressiva sicuramente meno studiata e conosciuta del maestro maceratese: quella del Ghergo pittore che, soprattutto negli anni ’50, influenzato in particolar modo dal cubismo picassiano e dall’esperienza futurista e cinematografica, coniugò la ricerca istintiva per l’inquadratura, propria del suo mestiere, con l’esaltazione di un allestimento visivo di più ampia regia, tipico della pittura.
Con oltre 250 fotografie (integrate da otto dipinti), la mostra restituisce il percorso di un artista che, con l’umiltà di un antesignano e il gusto di un esteta, contribuì a dare testimonianza del gusto di un mondo, e dei suoi protagonisti, in un’epoca di radicali trasformazioni, come fu quella tra il fascismo e la Dolce Vita.
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