Emilio Leofreddi. Play with care
Dal 12 Giugno 2013 al 05 Luglio 2013
Roma
Luogo: Sala Santa Rita
Indirizzo: via Montanara
Orari: da martedì a sabato 11-19
Curatori: Lucia Collarile
Enti promotori:
- Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 82077305/ 348 2696259
E-Mail info: g.gnetti@zetema.it
Sito ufficiale: http://www.culturaroma.it/4?spazio_cultura=2
Una particolare esperienza plurisensoriale, interattiva, ludica: questa è l’installazione di Emilio Leofreddi ospitata nella Sala Santa Rita.
Svincolato da ogni supporto, un grande globo di tre metri di diametro raffigurante una simbolica Pangea nella quale i continenti, idealmente, si ricongiungono, occupa lo spazio della Sala costringendo il visitatore a interagire con esso, a toccarlo, a spostarlo, a conoscerlo.
L’installazione è un gioco, un’esperienza di leggerezza, ma anche un invito ad agire consapevolmente, a "giocare con cura", comprendendo che basta una spinta, uno spostamento d’aria, per rendere instabile il delicato movimento della Terra.
Con la Terra, quella vera, non si può giocare.
“L’artista rintraccia nella pianta della Sala una figura antropomorfa che ricorda un alieno, un extraterrestre nel cui ventre è racchiuso il mistero dell’universo. Siamo proiettati così in un viaggio virtuale tra scienza e mistica, alla ricerca di una pace interiore da ritrovare forse nel mantrico girare senza fine dell’immenso globo terrestre”. (Lucia Collarile)
Con Play with care Emilio Leofreddi approfondisce alcune delle tematiche a lui più care - il sogno, il viaggio, il rispetto dell’ambiente e dell’umanità, l’unione e l’eguaglianza tra i popoli - ribadendo il suo impegno su questi argomenti con la leggerezza e l’ironia che contraddistinguono da sempre il suo lavoro.
La mostra, a cura di Lucia Collarile, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Emilio Leofreddi è nato nel 1958 vive e lavora a Roma come pittore e autore video.
Ad inizio degli anni '90 progetta installazioni con video e performance impegnate su tematiche politiche e sociali. Del 1992 è la sua prima installazione “Balene”, contro la caccia alle balene, patrocinata da Greenpeace e finanziata da Mario Schifano e del 1993 l'opera “Contact”, contro la pena di morte, patrocinata da Amnesty International e Nessuno tocchi Caino. Nel 1999 ha fondato a Roma, insieme a Ivan Barlafante, Claudio di Carlo e Andrea Orsini, lo studio d'arte collettivo Ice Badile Studio; sempre nel 1999 espone la sua personale “Human being” al M.O.C.A. di Washington D.C. (USA). Nel 2004 inizia a lavorare sul viaggio come opera d'arte e sul diario di viaggio da realizzare su tappeti tibetani e tende indiane. Prende forma il progetto “Dreams” che lo riporterà, dopo anni, a rivivere in India per un anno, per la realizzazione delle opere.
Le opere saranno poi esposte in Italia, ad Art Basel Miami (USA) e nel 2007 alla X Biennale del Cairo (Egitto), dove riceve il Premio della Critica. Nel 2009 espone al Vittoriano di Roma l'installazione “Il respiro del mondo”, realizzata con le tende indiane cucite a Goa (India). Numerose le mostre personali e collettive che lo hanno portato a esporre in Italia e all’estero, tra Inghilterra, Stati Uniti, Germania, India e Cina. Alcune sue opere video hanno partecipato a festival di cinema e rassegne di videoarte. Il lavoro di Leofreddi è stato presentato all'Accademia delle Belle Arti di Milano, Firenze e Roma. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private sia nazionali che internazionali. I video Contact (1992), contro la pena di morte, e Im – Media (1994), sulla pubblicità, sono stati acquisiti dall’Archivio Video del Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Svincolato da ogni supporto, un grande globo di tre metri di diametro raffigurante una simbolica Pangea nella quale i continenti, idealmente, si ricongiungono, occupa lo spazio della Sala costringendo il visitatore a interagire con esso, a toccarlo, a spostarlo, a conoscerlo.
L’installazione è un gioco, un’esperienza di leggerezza, ma anche un invito ad agire consapevolmente, a "giocare con cura", comprendendo che basta una spinta, uno spostamento d’aria, per rendere instabile il delicato movimento della Terra.
Con la Terra, quella vera, non si può giocare.
“L’artista rintraccia nella pianta della Sala una figura antropomorfa che ricorda un alieno, un extraterrestre nel cui ventre è racchiuso il mistero dell’universo. Siamo proiettati così in un viaggio virtuale tra scienza e mistica, alla ricerca di una pace interiore da ritrovare forse nel mantrico girare senza fine dell’immenso globo terrestre”. (Lucia Collarile)
Con Play with care Emilio Leofreddi approfondisce alcune delle tematiche a lui più care - il sogno, il viaggio, il rispetto dell’ambiente e dell’umanità, l’unione e l’eguaglianza tra i popoli - ribadendo il suo impegno su questi argomenti con la leggerezza e l’ironia che contraddistinguono da sempre il suo lavoro.
La mostra, a cura di Lucia Collarile, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Emilio Leofreddi è nato nel 1958 vive e lavora a Roma come pittore e autore video.
Ad inizio degli anni '90 progetta installazioni con video e performance impegnate su tematiche politiche e sociali. Del 1992 è la sua prima installazione “Balene”, contro la caccia alle balene, patrocinata da Greenpeace e finanziata da Mario Schifano e del 1993 l'opera “Contact”, contro la pena di morte, patrocinata da Amnesty International e Nessuno tocchi Caino. Nel 1999 ha fondato a Roma, insieme a Ivan Barlafante, Claudio di Carlo e Andrea Orsini, lo studio d'arte collettivo Ice Badile Studio; sempre nel 1999 espone la sua personale “Human being” al M.O.C.A. di Washington D.C. (USA). Nel 2004 inizia a lavorare sul viaggio come opera d'arte e sul diario di viaggio da realizzare su tappeti tibetani e tende indiane. Prende forma il progetto “Dreams” che lo riporterà, dopo anni, a rivivere in India per un anno, per la realizzazione delle opere.
Le opere saranno poi esposte in Italia, ad Art Basel Miami (USA) e nel 2007 alla X Biennale del Cairo (Egitto), dove riceve il Premio della Critica. Nel 2009 espone al Vittoriano di Roma l'installazione “Il respiro del mondo”, realizzata con le tende indiane cucite a Goa (India). Numerose le mostre personali e collettive che lo hanno portato a esporre in Italia e all’estero, tra Inghilterra, Stati Uniti, Germania, India e Cina. Alcune sue opere video hanno partecipato a festival di cinema e rassegne di videoarte. Il lavoro di Leofreddi è stato presentato all'Accademia delle Belle Arti di Milano, Firenze e Roma. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private sia nazionali che internazionali. I video Contact (1992), contro la pena di morte, e Im – Media (1994), sulla pubblicità, sono stati acquisiti dall’Archivio Video del Palazzo delle Esposizioni di Roma.
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