inGenio. Idee visionarie dall’Archivio di Sergio Musmeci
Dal 01 Ottobre 2022 al 23 Aprile 2023
Roma
Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: Via Guido Reni 4/a
Orari: da martedì a domenica 11 – 19; la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Curatori: Tullia Iori
Sito ufficiale: http://www.maxxi.art
inGenio. Idee visionarie dall’Archivio di Sergio Musmeci, è il focus dagli archivi del MAXXI Architettura che accompagna la mostraTechnoscape. L’architettura dell’ingegneria e porta a scoprire i progetti, i disegni e i modelli avveniristici di Sergio Musmeci (1926 – 1981).
Musmeci era un ingegnere visionario, che i suoi colleghi ingegneri e architetti e i critici non esitavano a chiamare “un genio”. Al momento della scomparsa, il 5 marzo 1981, nel suo studio, sul suo tavolo, c’erano ancora tantissime idee originali da sviluppare.
Nel tempo, alcune visioni sono diventate realtà. Altre attendono ancora nuove generazioni di ingegneri capaci di farle uscire dal mondo della fantasia.
Musmeci era un progettista di architetture strutturali mai viste prima, un docente universitario chiarissimo per i suoi studenti, un teorico con grandi abilità matematiche capace di avventurarsi in campi pionieristici per la sua epoca. Nel suo archivio ci sono schizzi di opere ancora senza nome, appunti di conferenze piene di prospettive per il futuro, pagine di calcoli incompleti che accennano a nuove teorie per rifondare la statica. Alcuni disegni assomigliano a quelli delle “pop structures” dell’ultima generazione di archistar, idee che potremmo attribuire a Zaha Hadid, a Santiago Calatrava o ai giovani progettisti parametrici del nuovo millennio.
I PROGETTI
Il focus presenta alcuni tra i suoi progetti più visionari, in cui sperimenta forme “che non hanno ancora nome”: superfici pieghevoli come origami, intrecci di travi, membrane fluide, composizioni astratte di aste senza nodi. Un’attenzione particolare è dedicata ai suoi ponti che sovvertono le consuetudini. Le pile sono sagomate come uccelli in volo o come reti poligonali di aste, gli impalcati sono sinusoidi che avanzano, nel deerto come nell'acqua: sculture dal perfetto comportamento statico.
Tra questi, il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina e il celebre Ponte sul Basento a Potenza. Nel 1969 Musmeci vinse ex aequo il concorso pubblico di idee per l’attraversamento dello Stretto. Il grande modello lungo oltre 4 metri esposto in mostra in scala 1:1000 riproduce il rivoluzionario ponte di 3 km a campata unica, basato su una tensostruttura sospesa strallata che doveva contrastare la forte oscillazione dell’impalcato.
Una piccola sezione è dedicata invece al Ponte sul Basento, che la curatrice Tullia Iori definisce “il ponte più bello del mondo”: un guscio continuo equicompresso dichiarato monumento di interesse culturale già nel 2003 e protetto da vincolo. Il ponte è oggetto in questi mesi di un intervento di restauro conservativo a seguito del concorso di progettazione bandito dal Comune di Potenza nel 2020.
I MODELLI
Che sia una fune con appesi dadi da bullone o il gigantesco intreccio di fili tesi del ponte sullo Stretto, per Musmeci il modello è fondamentale per verificare la validità della forma, soprattutto staticamente. Tra i materiali preferiti: le bolle di sapone, per studiare l’equi-tensione, e la gomma, che si può tirare forte ma poi anche misurare; e poi il plexiglas ma anche la semplice carta. In mostra, per la prima volta, sono esposti proprio i modelli di carta, restaurati dal MAXXI, sia del ponte semisommerso per il lago di Fogliano che ha una divertita sagoma sinusoidale, sia le composizioni spaziali di aste dalle geometrie impossibili con cui l’ingegnere geniale fantasticava per nuove forme delle costruzioni.
Ad accompagnare la visita, lo stesso Musmeci che racconta le sue opere e i suoi progetti in un’intervista audio registrata nel 1977.
L’INVENTARIO
In occasione della mostra è stato pubblicato il volume L’archivio Sergio Musmeci nelle collezioni del MAXXI Architettura. L’inventario, che sarà disponibile al bookshop del MAXXI e consultabile nella biblioteca del MAXXI e online. Questo inventario descrive tutti i progetti, le fotografie, i testi dattiloscritti e a stampa presenti nell’Archivio. È arricchito da un’antologia di saggi e di interviste di Musmeci, preparati per un libro che non vide mai la luce a causa della scomparsa prematura dell’ingegnere e rimasti finora inediti.
