Gerold Miller / Melissa Kretschmer / Ettore Sottsass
Dal 16 Settembre 2014 al 16 Novembre 2014
Roma
Luogo: Giacomo Guidi
Indirizzo: largo Cristina di Svezia 17
Orari: da martedí a sabato 10.30-19
Curatori: Fulvio e Napoleone Ferrari
Telefono per informazioni: +39 06 68801038
E-Mail info: info@giacomoguidi.it
Sito ufficiale: http://www.giacomoguidi.it
Giacomo Guidi inaugura la nuova sede, mille metri quadri di cui cinquecento espositivi nel cuore del centro storico di Roma, accanto all’Orto Botanico di Trastevere.
Lo spazio, originariamente una tipografia e poi per dieci anni lo studio dell’artista Sandro Chia, ha le caratteristiche e le potenzialità di uno spazio espositivo unico a Roma, che permette una fruizione più articolata di quel che tradizionalmente accade in una galleria d’arte.
Un luogo dove l’unica vera protagonista è la contemporaneità, intesa in tutte le sue declinazioni: le arti figurative saranno circondate da tutte le altre forme d’arte, comprese quelle che ancora non sono pienamente considerate tali, ma che nel dialogo con il tutto lo diventeranno: letteratura, musica, fotografia, poesia, cibo, moda, cinema. “Simultaneamente”, nel senso dell’etimologia latina della parola: non prima, non dopo. Tutto insieme.
Nell’ispirata visione di Giacomo Guidi, questo spazio è concepito per diventare l’enzima di un auspicato “nuovo rinascimento” romano.
La sede è dotata di due grandi sale espositive indipendenti l’una dall’altra, di uno spazio ibrido al contempo espositivo, di lavoro e di convivialità, di una cucina e di due “Gallery Houses”, una dove vive lo stesso Guidi e l’altra a disposizione degli ospiti.
Il bookshop presenterà, oltre alle pubblicazioni della galleria stessa, numerosi titoli delle case editrici Gli Ori editori contemporanei, Quodlibet e Mousse Publishing.
Inoltre MOTELSALIERI sarà presente all’interno del nuovo spazio con le sue attività e iniziative.
La programmazione espositiva annuale sarà suddivisa in tre blocchi, ciascuno dei quali vedrà allestite due grandi mostre e un progetto curatoriale.
Lo spazio vuole diventare un centro di attrattiva per studenti, amanti dell’arte e della cultura, professionisti del settore, collezionisti e artisti. Oltre all’attività espositiva principale, Giacomo Guidi intende infatti attivare una programmazione di eventi, incontri e conferenze, coinvolgendo artisti, curatori, stilisti, designer, architetti, musicisti, chef e molti altri.
Il 16 settembre saranno inaugurate tre mostre personali: una mostra antologica di Gerold Miller , che presenterà opere dal 1994 al 2014; la prima personale a Roma dell’artista americana Melissa Kretschmer ; una selezione di smalti e disegni di Ettore Sottsass , organizzata in collaborazione con Casa Mollino.
Gerold Miller
Giacomo Guidi Roma è lieta di annunciare la mostra personale dell’artista concettuale berlinese Gerold Miller nella sala principale del nuovo spazio di Trastevere che inaugurerà il 16 settembre in Largo Cristina di Svezia 17.
Gerold Miller presenterà nuove opere inedite della serie Monoform e Set, ideate appositamente per questa mostra. Entrambi i gruppi di opere rappresentano la continua preoccupazione di Miller verso una visione radicalmente ridotta della pittura, che ha formulato fin dagli inizi della sua carriera artistica.
La recente serie di Monoform prende ispirazione dalle prime opere di Miller degli anni 1990. Ad oggi questi lavori rappresentano i passi più avanzati sul percorso di Miller nel distanziarsi dal formato tradizionale del ‘dipinto’.
