Ileana Florescu. All’Indice - Biblioteca Angelica / Siria, andata e ritorno

Ileana Florescu, “Non è – non può essere – reale”, 2011-2015, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, 35 x 50 cm

 

Dal 23 Marzo 2016 al 29 Aprile 2016

Roma

Luogo: Diagonale libro/galleria

Indirizzo: via dei Chiavari 75

Orari: da martedì a sabato 11-13 / 16-20

Telefono per informazioni: +39 366 1386033 / 393 5112321

E-Mail info: ladiagonale@ladiagonale.it

Sito ufficiale: http://www.ladiagonale.it



Immagine e letteratura, parola e visione, storia e presente, Oriente e Occidente. S’intitola ALL’INDICE - Biblioteca Angelica / Siria, andata e ritorno la mostra in cui Ileana Florescu coniuga questi fattori sempre destinati alla complementarietà, ma stavolta rappresentati in un unicum che è fusione, sovrapposizione e comunione. 
27 opere, stampa a getto d’inchiostro su carta cotone: un percorso, un viaggio, una memoria, un’emozione che ne mette in moto altre, muovendo dalla suggestione di un libro proibito e di un luogo a rischio di estinzione, per divenire un ammonimento universale contro ogni forma di censura.
 
Ileana Florescu racconta così la genesi di questa mostra: “Tra dicembre e gennaio del 2011 sono in Siria per poco più di una settimana. Durante il viaggio scatto foto turistiche come le potrebbero scattare centinaia di persone con una buona attrezzatura e un po’ di fortuna. Certamente non so che da lì a poco questi stessi scatti assumeranno tutt’altra rilevanza. Due mesi dopo il mio ritorno a Roma, in coincidenza con i primi moti di rivolta in Siria, inizio a lavorare per la Biblioteca Angelica sul tema dell’Inquisizione romana. Intanto, per arricchire i testi critici del catalogo, ottengo l’autorizzazione a fotografare una selezione di edizioni originali passata sotto la scure del Sant'Uffizio dal 1559 in poi. Appena dieci giorni dopo l’inaugurazione della mostra Libri Prohibiti, il 21 maggio del 2015, colpita dalla presa di Palmira da parte di Daesh, inizio a sovrapporre le foto delle opere inquisite scattate in Angelica – e di altri testi censurati a me cari – con quelle fatte in Siria”. 
 
 
Due nomi d’eccezione firmano il catalogo della mostra, Franco Cardini e Ester Coen. Nel suo contributo, Ester Coen scrive: “Ileana ha costruito, su immagini semplici di monumenti e paesaggi rimirati lungo un affascinante viaggio, una sequenza che parla contemporaneamente di bellezza e incanto, lacerazione e pena, interdetti e perdite. Da veloci riprese per fissare alcuni momenti, colori, atmosfere magiche di luoghi esotici, queste immagini sono divenute una sorta di memento.” Franco Cardini, invece, ci ricorda che “I minacciosi tratti di penna dei censori del passato, le rabbiose frecce scarabocchiate su un libro da un inquisitore […] erano mezzi per tentar di fermare la libertà e il pensiero esattamente come adesso i cannoni e i missili terra-terra o le menzogne dei politici o le soperchierie delle lobbies: non importa se si alternano o se procedono insieme. Il ventre che ha generato entrambi è ancora gravido, lo è sempre stato finora, lo sarà per chissà quanto altro tempo ancora.”
 
Ileana Florescu 
Nasce ad Asmara (Eritrea) da madre italiana e padre inglese di origine romena. Nonostante il suo talento naturale per la pittura e il disegno, Ileana Florescu entra nel mondo accademico partecipando al “Laboratorio di Storia” di Sergio Bertelli. Nel 2001 il suo lavoro “Meteorite I” è stato esposto per la prima volta alla Galleria d’arte contemporanea Pio Monti nella collettiva “Tra Cielo e Terra”. La sua prima monografica, “Scie”, è del 2002 alla galleria Acta International di Roma. Lo stesso anno Ileana sposta il suo studio nell’ex pastificio Cerere, storica sede degli artisti della Scuola di San Lorenzo. Col trascorrere del tempo, i suoi lavori si sono focalizzati sul dialogo tra fotografia e letteratura e sono stati esposti in musei e gallerie in Italia e all’estero.

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