Gli Inventari costituiscono una sezione specifica all’interno della collana dei Quaderni del Centro Archivi e offrono una dettagliata descrizione dei grandi archivi presenti nelle collezioni del MAXXI Architettura, mettendone in luce la ricchezza e la complessità. Gli Inventari rispondono all’idea di offrire uno strumento di lavoro, utile per documentare il percorso compiuto e il parziale e provvisorio punto di arrivo e soprattutto vogliono essere di stimolo per guardare avanti e suggerire nuovi itinerari di studio, perché la ricerca, per definizione, non si esaurisce mai.
PROGETTI IN MOSTRA
Ponte sul Basento, Potenza; Ponte sullo Stretto di Messina; Modelli di studio per strutture spaziali ad aste antiprismatiche; Ponte pedonale semisommerso a Fogliano (LT); Teatro comunale dedicato a Gabriele D’Annunzio, Pescara; Stabilimento Ursus, Cassino (FR); Palazzo del Lavoro, Torino; Monumento ai Mille, Marsala (TP); Grattacielo elicoidale, New York (USA); Ponte sul Tevere a Tor di Quinto, Roma; Viadotto sul fiume Lao, Laino Borgo (CS); Ponte a Shiraz (Iran); Ponte a Marina di Classe, Ravenna; Ponte sul fiume Astico a Chiuppano, Vicenza; Cappella dei ferrovieri, Vicenza; Palestra della Scuola nazionale di atletica leggera, Formia (FR); Stabilimento Raffo, Pietrasanta (LU); Palestra Coni, Frosinone; Ristorante dello Stadio Olimpico del Nuoto, Roma; Teatro Regio, Torino; Auditorium, Bombay (India); Chiesa di San Carlo, Vicenza; Cinema Araldo, Roma; Tempio Mariano, Trieste; Chiesa di S. Alberto, Sarteano (SI); Cappella del pontificio santuario, Pompei (NA); Palazzo dello sport, Firenze; Palazzo dell’aria e dello spazio, Parigi; Strutture spaziali esposte in piazza San Salvatore in Lauro, Roma; Copertura per l’area regia nel Foro Romano, Roma; Copertura per un complesso sportivo, Vallo di Diano (SA); Padiglione Oikos, Bologna; Dattiloscritti e fogli di calcolo relativi alla Teoria del minimo strutturale.
Musmeci era un ingegnere visionario, che i suoi colleghi ingegneri e architetti e i critici non esitavano a chiamare “un genio”. Al momento della scomparsa, il 5 marzo 1981, nel suo studio, sul suo tavolo, c’erano ancora tantissime idee originali da sviluppare.
Nel tempo, alcune visioni sono diventate realtà. Altre attendono ancora nuove generazioni di ingegneri capaci di farle uscire dal mondo della fantasia.
Musmeci era un progettista di architetture strutturali mai viste prima, un docente universitario chiarissimo per i suoi studenti, un teorico con grandi abilità matematiche capace di avventurarsi in campi pionieristici per la sua epoca. Nel suo archivio ci sono schizzi di opere ancora senza nome, appunti di conferenze piene di prospettive per il futuro, pagine di calcoli incompleti che accennano a nuove teorie per rifondare la statica. Alcuni disegni assomigliano a quelli delle “pop structures” dell’ultima generazione di archistar, idee che potremmo attribuire a Zaha Hadid, a Santiago Calatrava o ai giovani progettisti parametrici del nuovo millennio.
I PROGETTI
Il focus presenta alcuni tra i suoi progetti più visionari, in cui sperimenta forme “che non hanno ancora nome”: superfici pieghevoli come origami, intrecci di travi, membrane fluide, composizioni astratte di aste senza nodi. Un’attenzione particolare è dedicata ai suoi ponti che sovvertono le consuetudini. Le pile sono sagomate come uccelli in volo o come reti poligonali di aste, gli impalcati sono sinusoidi che avanzano, nel deerto come nell'acqua: sculture dal perfetto comportamento statico.
Tra questi, il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina e il celebre Ponte sul Basento a Potenza. Nel 1969 Musmeci vinse ex aequo il concorso pubblico di idee per l’attraversamento dello Stretto. Il grande modello lungo oltre 4 metri esposto in mostra in scala 1:1000 riproduce il rivoluzionario ponte di 3 km a campata unica, basato su una tensostruttura sospesa strallata che doveva contrastare la forte oscillazione dell’impalcato.