La tradizionale comprensione dell ‘immagine’ è protesa alla sua estremità dai Monoforms. Due angoli di alluminio ugualmente proporzionati sono montati parallelamente sulla parete. Essi descrivono i confini dello spazio di un quadro immaginario: la parete diventa un quadro, e i suoi confini diventano l’oggetto. La scoperta dello spazio-quadro è lasciato alla potenza immaginativa dello spettatore. Gerold Miller nomina la parete come il ‘terreno finale’, oltrepassando i precedenti confini tra pittura astratta e scultura minimalista per ampliare le categorie del concettuale.
I Set di Gerold Miller testano i limiti della rappresentazione. Essi operano ai margini del piano e dello spazio, di luce e buio - o più precisamente, ai margini del visibile. Superfici monocrome nere su larga scala assorbono lo sguardo dello spettatore, il contrasto di un opaco piatto e un laccato lucido grigio e argento dà luogo a nuovi spazi illusionistici dietro la superficie pittorica. Aree sovrapposte di colore attirano lo spettatore in nuovi spazi simulati, che interagiscono e rispondono alla superficie. Alcuni dei Set più recenti tendono verso i Monoforms. La loro superficie bianca si fonde con la parete, mentre i segni/angoli verdi ai confini dei set insinuano la possibilità di aprire o limitare lo spazio del quadro. Queste opere sono iconiche per la comprensione concettuale dell’immagine da parte di Gerold Miller come un qualcosa d’infinito che ha bisogno di limiti solamente per essere reso più “tangibile”.
Melissa Kretschmer
In the middle room of the new space of Giacomo Guidi in Trastevere is preseted on september 16 the first solo exhibition in Roma by Californian artist Melissa Kretschmer. Her new exhibition project consists of a new series of works produced during the last year.
Ettore Sottsass
L’architetto Ettore Sottsass è stato uno dei più noti protagonisti del Design Italiano. A Sottsass è riconosciuta l’invenzione di un linguaggio originale, rivoluzionario, con cui si è posto di fronte al tema della progettazione, influenzando il gusto del proprio tempo. Una presa di posizione filosofica e poetica informa tutto il suo lavoro di architetto, designer, pittore, ceramista, fotografo, scrittore.
La sua capacità di usare il colore come elemento fondante della propria espressione ha dato vita ai suoi oggetti, alle sue architetture, ai mobili Memphis e alla celebre, rossa, macchina da scrivere “Valentine”.
Nonostante l’opera di Sottsass sia stata estesamente indagata, appare solo oggi un significativo ed inedito lavoro eseguito nel 1958: un insieme di tondi e vasi realizzati in smalto su rame.
Con la mostra dedicata a questi materiali Ettore inaugura nel dicembre 1958 la Galleria “Il Sestante” (a Milano, in via della Spiga, diretta da Marisa Scarzella e Lina Matteucci).
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta Sottsass considera e pratica alla stessa stregua sia il lavoro di designer che di pittore. Di conseguenza è la ricerca pittorica e cromatica la chiave di lettura di questi smalti, espressivamente più affini all’arte che alle arti decorative.
I segni e i disegni che rivestono le superfici paiono voler riprendere e ricostruire l’aura magico-misterica che appartiene alle simbologie delle culture antiche. A questo scopo usa precisi colori accesi, forti, accostati in maniera audace; sono i colori che meglio rappresentano l’icona del “Design Italiano”: solare, positivo, calato nella gioia di vivere.
LO SMALTO. La tecnica dello smalto è particolarmente complessa e preziosa e per questo inadatta alla produzione industriale di oggetti di design. Sottsass ama le irraggiungibili qualità materiche dello smalto che ben si prestano alla sua ricerca formale. L’intrinseca natura vetrosa del materiale dà una consistenza fisica alle superfici, irregolarmente spesse ma lisce e lucide, e offre la possibilità di usare campi di colore puri e straordinariamente vividi. Nei vasi di Sottsass lo smalto è esaltato per contrasto con il calore naturale delle basi in legno dei vasi.
LA MOSTRA. L’esposizione dei pezzi originali che si aprirà il 16 settembre è completata da una serie di schizzi autografi, autentiche visioni appuntate su piccole carte, e dalle copie eliografiche in scala reale degli oggetti, colorate da Sottsass con vivaci pastelli a cera. Il catalogue raisonné “Ettore Sottsass. Smalti” con uno scritto di Arturo C. Quintavalle, è consultabile in Galleria.
