Emanuel Röhss. Boutique Litigation
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Emanuel Röhss. Boutique Litigation
Dal 28 Marzo 2015 al 16 Maggio 2015
Roma
Luogo: T293 Roma
Indirizzo: via G. M. Crescimbeni 11
Orari: da martedì a venerdì 12-19; sabato 15-19
Telefono per informazioni: +39 06 88980475
E-Mail info: info@t293.it
Sito ufficiale: http://www.t293.it
T293 è lieta di presentare Boutique Litigation, la prima mostra personale dell’artista svedese Emanuel Röhss presso la galleria. Risultato di due mesi di residenza dell’artista a Roma, la mostra si compone di un nuovo corpo di sculture e dipinti, ed è accompagnata dall’estratto di una sceneggiatura scritta appositamente da Lindsay Jarvis.
La mostra si incentra su alcuni aspetti che caratterizzano le residenze private ad est delle colline hollywoodiane, nel Sud della California. Prendendo spunto dalle peculiarità sia degli interni che degli esterni di questa area, l’artista sfrutta cancelli e recinzioni, talismani e complementi d’arredo come informazioni sostanziali sulla vita di queste figure, e letteralmente lascia che questi elementi invadano lo spazio della galleria.
Tutti i lavori in mostra sono stati concepiti e realizzati in relazione alle proprietà dello spazio della stessa galleria, configurando così la mostra come un set cinematografico. Nella stanza più grande, sculture realizzate a partire da materiali sintetici come poliuretano e resina epodossica alludono ai gadgets da giardino dei residenti. Gargoyles dallo sguardo diabolico, teste di unicorno, e cani da guardia preparano la strada per l’ingresso dello spettatore all’interno di questa narrazione dal sapore noir.
La stanza finale è concepita in base agli interni dello stesso ambiente. Composta da un lavoro a muro site-specific ispirato al design di una finestra, e da un assemblaggio di oggetti personali, questo piccolo angolo del progetto si apre all’interpretazione di una narrazione verosimile, e ad una sua soggettiva assimilazione. Situandosi in un territorio dove la realtà si confonde con la finzione e viceversa, Boutique Litigation indaga come caratteristiche architettoniche di uno specifico ambiente di vita possano essere tradotte in un racconto che sia reminiscente di certe forme cinematografiche.
La mostra si incentra su alcuni aspetti che caratterizzano le residenze private ad est delle colline hollywoodiane, nel Sud della California. Prendendo spunto dalle peculiarità sia degli interni che degli esterni di questa area, l’artista sfrutta cancelli e recinzioni, talismani e complementi d’arredo come informazioni sostanziali sulla vita di queste figure, e letteralmente lascia che questi elementi invadano lo spazio della galleria.
Tutti i lavori in mostra sono stati concepiti e realizzati in relazione alle proprietà dello spazio della stessa galleria, configurando così la mostra come un set cinematografico. Nella stanza più grande, sculture realizzate a partire da materiali sintetici come poliuretano e resina epodossica alludono ai gadgets da giardino dei residenti. Gargoyles dallo sguardo diabolico, teste di unicorno, e cani da guardia preparano la strada per l’ingresso dello spettatore all’interno di questa narrazione dal sapore noir.
La stanza finale è concepita in base agli interni dello stesso ambiente. Composta da un lavoro a muro site-specific ispirato al design di una finestra, e da un assemblaggio di oggetti personali, questo piccolo angolo del progetto si apre all’interpretazione di una narrazione verosimile, e ad una sua soggettiva assimilazione. Situandosi in un territorio dove la realtà si confonde con la finzione e viceversa, Boutique Litigation indaga come caratteristiche architettoniche di uno specifico ambiente di vita possano essere tradotte in un racconto che sia reminiscente di certe forme cinematografiche.
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