Giuseppe Tabacco. In A Waxy Silence
Dal 24 Settembre 2021 al 31 Ottobre 2021
Roma
Luogo: Villa di Massenzio
Indirizzo: Via Appia Antica 153
Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00-16.00 (la biglietteria chiude mezz'ora prima); chiuso il lunedì
Curatori: Antonello Tolve
Enti promotori:
- Roma Culture
- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.villadimassenzio.it
Dal 24 settembre al 31 ottobre 2021al Mausoleo di Romolo nella Villa di Massenzio sull’Appia Antica sarà visibile al pubblico la nuova personale di Giuseppe Tabacco IN A WAXY SILENCE, curata da Antonello Tolve e promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Associazione Culturale TRAleVOLTE. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Con questo nuovo capitolo del suo lavoro Giuseppe Tabacco propone un percorso circolare scandito da 7 ciotole realizzate in cera d’api naturale contenenti al loro interno lenticchie, orzo, miele, olive secche, vino rosso, farro e lana grezza. Questi elementi non solo vogliono richiamare immaginificamente alla memoria l’Edictum De Pretiis Rerum Venalium, emesso nel 301 dall’imperatore Diocleziano per far fronte all’inflazione galoppante (la polenta di farro era ad esempio il tipico vitto militare: questo e gli altri materiali che riempiono le ciotole erano appunto d’uso comune nell’Impero Romano), ma mirano anche a definire cromaticamente e plasticamente l’impianto architettonico del Mausoleo di Romolo, la cui pianta ottagonale è scandita dalle nicchie che si aprono sulle pareti (una per ogni parete, tranne quella di accesso): in ognuna delle nicchie è appunto collocata una delle ciotole.
Lucenti e trasparenti, i sette contenitori plasmati da Tabacco – definiti dall’artista Reliquiarium (2021) – sono piccoli luoghi di inclusione e commistione materica, e quindi di accoglienza e ospitalità, che indirizzano la riflessione sull’orizzonte del presente, sul rapporto di partecipazione e di unione.
Stilus (2021), riguardante l’ambiente quadrangolare del Mausoleo, è poi un secondo e potente intervento dell’artista che propone un’imponente matita di circa 4,5 metri la cui esagonalità gioca con l’impianto ottagonale del Mausoleo. Realizzata come i Reliquiaria in finissima cera d’api, questa installazione fa riferimento ad alcuni stilemi linguistici – l’obelisco, la colonna – e si allunga verso l’alto, quasi a cercare l’infinito e a scrivere sulla pagina azzurra del cielo un capitolo di storia in cui si incontrano l’arcaico e l’attuale.
Una serie di tavolette di cera (richiamo a quella scrittura dell’antica Roma realizzata proprio su tabulae o tabellae ricoperte di cera impura e gesso dove le lettere erano incise con lo stilus) si disseminano infine nello spazio per offrire allo spettatore un viaggio alla ricerca di anfratti e punti di vista che mostrano appieno l’intento seguito da Tabacco nel creare un dialogo serrato con l’ambiente espositivo.
Giuseppe Tabacco è nato nel 1956 a Roma, dove vive e lavora. Ha studiato architettura presso l’Università di Roma “La Sapienza” e contemporaneamente iniziato a dipingere. La sua prima mostra è del 1989, una personale nella chiesa sconsacrata di S. Maria ad Nives a Rimini, curata dal Centro “Luigi Di Sarro” di Roma, dove ha poi esposto nel 1991, presentato da Gabriella Dalesio. Da allora ha mostrato le sue opere soprattutto in istituzioni pubbliche ed associazioni culturali. Nel 1997 ha partecipato alla mostra organizzata dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma negli spazi dell’ex mattatoio di Testaccio. Nel 2001 ha inaugurato insieme a Michele Marinaccio, Enrico Pulsoni e Vettor Pisani la Lift Gallery, spazio espositivo in un ascensore condominiale romano. Nel 2004 è stato tra i dieci artisti finalisti del premio pan-europeo di pittura Lexmark European Art Prize. Nel 2005 ha partecipato ad un ciclo di conferenze presso la facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza”, su invito dell’architetto Antonino Saggio. Nell’arco della sua attività, si sono susseguite partecipazioni ad esposizioni collettive in Italia curate da Galleria/Stamperia Il Bulino, Associazione culturale Futuro, TRAleVOLTE, Lavatoio Contumaciale/Archivio Menna-Binga, Artable, Brecce per l’arte contemporanea. Nel 2014 è stato invitato insieme ad altri artisti italiani dal Municipio di Rothemburg ob der tauber (Germania), per una esposizione collettiva in un’ala del Museo medievale del crimine (Kriminalmuseum). Le mostre personali degli ultimi anni le ha realizzate tutte a Roma: 2012 Sala S. Rita - Roma Capitale (testi in catalogo di Raffaella Rinaldi e Costantino D’Orazio); 2015 Museo delle Mura - Roma Capitale (testo in catalogo di Raffaella Rinaldi); 2019 Biblioteca Vallicelliana - Salone Borromini – Roma, Ministero della Cultura, doppia personale con Naoya Takahara (testo in catalogo di Antonello Tolve).
