Luca Barberini. Via Panisperna
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Dal 05 Febbraio 2016 al 04 Aprile 2016
Roma
Luogo: Sacripante Art Gallery
Indirizzo: via Panisperna 59
Curatori: Rossana Calbi, Giulia Piccioni
Telefono per informazioni: +39 06 48903495
E-Mail info: info@sacripantegallery.it
Sito ufficiale: http://www.sacripanteartgallery.com
Venerdì 5 novembre, alle ore 18.00, inaugura la prima mostra personale romana del mosaicista Luca Barberini, Via Panisperna, un omaggio che la galleria Sacripante fa alla sua via e al suo quartiere, a cura di Rossana Calbi e Giulia Piccioni.
Per quasi due mesi la galleria Sacripante ospiterà un condominio all’interno del suo spazio, da ogni finestra si potrà spiare una piccola parte della vita nella via del quartiere Monti, nel cuore di Roma. L’antica arte del mosaico ravennate entra per la prima volta nella galleria Sacripante per raccontare una quotidianità spezzettata e ricostruita dall’artista Luca Barberini.
Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino non producono nessun effetto, non ci si può vedere niente di bello finché non si guardano da lontano.
Arthur Schopenhauer
Seguendo l’esortazione del filosofo tedesco, Luca Barberini ha incastonato scene giornaliere di una delle vie romane ferme nella storia per aver accolto gli studi di Enrico Fermi e Majorana, oggi una delle passeggiate preferite dell’ex presidente Napolitano.
Tasselli spigolosi si sono incastrati dando forma ai gesti che avrebbero suscitato la curiosità del poeta Apollinaire che vide i natali nel quartiere Monti.
Dal 5 febbraio fino al 4 aprile 2016 in Via Panisperna si aprono tre porte e cinquantuno finestre: ognuna con una storia diversa l’una dall’altra, ognuna uguale a tutte quelle della vita di tutti i giorni in via Panisperna.
Dopo aver partecipato all’International Mosaic Symposium dell’Accademia d’Egitto di Roma, e a Mosaic Abroad presso la Yokohama Civic Art Gallery Azamino in Giappone, i mosaici di Luca Barberini, vincitore del premio internazionale Prize GAeM, tornano a Roma per presentare un nuovo modo per coniugare la tradizione ravennate con i nuovi e suggestivi stimoli dell’illustrazione.
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