LA CURATELA. La mostra è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari, fondatori del Museo Casa Mollino di Torino. Fulvio Ferrari, è membership permanente del MoMA e autore del catalogo ragionato di tutta l’opera ceramica di Ettore Sottsass (1996).
Lo spazio, originariamente una tipografia e poi per dieci anni lo studio dell’artista Sandro Chia, ha le caratteristiche e le potenzialità di uno spazio espositivo unico a Roma, che permette una fruizione più articolata di quel che tradizionalmente accade in una galleria d’arte.
Un luogo dove l’unica vera protagonista è la contemporaneità, intesa in tutte le sue declinazioni: le arti figurative saranno circondate da tutte le altre forme d’arte, comprese quelle che ancora non sono pienamente considerate tali, ma che nel dialogo con il tutto lo diventeranno: letteratura, musica, fotografia, poesia, cibo, moda, cinema. “Simultaneamente”, nel senso dell’etimologia latina della parola: non prima, non dopo. Tutto insieme.
Nell’ispirata visione di Giacomo Guidi, questo spazio è concepito per diventare l’enzima di un auspicato “nuovo rinascimento” romano.
La sede è dotata di due grandi sale espositive indipendenti l’una dall’altra, di uno spazio ibrido al contempo espositivo, di lavoro e di convivialità, di una cucina e di due “Gallery Houses”, una dove vive lo stesso Guidi e l’altra a disposizione degli ospiti.
Il bookshop presenterà, oltre alle pubblicazioni della galleria stessa, numerosi titoli delle case editrici Gli Ori editori contemporanei, Quodlibet e Mousse Publishing.
Inoltre MOTELSALIERI sarà presente all’interno del nuovo spazio con le sue attività e iniziative.
La programmazione espositiva annuale sarà suddivisa in tre blocchi, ciascuno dei quali vedrà allestite due grandi mostre e un progetto curatoriale.
Lo spazio vuole diventare un centro di attrattiva per studenti, amanti dell’arte e della cultura, professionisti del settore, collezionisti e artisti. Oltre all’attività espositiva principale, Giacomo Guidi intende infatti attivare una programmazione di eventi, incontri e conferenze, coinvolgendo artisti, curatori, stilisti, designer, architetti, musicisti, chef e molti altri.
Il 16 settembre saranno inaugurate tre mostre personali: una mostra antologica di Gerold Miller , che presenterà opere dal 1994 al 2014; la prima personale a Roma dell’artista americana Melissa Kretschmer ; una selezione di smalti e disegni di Ettore Sottsass , organizzata in collaborazione con Casa Mollino.
Gerold Miller
Giacomo Guidi Roma è lieta di annunciare la mostra personale dell’artista concettuale berlinese Gerold Miller nella sala principale del nuovo spazio di Trastevere che inaugurerà il 16 settembre in Largo Cristina di Svezia 17.
Gerold Miller presenterà nuove opere inedite della serie Monoform e Set, ideate appositamente per questa mostra. Entrambi i gruppi di opere rappresentano la continua preoccupazione di Miller verso una visione radicalmente ridotta della pittura, che ha formulato fin dagli inizi della sua carriera artistica.
La recente serie di Monoform prende ispirazione dalle prime opere di Miller degli anni 1990. Ad oggi questi lavori rappresentano i passi più avanzati sul percorso di Miller nel distanziarsi dal formato tradizionale del ‘dipinto’.
La tradizionale comprensione dell ‘immagine’ è protesa alla sua estremità dai Monoforms. Due angoli di alluminio ugualmente proporzionati sono montati parallelamente sulla parete. Essi descrivono i confini dello spazio di un quadro immaginario: la parete diventa un quadro, e i suoi confini diventano l’oggetto. La scoperta dello spazio-quadro è lasciato alla potenza immaginativa dello spettatore. Gerold Miller nomina la parete come il ‘terreno finale’, oltrepassando i precedenti confini tra pittura astratta e scultura minimalista per ampliare le categorie del concettuale.
