Ligabue. I misteri di una mente
Dal 28 Settembre 2024 al 12 Gennaio 2025
Roma
Luogo: Museo Storico della Fanteria
Indirizzo: Piazza di S. Croce in Gerusalemme 9
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 19:30; sabato, domenica e festivi dalle 9:30 alle 20:30
Curatori: Micol Di Veroli e Dominique Lora
Con l’esposizione “Ligabue. I misteri di una mente” ci si intende rivolgere al grande pubblico per offrire una nuova lettura del lavoro di Antonio Ligabue utilizzando la lente della psicologia dell’arte per dare un quadro complessivo più aggiornato dell’artista e della sua Opera.
In particolare, si vuole liberare l’artista dalle molte etichette che nel tempo gli sono state affibbiate – siano esse quelle di Naïf, Brut o Outsider – per analizzare la sua produzione alla luce del dato biografico, e mostrare a pieno l’unicum che Ligabue
rappresenta all’interno della Storia dell’Arte.
L’esposizione, prodotta da Navigare srl e da una iniziativa di Difesa Servizi SpA, sarà aperta al pubblico da sabato 28 settembre sino al 12 gennaio 2025 e gode del patrocinio della Regione Lazio e di Città di Roma.
Curata da Micol Di Veroli e Dominique Lora, presenta 74 opere datate tra la fine degli anni Venti e i primi anni Sessanta del Novecento, provenienti da tre collezioni private di Reggio Emilia, di Parma e di Roma. La rassegna dedicata all’artista scomparso nel 1965 nasce dal proposito di dare una nuova lettura della vita e dell’arte di un personaggio che visse in una personale e solitaria dimensione di grande irregolarità, dominata da una mente irrequieta e instabile.
A 32 sculture bronzee raffiguranti una eterogenea rappresentanza di animali, tra i quali cani, caprioli, capre, cerbiatti babbuini, leoni e pantere, si affiancano 18 dipinti a olio dai colori pieni, vivaci, e dallo stile inconfondibile, tra i quali anche un celebre autoritratto del 1957, insieme a 3 disegni e 21 puntesecche, distribuite in un percorso cronologico in 5 sezioni: 1. Animali da cortile; 2. Animali selvaggi; 3. Cani; 4. Animali da bosco; 5. Autoritratti, fiori e campagne.
Nell'opera di Antonio Ligabue, che, a 60 anni dalla morte, ancora non ha trovato una esatta collocazione all’interno di stili, di correnti, o di movimenti artistici, sospeso tra definizioni di arte Naïf e di Outsider, la natura è protagonista assoluta. In particolare, il mondo animale rappresentato ossessivamente dall’artista rispecchia il tumulto interiore dell'artista stesso, della sua fragilità e della brutalità della sua esistenza ma anche, in generale, della condizione umana, così simile a quella animale proprio per la sua natura violenta, finalizzata alla sopravvivenza.
In particolare, si vuole liberare l’artista dalle molte etichette che nel tempo gli sono state affibbiate – siano esse quelle di Naïf, Brut o Outsider – per analizzare la sua produzione alla luce del dato biografico, e mostrare a pieno l’unicum che Ligabue
rappresenta all’interno della Storia dell’Arte.
L’esposizione, prodotta da Navigare srl e da una iniziativa di Difesa Servizi SpA, sarà aperta al pubblico da sabato 28 settembre sino al 12 gennaio 2025 e gode del patrocinio della Regione Lazio e di Città di Roma.
Curata da Micol Di Veroli e Dominique Lora, presenta 74 opere datate tra la fine degli anni Venti e i primi anni Sessanta del Novecento, provenienti da tre collezioni private di Reggio Emilia, di Parma e di Roma. La rassegna dedicata all’artista scomparso nel 1965 nasce dal proposito di dare una nuova lettura della vita e dell’arte di un personaggio che visse in una personale e solitaria dimensione di grande irregolarità, dominata da una mente irrequieta e instabile.
A 32 sculture bronzee raffiguranti una eterogenea rappresentanza di animali, tra i quali cani, caprioli, capre, cerbiatti babbuini, leoni e pantere, si affiancano 18 dipinti a olio dai colori pieni, vivaci, e dallo stile inconfondibile, tra i quali anche un celebre autoritratto del 1957, insieme a 3 disegni e 21 puntesecche, distribuite in un percorso cronologico in 5 sezioni: 1. Animali da cortile; 2. Animali selvaggi; 3. Cani; 4. Animali da bosco; 5. Autoritratti, fiori e campagne.
Nell'opera di Antonio Ligabue, che, a 60 anni dalla morte, ancora non ha trovato una esatta collocazione all’interno di stili, di correnti, o di movimenti artistici, sospeso tra definizioni di arte Naïf e di Outsider, la natura è protagonista assoluta. In particolare, il mondo animale rappresentato ossessivamente dall’artista rispecchia il tumulto interiore dell'artista stesso, della sua fragilità e della brutalità della sua esistenza ma anche, in generale, della condizione umana, così simile a quella animale proprio per la sua natura violenta, finalizzata alla sopravvivenza.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 19 novembre 2024 al 09 febbraio 2025
Roma | Galleria Borghese
Poesia e Pittura nel Seicento. Giovan Battista Marino e la meravigliosa passione
-
Dal 16 novembre 2024 al 11 maggio 2025
Asti | Palazzo Mazzetti
Escher
-
Dal 16 novembre 2024 al 08 dicembre 2024
Venezia | Arsenale Nord
ARTE LAGUNA PRIZE. Mostra dei finalisti della 18ᵃ e 19ᵃ edizione
-
Dal 16 novembre 2024 al 09 febbraio 2025
Milano | Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Giovanni Chiaramonte. Realismo infinito
-
Dal 16 novembre 2024 al 16 dicembre 2024
Bologna | Collezioni Comunali d'Arte Palazzo d'Accursio
Alex Trusty. Contemporary Museum Watching
-
Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025
Milano | Fondazione Prada
Meriem Bennani. For My Best Family