Filosofi, oratori e pittori. Una nuova lettura del De pictura di Leon Battista Alberti - Presentazione
Dal 24 Gennaio 2018 al 24 Gennaio 2018
Roma
Luogo: Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Indirizzo: piazza Venezia 3
Orari: h 18
Enti promotori:
- Polo Museale del Lazio
Mercoledì 24 gennaio 2018, ore 18:00 si terrà nella Sala Altoviti presso Palazzo Venezia la presentazione del volume Filosofi, oratori e pittori. Una nuova lettura del De pictura di Leon Battista Alberti a cura di Pietro Roccasecca.
Saluti e introduzione
Edith Gabrielli - Direttrice Polo Museale del Lazio
Tiziana D’Achille - Direttrice Accademia di Belle Arti di Roma
Intervengono
Peter Flaccus - John Cabot University
Diego Mormorio - Accademia di Belle Arti di Roma Enrico Parlato - Università della Tuscia
Il De pictura di Leon Battista Alberti è, a ragione, considerato un’opera fondamentale perché primo testo letterario in occidente a trattare in modo sistematico ed esaustivo la pittura in tutti i suoi aspetti teorici, etici, estetici e tecnici. La sua fortuna deriva, inoltre, dall’esser stato pubblicato in latino tramite stampa già nel 1540 a Basilea: numerose furono le sue edizioni e non solo in Italia, tanto da influenzare con i suoi contenuti i canoni estetici dell’arte fino a tutto l’Ottocento. Il suo celebre autore, del resto, è figura emblematica del Rinascimento italiano: umanista, poligrafo, autore di teatro, architetto, teorico delle tre arti del disegno (pittura, scultura e architettura). Leon Battista Alberti incarna, dunque, perfettamente l’ideale dell’Uomo del Rinascimento: letterato, artista e scienziato.
Questa nuova ed entusiasmante edizione del De pictura, la prima in assoluto a essere accompagnata da un commento quanto mai comprensivo, mette oltretutto in luce come la teoria pittorica del suo autore sia il risultato dell’interazione tra tre diversi momenti del sapere: la cultura umanistica, la teoria e pratica del disegno, la teoria scientifica dell’ottica. La loro interazione sviluppa una nuova immagine del mondo rinascimentale, possibile anche grazie all’intersezione della filosofia della natura araba con il disegno italiano: la prospettiva pittorica insegnata da Alberti si avvale, infatti, delle conoscenze ottiche maturate nel mondo arabo e trasmesse agli europei dal Kitab al-Manazir (Libro d’ottica) di Ibn al-Haytam e del talento italiano nella rappresentazione visiva del mondo.
Pietro Roccasecca
Professore di storia del disegno presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. I suoi temi di ricerca sono la storia della prospettiva pittorica, la teoria e i metodi di rappresentazione e la storia dell’educazione degli artisti nelle Accademie del Disegno e di Belle Arti. Ha scritto numerosi saggi su artisti e teorici del Rinascimento ed è stato invitato a numerose conferenze in Europa e in America.
È stato visiting professor presso centri di ricerca e università americani ed europei, tra i quali: il Center of Advanced Study of Visual Arts, Washington DC, l’Institute of Advanced Studies della Koninklijke Vlaamse Academie van België Bruxelles, il Centre d’Études Supérieurs de la Renaissance, Université François Rabelais, Tours; Max Planck Institut für Wissenschaftgeschichte, Berlino.
Ne parleranno
Peter Flaccus
Ha conseguito il Master in Fine Arts presso l’Indiana University ed è professore di pittura e di disegno presso la John Cabot University di Roma. La carriera artistica di Flaccus inizia negli anni settanta a New York, dove ha esposto in numerose gallerie. Trasferitosi a Roma nei primi anni novanta, lavora - mantenendo una costante presenza sulla scena artistica newyorchese - con varie gallerie italiane, francesi e svizzere. La sua pittura informale si avvale dell’encausto, un’antichissima tecnica pittorica che per gli effetti di luce, colore, trasparenza e opacità si presta brillantemente alle tematiche delle opere di Flaccus: processi e strutture della natura, allusioni alla pittura Romana antica, l’ellisse che accomuna natura e geometria.
Diego Mormorio
Professore di storia della fotografia presso l’Accademia di Belle arti di Roma, è uno dei maggiori storici della fotografia in Italia. Laureatosi in Antropologia culturale nel 1977, con una tesi sulle radici culturali della fotografia, si occupa prevalentemente dei rapporti tra quest'ultima e la cultura filosofica e letteraria. È autore prolifico di saggi, articoli e di importanti libri sulla storia della fotografia. Tra i quali si ricordano il noto «Meditazione e fotografia. Vedendo e ascoltando passare l'attimo» e il recentissimo «Storia essenziale della fotografia».
Enrico Parlato
Professore ordinario di Storia dell’arte moderna, presso l’Università della Tuscia, è segretario scientifico dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’arte e socio corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani. È stato adjunct professor presso la Cornell University, visiting presso il Dartmouth College (NH) e l’Università di Losanna, ha tenuto seminari e conferenze in Italia e all’estero. Il suo interesse di ricerca originario è la cultura figurativa del Quattrocento a Roma, il suo legame con l’antiquaria e, in particolare, la pittura di fine secolo e l’attività scultorea del Filarete. Gli aspetti di ‘lunga durata’ della cultura figurativa romana lo hanno portato ad allargare la sua ricerca dal Medioevo all’Ottocento. È curatore della mostra dedicata alla Madonna di Tarquinia e al giovane Filippo Lippi, attualmente in corso a Palazzo Barberini (Roma).
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