Una piccola sezione è dedicata invece al Ponte sul Basento, che la curatrice Tullia Iori definisce “il ponte più bello del mondo”: un guscio continuo equicompresso dichiarato monumento di interesse culturale già nel 2003 e protetto da vincolo. Il ponte è oggetto in questi mesi di un intervento di restauro conservativo a seguito del concorso di progettazione bandito dal Comune di Potenza nel 2020.
I MODELLI
Che sia una fune con appesi dadi da bullone o il gigantesco intreccio di fili tesi del ponte sullo Stretto, per Musmeci il modello è fondamentale per verificare la validità della forma, soprattutto staticamente. Tra i materiali preferiti: le bolle di sapone, per studiare l’equi-tensione, e la gomma, che si può tirare forte ma poi anche misurare; e poi il plexiglas ma anche la semplice carta. In mostra, per la prima volta, sono esposti proprio i modelli di carta, restaurati dal MAXXI, sia del ponte semisommerso per il lago di Fogliano che ha una divertita sagoma sinusoidale, sia le composizioni spaziali di aste dalle geometrie impossibili con cui l’ingegnere geniale fantasticava per nuove forme delle costruzioni.
Ad accompagnare la visita, lo stesso Musmeci che racconta le sue opere e i suoi progetti in un’intervista audio registrata nel 1977.
L’INVENTARIO
In occasione della mostra è stato pubblicato il volume L’archivio Sergio Musmeci nelle collezioni del MAXXI Architettura. L’inventario, che sarà disponibile al bookshop del MAXXI e consultabile nella biblioteca del MAXXI e online. Questo inventario descrive tutti i progetti, le fotografie, i testi dattiloscritti e a stampa presenti nell’Archivio. È arricchito da un’antologia di saggi e di interviste di Musmeci, preparati per un libro che non vide mai la luce a causa della scomparsa prematura dell’ingegnere e rimasti finora inediti.
Gli Inventari costituiscono una sezione specifica all’interno della collana dei Quaderni del Centro Archivi e offrono una dettagliata descrizione dei grandi archivi presenti nelle collezioni del MAXXI Architettura, mettendone in luce la ricchezza e la complessità. Gli Inventari rispondono all’idea di offrire uno strumento di lavoro, utile per documentare il percorso compiuto e il parziale e provvisorio punto di arrivo e soprattutto vogliono essere di stimolo per guardare avanti e suggerire nuovi itinerari di studio, perché la ricerca, per definizione, non si esaurisce mai.
PROGETTI IN MOSTRA
Ponte sul Basento, Potenza; Ponte sullo Stretto di Messina; Modelli di studio per strutture spaziali ad aste antiprismatiche; Ponte pedonale semisommerso a Fogliano (LT); Teatro comunale dedicato a Gabriele D’Annunzio, Pescara; Stabilimento Ursus, Cassino (FR); Palazzo del Lavoro, Torino; Monumento ai Mille, Marsala (TP); Grattacielo elicoidale, New York (USA); Ponte sul Tevere a Tor di Quinto, Roma; Viadotto sul fiume Lao, Laino Borgo (CS); Ponte a Shiraz (Iran); Ponte a Marina di Classe, Ravenna; Ponte sul fiume Astico a Chiuppano, Vicenza; Cappella dei ferrovieri, Vicenza; Palestra della Scuola nazionale di atletica leggera, Formia (FR); Stabilimento Raffo, Pietrasanta (LU); Palestra Coni, Frosinone; Ristorante dello Stadio Olimpico del Nuoto, Roma; Teatro Regio, Torino; Auditorium, Bombay (India); Chiesa di San Carlo, Vicenza; Cinema Araldo, Roma; Tempio Mariano, Trieste; Chiesa di S. Alberto, Sarteano (SI); Cappella del pontificio santuario, Pompei (NA); Palazzo dello sport, Firenze; Palazzo dell’aria e dello spazio, Parigi; Strutture spaziali esposte in piazza San Salvatore in Lauro, Roma; Copertura per l’area regia nel Foro Romano, Roma; Copertura per un complesso sportivo, Vallo di Diano (SA); Padiglione Oikos, Bologna; Dattiloscritti e fogli di calcolo relativi alla Teoria del minimo strutturale.
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