Con questo nuovo capitolo del suo lavoro Giuseppe Tabacco propone un percorso circolare scandito da 7 ciotole realizzate in cera d’api naturale contenenti al loro interno lenticchie, orzo, miele, olive secche, vino rosso, farro e lana grezza. Questi elementi non solo vogliono richiamare immaginificamente alla memoria l’Edictum De Pretiis Rerum Venalium, emesso nel 301 dall’imperatore Diocleziano per far fronte all’inflazione galoppante (la polenta di farro era ad esempio il tipico vitto militare: questo e gli altri materiali che riempiono le ciotole erano appunto d’uso comune nell’Impero Romano), ma mirano anche a definire cromaticamente e plasticamente l’impianto architettonico del Mausoleo di Romolo, la cui pianta ottagonale è scandita dalle nicchie che si aprono sulle pareti (una per ogni parete, tranne quella di accesso): in ognuna delle nicchie è appunto collocata una delle ciotole.
Lucenti e trasparenti, i sette contenitori plasmati da Tabacco – definiti dall’artista Reliquiarium (2021) – sono piccoli luoghi di inclusione e commistione materica, e quindi di accoglienza e ospitalità, che indirizzano la riflessione sull’orizzonte del presente, sul rapporto di partecipazione e di unione.
Stilus (2021), riguardante l’ambiente quadrangolare del Mausoleo, è poi un secondo e potente intervento dell’artista che propone un’imponente matita di circa 4,5 metri la cui esagonalità gioca con l’impianto ottagonale del Mausoleo. Realizzata come i Reliquiaria in finissima cera d’api, questa installazione fa riferimento ad alcuni stilemi linguistici – l’obelisco, la colonna – e si allunga verso l’alto, quasi a cercare l’infinito e a scrivere sulla pagina azzurra del cielo un capitolo di storia in cui si incontrano l’arcaico e l’attuale.
Una serie di tavolette di cera (richiamo a quella scrittura dell’antica Roma realizzata proprio su tabulae o tabellae ricoperte di cera impura e gesso dove le lettere erano incise con lo stilus) si disseminano infine nello spazio per offrire allo spettatore un viaggio alla ricerca di anfratti e punti di vista che mostrano appieno l’intento seguito da Tabacco nel creare un dialogo serrato con l’ambiente espositivo.
Giuseppe Tabacco è nato nel 1956 a Roma, dove vive e lavora. Ha studiato architettura presso l’Università di Roma “La Sapienza” e contemporaneamente iniziato a dipingere. La sua prima mostra è del 1989, una personale nella chiesa sconsacrata di S. Maria ad Nives a Rimini, curata dal Centro “Luigi Di Sarro” di Roma, dove ha poi esposto nel 1991, presentato da Gabriella Dalesio. Da allora ha mostrato le sue opere soprattutto in istituzioni pubbliche ed associazioni culturali. Nel 1997 ha partecipato alla mostra organizzata dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma negli spazi dell’ex mattatoio di Testaccio. Nel 2001 ha inaugurato insieme a Michele Marinaccio, Enrico Pulsoni e Vettor Pisani la Lift Gallery, spazio espositivo in un ascensore condominiale romano. Nel 2004 è stato tra i dieci artisti finalisti del premio pan-europeo di pittura Lexmark European Art Prize. Nel 2005 ha partecipato ad un ciclo di conferenze presso la facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza”, su invito dell’architetto Antonino Saggio. Nell’arco della sua attività, si sono susseguite partecipazioni ad esposizioni collettive in Italia curate da Galleria/Stamperia Il Bulino, Associazione culturale Futuro, TRAleVOLTE, Lavatoio Contumaciale/Archivio Menna-Binga, Artable, Brecce per l’arte contemporanea. Nel 2014 è stato invitato insieme ad altri artisti italiani dal Municipio di Rothemburg ob der tauber (Germania), per una esposizione collettiva in un’ala del Museo medievale del crimine (Kriminalmuseum). Le mostre personali degli ultimi anni le ha realizzate tutte a Roma: 2012 Sala S. Rita - Roma Capitale (testi in catalogo di Raffaella Rinaldi e Costantino D’Orazio); 2015 Museo delle Mura - Roma Capitale (testo in catalogo di Raffaella Rinaldi); 2019 Biblioteca Vallicelliana - Salone Borromini – Roma, Ministero della Cultura, doppia personale con Naoya Takahara (testo in catalogo di Antonello Tolve).
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