D*Face. Silver Screen Eye-Cons
Dal 18 Maggio 2023 al 18 Maggio 2023
Roma
Luogo: Wunderkammern
Indirizzo: Via Giulia 180
Orari: mar – sab 10-14 / 15-19
Telefono per informazioni: +39 06 70475247
E-Mail info: wunderkammern@wunderkammern.net
Sito ufficiale: http://www.wunderkammern.net
Galleria Wunderkammern propone nel suo spazio romano in Via Giulia 180, Silver Screen Eye-Cons personale dallo street artist londinese D*Face, a seguito del successo conseguito nella sede della galleria milanese nello scorso mese.
Molte e diverse le opere presenti in questa inedita esposizione, curata da Giuseppe Pizzuto che si avvale del testo critico di Silvano Manganaro, docente all'Accademia di Belle Arti dell’Aquila, in cui si potranno vedere lavori raffiguranti l’iconico D*Dog, personaggio ispirato al cartone animato dei Peanuts; i famosi Digital Drawing, opere in cui l’artista combina disegno a matita e schermi digitali; gli HPM (Hand Painted Multiples) che uniscono la pittura a mano alla serigrafia; fino ad arrivare a un unico ed esclusivo omaggio dedicato al cinema che da il titolo alla mostra, che vede poster originali su cui l'artista è intervenuto con il suo stile, creando un particolare tributo alla cinematografia italiana dall’Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy e Rondini in Volo di Luigi Capuano
“Nella storia del cinema il film è da sempre stato usato come una fuga dalla realtà - dichiara D*Face. Ma questi classici sono davvero così belli come li riteniamo, o è ora di togliere le tinte rosa per guardarli con occhi diversi?” Scrive Silvano Manganaro nel suo testo critico: "D*Face propone un’ampia gamma dei suoi lavori e delle sue idee con Silver Screen Eye-Cons con alcuni elementi di novità. Il titolo, ad esempio, riprende quello di una sua vecchia personale fatta a Brighton nel 2007 (Eye-cons) aggiungendo però il riferimento al cinema (Silver Screen), come a restringere il campo: non personaggi iconici tout-court ma quelli del grande schermo, in grado di plasmare con maggiore forza il nostro immaginario e di rimanere, più degli altri, impressi nella nostra memoria. Non a caso, se pensiamo ad Andy Warhol (sempre per rimanere in ambito pop), i primi personaggi che ci vengono in mente sono Marilyn Monroe e Liz Taylor e non Elvis Presley o Mao Tse Tung. È questa la forza del cinema.”
L’esperienza artistica su cui si basa D*Face - uno degli esponenti più significativi della scena britannica e internazionale - è infatti fortemente ispirata alla Pop Art Americana degli anni ‘80, alle opere di Roy Lichtenstein, ai graffiti, alla musica hip hop, all’estetica punk e alla cultura skate e alla nuova grafica provocatoria di quegli anni, che lo hanno fatto diventare uno dei precursori e protagonisti assoluti della street art, così come la conosciamo. Ne sono prova anche i suoi incredibili murales che si possono apprezzare in tutto il mondo: da Parigi a Madrid, da Brooklyn a Stoccolma, da Città del Messico a Taipei, da Dubai a Oslo.
In mostra inoltre i suoi importanti e iconici lavori su D*Dog, la sua inconfondibile tag creata in una varietà di interpretazioni, ispirata al mondo dei cartoni animati che, come il cinema, possono diventare uno strumento per evadere dalla realtà e rifugiarsi nella nostalgia del mondo rassicurante dell’infanzia. Nei Digital Drawings, D*Face analizza il tema delle relazioni d’amore con il suo inconfondibile leitmotiv romantico e nostalgico in cui rappresenta un abbraccio "interrotto" di una coppia, in cui uno dei due soggetti è realizzato con disegno su carta mentre l'assenza dell’altro è avocata tramite uno schermo digitale che si illumina in maniera evanescente. Anche negli HPM - opere di formato più grande realizzate su tela con pittura a mano e serigrafia - esprime, con toni irriverenti e dark, sentimenti, emozioni e un romanticismo ormai perduto.
D*Face, uno degli esponenti dell’arte urbana più importanti della scena britannica e internazionale, è nato e cresciuto a Londra, dove già dalla sua prima mostra che si è tenuta nel 2005 ha conseguito importanti successi di pubblico e di critica. Ha coltivato sin da adolescente il suo interesse per i graffiti, la musica hip hop, l’estetica punk e soprattutto la cultura skate anche grazie alle pagine della rivista americana Thrasher e alla grafica provocatoria di artisti come Jim Phillips e Vernon Courtlandt Johnson che lo hanno portato a seguire un percorso di graphic design e illustrazione. La sua passione diventa presto una professione e comincia a lavorare come illustratore e designer freelance, al contempo inizia a realizzare le prime importanti opere negli spazi urbani con una varietà di tecniche e mezzi come vernice spray, adesivi, poster e stencil. I suoi lavori - in cui armonizza arte, design e graffiti - lo rendono uno dei precursori della street art così come la conosciamo oggi. I suoi murales si possono apprezzare in tutto il mondo: da Parigi a Madrid, da Brooklyn a Stoccolma, da Città del Messico a Taipei. Lo stile pop sovversivo di D*Face e il suo iconico personaggio D*Dog sono diventati un elemento fondante dell’arte urbana. “aPOPcalittico” è come spesso l’artista ha descritto il proprio lavoro, fortemente ispirato al Pop Americano degli anni ’80. La sua visione è infatti ricca di ironia e di critica rispetto al mondo contemporaneo governato da materialismo e consumismo. Sono numerose le sue collaborazioni, tra le quali citiamo quelle con gli artisti Banksy e Shepard Fairey (Obey), il gruppo musicale Blink-182 e il brand Triumph Motorcycles.
