Due maestri a lavoro con la storia. Conversazione con Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura
Dal 10 Settembre 2017 al 10 Settembre 2017
Roma
Luogo: Giardini di Palazzo Venezia
Indirizzo: piazza di S. Marco 49
Orari: h 21
Curatori: Sonia Martone, Pisana Posocco
Enti promotori:
- Polo Museale del Lazio
Costo del biglietto: Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Sito ufficiale: http://www.art-city.it
Alvaro Siza Vieira, classe 1933, può considerarsi a ragione uno dei principali esponenti dell’architettura portoghese moderna. Dopo gli studi presso la Scuola Superiore di Belle Arti di Porto, ed un’iniziale imprinting formativo presso lo studio di Fernando Tàvora, intraprende la propria lunga attività didattica (in Svizzera, Stati Uniti e Colombia) e lavorativa.
Tra le opere più rilevanti sono sicuramente degne di menzione il Ristorante e casa del tè, Boa Nova, Leça de Palmeira, (Portogallo) 1963; le Abitazioni Bouca e S. Victor, Porto (Portogallo), 1977-1979; la realizzazione del padiglione portoghese all’Expo ’98 a Lisbona e il Museo d’Arte Contemporanea di Porto, 1999. Durante la propria parabola artistica, Siza ha perseguito la ricerca di contiguità (e non la rottura) tra storia e contesto, tra opera e spazio. Sotto tal segno sono da leggersi gli interventi di ricostruzione della zona del Chiado a Lisbona, commissionati dalla municipalità all’indomani di un violento incendio (1988). In una medesima prospettiva, e riaffermando la stretta intesa con l’allievo e collaboratore Souto de Moura, è da leggersi anche la progettazione della Stazione Municipio della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, inaugurata nel maggio del 2015. Anche qui l’idea progettuale si è voluta confrontare e mettere in relazione con millenni di stratificazione storica e architettonica.
Souto de Mura, portoghese classe 1944, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Porto, collaborando sin da subito con Siza Vieira e diventando suo assistente. Formatosi dopo la Rivoluzione dei Garofani (1974), che era andata spazzando via l’impostazione accademica portoghese tradizionale, fa esperienza, durante la collaborazione con Siza, nella costruzione delle Saal, gruppi interdisciplinari autogestiti, che si erano venuti formando per affrontare l’emergenza abitativa dei grandi centri.
Quest’occasione lavorativa forgia fortemente la sua poetica, indirizzandola verso parametri di realtà e praticità.
Nel 2011 si aggiudica l’importante Premio Pritzcker, per aver dato avvio ad un’opera che è «prova convincente delle moderne potenzialità espressive del linguaggio e dell’adattabilità alle diverse situazioni locali, sempre attenta al contesto, inteso nel senso più ampio, e fondata nel luogo, nel tempo e nella funzione».
La parabola creativa di De Mura ha saputo mutuare dal maestro Siza il senso e la capacità di decodificare concettualmente la tensione tra antico e moderno e di risaltare la sovrapposizione di preesistenze architettoniche.
Domenica 10 settembre ore 21
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