Lovers After Life. Katarina Janeckova Walshe e Jay Miriam
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Jay Miriam, Familiar moment from nowhere, 2020, olio su tela, 152x127cm.
Dal 16 Giugno 2020 al 18 Settembre 2020
Roma
Luogo: Galleria Richter Fine Art
Indirizzo: vicolo del Curato 3
Orari: dal lunedì al sabato dalle 13 alle 19 preferibilmente su appuntamento
E-Mail info: info@galleriarichter.com
Sito ufficiale: http://www.galleriarichter.com
La galleria Richter Fine Art apre la nuova stagione estiva con una doppia personale tutta al femminile dal titolo “Lovers After Life”, protagoniste Katarina Janeckova e Jay Miriam.
Il titolo della mostra si riferisce allo studio e alla coltivazione del proprio lato interiore, delle fantasie, dei miti e dell’immaginazione, come un’aggiunta complementare e assolutamente necessaria alla vita reale.
La mostra parla di amanti, opportunità reali e irreali, situazioni che non possiamo avere o sperimentare al momento, ma che siamo davvero in grado di creare e vivere attraverso il mondo parallelo nella nostra immaginazione e successivamente riportarlo sulla tela dipinta. Lovers After Life racconta, in maniera estremamente pertinente con il periodo che stiamo vivendo, la potenza dell’immaginazione e di come questa sia in grado di trasformare anche il dolore in una dimensione “vivibile e visitabile”.
Il lavoro di Jay Miriam, pittrice statunitense classe ’88 evoca la celebrazione della morte, la decomposizione del corpo, i sogni oscurati da incubi che, in qualche modo, ci fanno sentire a nostro agio e sono familiari.
Le opere di Katarina Janeckova Walshe, invece, sono quasi l’opposto, ma allo stesso tempo strettamente connesse con il lavoro e il modo di pensare di Jay Miriam. La nascita, la rinascita, il bruciore per l’immenso amore e la mimica della vita quotidiana attraverso la mente di un orso e di una donna indipendente.
Entrambe le artiste creano un mondo poetico per rappresentare un'emozione, un'istanza o una relazione specifica, Katarina documenta la sua vita a tal punto che le sue rispettive opere possono essere percepite quasi come voci di diario, in parallelo Jay Miriam dipinge azioni quotidiane, routine giornaliere estrapolandole dalla propria memoria e interpretandole in maniera personale.
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