Inaugurazione giovedì 18 maggio alle 18.30
Molte e diverse le opere presenti in questa inedita esposizione, curata da Giuseppe Pizzuto che si avvale del testo critico di Silvano Manganaro, docente all'Accademia di Belle Arti dell’Aquila, in cui si potranno vedere lavori raffiguranti l’iconico D*Dog, personaggio ispirato al cartone animato dei Peanuts; i famosi Digital Drawing, opere in cui l’artista combina disegno a matita e schermi digitali; gli HPM (Hand Painted Multiples) che uniscono la pittura a mano alla serigrafia; fino ad arrivare a un unico ed esclusivo omaggio dedicato al cinema che da il titolo alla mostra, che vede poster originali su cui l'artista è intervenuto con il suo stile, creando un particolare tributo alla cinematografia italiana dall’Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy e Rondini in Volo di Luigi Capuano
“Nella storia del cinema il film è da sempre stato usato come una fuga dalla realtà - dichiara D*Face. Ma questi classici sono davvero così belli come li riteniamo, o è ora di togliere le tinte rosa per guardarli con occhi diversi?” Scrive Silvano Manganaro nel suo testo critico: "D*Face propone un’ampia gamma dei suoi lavori e delle sue idee con Silver Screen Eye-Cons con alcuni elementi di novità. Il titolo, ad esempio, riprende quello di una sua vecchia personale fatta a Brighton nel 2007 (Eye-cons) aggiungendo però il riferimento al cinema (Silver Screen), come a restringere il campo: non personaggi iconici tout-court ma quelli del grande schermo, in grado di plasmare con maggiore forza il nostro immaginario e di rimanere, più degli altri, impressi nella nostra memoria. Non a caso, se pensiamo ad Andy Warhol (sempre per rimanere in ambito pop), i primi personaggi che ci vengono in mente sono Marilyn Monroe e Liz Taylor e non Elvis Presley o Mao Tse Tung. È questa la forza del cinema.”
L’esperienza artistica su cui si basa D*Face - uno degli esponenti più significativi della scena britannica e internazionale - è infatti fortemente ispirata alla Pop Art Americana degli anni ‘80, alle opere di Roy Lichtenstein, ai graffiti, alla musica hip hop, all’estetica punk e alla cultura skate e alla nuova grafica provocatoria di quegli anni, che lo hanno fatto diventare uno dei precursori e protagonisti assoluti della street art, così come la conosciamo. Ne sono prova anche i suoi incredibili murales che si possono apprezzare in tutto il mondo: da Parigi a Madrid, da Brooklyn a Stoccolma, da Città del Messico a Taipei, da Dubai a Oslo.
In mostra inoltre i suoi importanti e iconici lavori su D*Dog, la sua inconfondibile tag creata in una varietà di interpretazioni, ispirata al mondo dei cartoni animati che, come il cinema, possono diventare uno strumento per evadere dalla realtà e rifugiarsi nella nostalgia del mondo rassicurante dell’infanzia. Nei Digital Drawings, D*Face analizza il tema delle relazioni d’amore con il suo inconfondibile leitmotiv romantico e nostalgico in cui rappresenta un abbraccio "interrotto" di una coppia, in cui uno dei due soggetti è realizzato con disegno su carta mentre l'assenza dell’altro è avocata tramite uno schermo digitale che si illumina in maniera evanescente. Anche negli HPM - opere di formato più grande realizzate su tela con pittura a mano e serigrafia - esprime, con toni irriverenti e dark, sentimenti, emozioni e un romanticismo ormai perduto.
D*Face, uno degli esponenti dell’arte urbana più importanti della scena britannica e internazionale, è nato e cresciuto a Londra, dove già dalla sua prima mostra che si è tenuta nel 2005 ha conseguito importanti successi di pubblico e di critica. Ha coltivato sin da adolescente il suo interesse per i graffiti, la musica hip hop, l’estetica punk e soprattutto la cultura skate anche grazie alle pagine della rivista americana Thrasher e alla grafica provocatoria di artisti come Jim Phillips e Vernon Courtlandt Johnson che lo hanno portato a seguire un percorso di graphic design e illustrazione. La sua passione diventa presto una professione e comincia a lavorare come illustratore e designer freelance, al contempo inizia a realizzare le prime importanti opere negli spazi urbani con una varietà di tecniche e mezzi come vernice spray, adesivi, poster e stencil. I suoi lavori - in cui armonizza arte, design e graffiti - lo rendono uno dei precursori della street art così come la conosciamo oggi. I suoi murales si possono apprezzare in tutto il mondo: da Parigi a Madrid, da Brooklyn a Stoccolma, da Città del Messico a Taipei. Lo stile pop sovversivo di D*Face e il suo iconico personaggio D*Dog sono diventati un elemento fondante dell’arte urbana. “aPOPcalittico” è come spesso l’artista ha descritto il proprio lavoro, fortemente ispirato al Pop Americano degli anni ’80. La sua visione è infatti ricca di ironia e di critica rispetto al mondo contemporaneo governato da materialismo e consumismo. Sono numerose le sue collaborazioni, tra le quali citiamo quelle con gli artisti Banksy e Shepard Fairey (Obey), il gruppo musicale Blink-182 e il brand Triumph Motorcycles.
Inaugurazione giovedì 18 maggio alle 18.30
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