La Galleria e il suo doppio. Due opere di Philippe Casanova dedicate alla Galleria Spada
Dal 01 Novembre 2017 al 06 Novembre 2017
Roma
Luogo: Galleria Spada
Indirizzo: piazza Capo di Ferro 13
Enti promotori:
- MiBACT - Polo Museale del Lazio
Telefono per informazioni: +39 06 6832409
A partire da mercoledì 1 novembre, in occasione della festività dei Santi e in concomitanza con l’ingresso libero nei musei statali di domenica 5 novembre, il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presenta presso la Galleria Spada, diretta da Adriana Capriotti, l’iniziativa La Galleria e il suo doppio: due opere di Philippe Casanova dedicate alla Galleria Spada.
L’appuntamento, che convoca all’interno della Terza Sala del museo due dipinti di recente elaborazione dedicati alla sala medesima e alle sue diverse visioni, evidenzia la suggestione esercitata dalla celebre Galleria barocca sulla pittura dell’artista francese Philippe Casanova, il quale, in una sorta di gioco di specchi, riproduce la vera e propria Galleria lunga del cardinal Bernardino Spada, ovvero quella “ala nova” aggiunta nella prima metà del Seicento al grande palazzo cinquecentesco per conservarvi l’importante collezione d’arte di famiglia.
Ormai da anni impegnato in una sua personale cronaca pittorica contemporanea che ha attraversato i più eminenti spazi sacri e profani del Barocco romano, quali, su tutti, le chiese di Sant’Ignazio, del Gesù e della Vallicella, come anche le sale più decorate o più intime dei palazzi patrizi, come quelli dei Colonna, dei Pallavicini o dei Borghese, Philippe Casanova misura qui spazio e opere della Terza Sala, invitando a sua volta il visitatore a scoprire la Galleria e i suoi due “doppi”, diversi per dimensioni, cromia, luce e quasi mimetizzati su tavoli da muro secenteschi o su sgabelli barocchi. L’invito a confrontare lo spazio vero e quello dipinto costringe l’osservatore ad uno sguardo insistito su opere e arredi della collezione, elementi che Casanova spinge a scoprire, con gusto barocco ma con spirito da illuminista, nel solco di una tradizione di “pittura delle collezioni” che dal Seicento attraversa e mappa l’Europa fino alle celebri Tribune di Zoffany e alle Gallerie di Pannini.
L’iniziativa affianca quella attualmente dedicata al prestito della Natività di Dumont le Romain dal Museo di Chantilly, gettando un ponte tra l’arte antica e la sua rappresentazione contemporanea.
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