Le Chiese e i Siti Cristiani di Nagasaki. Candidati al riconoscimento tra i patrimoni cultura dell’umanità
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© Hamamoto Masaharu | Cattedrale di Oura
Dal 23 Novembre 2015 al 29 Novembre 2015
Roma
Luogo: Palazzo della Cancelleria
Indirizzo: piazza della Cancelleria 1
Orari: 10-13 / 16-19
Situata all'estremo occidente del Giappone, la regione di Nagasaki è un territorio costituito da una miriade di isole i cui colori dominanti sono l'azzurro e il verde grazie all'intenso tono blu del cielo che le sovrasta ed al verde cristallino del vasto mare che le circonda.
Sin dall'antichità attiva protagonista degli scambi culturali con il continente, la regione di Nagasaki, nel suo ruolo di porta d'ingresso per gli scambi con l'Occidente, ha svolto un ruolo determinante per lo sviluppo della cultura giapponese e per il processo di modernizzazione della stessa. In tale contesto, si è assistito alla creazione di una cultura originale di questa regione, che come caratteristica principale ha quella di essere in grado di testimoniare il processo di radicamento del cristianesimo in Giappone.
L'introduzione del cristianesimo in Giappone, ad opera del missionario gesuita Francesco Saverio, avvenne nel 1549 e a partire dal XVI secolo la regione di Nagasaki costituì il centro delle attività dei missionari, che portarono alla diffusione della religione cristiana. In seguito, a causa dei divieti, delle oppressioni e delle persecuzioni delle autoritàà politiche del tempo, per un periodo di circa 250 anni i credenti della regione di Nagasaki tramandarono la loro fede costituendosi in comunità clandestine, fino a che, alla metà del XIX secolo, non riuscirono a ricongiungersi alla chiesa cattolica.
Con la mostra "Le Chiese e i Siti cristiani di Nagasaki", candidati al riconoscimento tra i patrimoni culturali dell’umanità, intendiamo illustrare la peculiare storia del processo di recepimento del cristianesimo da parte del Giappone, verificatosi a partire dal XVI secolo e per un periodo di circa 400 anni e presentare la cultura e i patrimoni culturali ad esso legati, attraverso gli oggetti, le immagini e i documenti esposti. In un paese come il Giappone, le cui radici spirituali erano legate al buddismo e allo shintoismo sin dalla più remota antichità, come è stato possibile diffondere il cristianesimo ed assistere alla sua drammatica rinascita dopo un lungo periodo di agonia? La meraviglia di questa storia è sotto i vostri occhi.
Organizzazione: Prefettura di Nagasaki, Prefettura di Kumamoto, Comune di Nagasaki, Comune di Sasebo, Comune di Hirado, Comune di Goto, Comune di Minamishimabara, Comune di Ojika, Comune di Shinkamigoto, Comune di Amakusa
Sponsorizzazione: ANA , Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone
Patrocinio: Ministero degli Affari Esteri del Giappone, Pontificio Consiglio della Cultura
Sin dall'antichità attiva protagonista degli scambi culturali con il continente, la regione di Nagasaki, nel suo ruolo di porta d'ingresso per gli scambi con l'Occidente, ha svolto un ruolo determinante per lo sviluppo della cultura giapponese e per il processo di modernizzazione della stessa. In tale contesto, si è assistito alla creazione di una cultura originale di questa regione, che come caratteristica principale ha quella di essere in grado di testimoniare il processo di radicamento del cristianesimo in Giappone.
L'introduzione del cristianesimo in Giappone, ad opera del missionario gesuita Francesco Saverio, avvenne nel 1549 e a partire dal XVI secolo la regione di Nagasaki costituì il centro delle attività dei missionari, che portarono alla diffusione della religione cristiana. In seguito, a causa dei divieti, delle oppressioni e delle persecuzioni delle autoritàà politiche del tempo, per un periodo di circa 250 anni i credenti della regione di Nagasaki tramandarono la loro fede costituendosi in comunità clandestine, fino a che, alla metà del XIX secolo, non riuscirono a ricongiungersi alla chiesa cattolica.
Con la mostra "Le Chiese e i Siti cristiani di Nagasaki", candidati al riconoscimento tra i patrimoni culturali dell’umanità, intendiamo illustrare la peculiare storia del processo di recepimento del cristianesimo da parte del Giappone, verificatosi a partire dal XVI secolo e per un periodo di circa 400 anni e presentare la cultura e i patrimoni culturali ad esso legati, attraverso gli oggetti, le immagini e i documenti esposti. In un paese come il Giappone, le cui radici spirituali erano legate al buddismo e allo shintoismo sin dalla più remota antichità, come è stato possibile diffondere il cristianesimo ed assistere alla sua drammatica rinascita dopo un lungo periodo di agonia? La meraviglia di questa storia è sotto i vostri occhi.
Organizzazione: Prefettura di Nagasaki, Prefettura di Kumamoto, Comune di Nagasaki, Comune di Sasebo, Comune di Hirado, Comune di Goto, Comune di Minamishimabara, Comune di Ojika, Comune di Shinkamigoto, Comune di Amakusa
Sponsorizzazione: ANA , Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone
Patrocinio: Ministero degli Affari Esteri del Giappone, Pontificio Consiglio della Cultura
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