I Set di Gerold Miller testano i limiti della rappresentazione. Essi operano ai margini del piano e dello spazio, di luce e buio - o più precisamente, ai margini del visibile. Superfici monocrome nere su larga scala assorbono lo sguardo dello spettatore, il contrasto di un opaco piatto e un laccato lucido grigio e argento dà luogo a nuovi spazi illusionistici dietro la superficie pittorica. Aree sovrapposte di colore attirano lo spettatore in nuovi spazi simulati, che interagiscono e rispondono alla superficie. Alcuni dei Set più recenti tendono verso i Monoforms. La loro superficie bianca si fonde con la parete, mentre i segni/angoli verdi ai confini dei set insinuano la possibilità di aprire o limitare lo spazio del quadro. Queste opere sono iconiche per la comprensione concettuale dell’immagine da parte di Gerold Miller come un qualcosa d’infinito che ha bisogno di limiti solamente per essere reso più “tangibile”.
Melissa Kretschmer
In the middle room of the new space of Giacomo Guidi in Trastevere is preseted on september 16 the first solo exhibition in Roma by Californian artist Melissa Kretschmer. Her new exhibition project consists of a new series of works produced during the last year.
Ettore Sottsass
L’architetto Ettore Sottsass è stato uno dei più noti protagonisti del Design Italiano. A Sottsass è riconosciuta l’invenzione di un linguaggio originale, rivoluzionario, con cui si è posto di fronte al tema della progettazione, influenzando il gusto del proprio tempo. Una presa di posizione filosofica e poetica informa tutto il suo lavoro di architetto, designer, pittore, ceramista, fotografo, scrittore.
La sua capacità di usare il colore come elemento fondante della propria espressione ha dato vita ai suoi oggetti, alle sue architetture, ai mobili Memphis e alla celebre, rossa, macchina da scrivere “Valentine”.
Nonostante l’opera di Sottsass sia stata estesamente indagata, appare solo oggi un significativo ed inedito lavoro eseguito nel 1958: un insieme di tondi e vasi realizzati in smalto su rame.
Con la mostra dedicata a questi materiali Ettore inaugura nel dicembre 1958 la Galleria “Il Sestante” (a Milano, in via della Spiga, diretta da Marisa Scarzella e Lina Matteucci).
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta Sottsass considera e pratica alla stessa stregua sia il lavoro di designer che di pittore. Di conseguenza è la ricerca pittorica e cromatica la chiave di lettura di questi smalti, espressivamente più affini all’arte che alle arti decorative.
I segni e i disegni che rivestono le superfici paiono voler riprendere e ricostruire l’aura magico-misterica che appartiene alle simbologie delle culture antiche. A questo scopo usa precisi colori accesi, forti, accostati in maniera audace; sono i colori che meglio rappresentano l’icona del “Design Italiano”: solare, positivo, calato nella gioia di vivere.
LO SMALTO. La tecnica dello smalto è particolarmente complessa e preziosa e per questo inadatta alla produzione industriale di oggetti di design. Sottsass ama le irraggiungibili qualità materiche dello smalto che ben si prestano alla sua ricerca formale. L’intrinseca natura vetrosa del materiale dà una consistenza fisica alle superfici, irregolarmente spesse ma lisce e lucide, e offre la possibilità di usare campi di colore puri e straordinariamente vividi. Nei vasi di Sottsass lo smalto è esaltato per contrasto con il calore naturale delle basi in legno dei vasi.
LA MOSTRA. L’esposizione dei pezzi originali che si aprirà il 16 settembre è completata da una serie di schizzi autografi, autentiche visioni appuntate su piccole carte, e dalle copie eliografiche in scala reale degli oggetti, colorate da Sottsass con vivaci pastelli a cera. Il catalogue raisonné “Ettore Sottsass. Smalti” con uno scritto di Arturo C. Quintavalle, è consultabile in Galleria.
LA CURATELA. La mostra è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari, fondatori del Museo Casa Mollino di Torino. Fulvio Ferrari, è membership permanente del MoMA e autore del catalogo ragionato di tutta l’opera ceramica di Ettore Sottsass (1996).
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