Mario De Biasi. Budapest 1956
Dal 19 Ottobre 2016 al 06 Novembre 2016
Roma
Luogo: Accademia d’Ungheria in Roma
Indirizzo: via Giulia 1
Enti promotori:
- Istituto Balassi
- CRAF
Telefono per informazioni: +39 06 6889671
E-Mail info: accademiadungheria@gmail.com
La mostra Mario De Biasi, Budapest 1956 realizzata dal CRAF e presentata, nel ricordo del 60° anniversario dell'insurrezione di Budapest a Strasburgo (Istituto Italiano di Cultura, 12 – 30 settembre) e al Museo dell'Arte fabbrile e delle Coltellerie, Maniago (dal 15 ottobre al 20 novembre) dal 19 ottobre al 6 novembre p.v. sarà aperta anche al pubblico romano.
L’inaugurazione della mostra, che presenterà 76 fotografie in bianco e nero di De Biasi e 12 stampe del numero di ottobre 1956 della rivista Epoca, è prevista per mercoledì 19 ottobre 2016, ore 10.00 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1) in occasione del convegno internazionale La Rivoluzione del 1956 e l’Italia, aperto da S.E. Dr. Péter Paczolay, Ambasciatore di Ungheria presso il Quirinale.
Mario De Biasi (Sois, 1923 – Milano, 2013)
Per oltre quarant’anni fu protagonista della fotografia europea e non soltanto di quella giornalistica, nel cui settore ha lungamente operato, soprattutto per la rivista Epoca, con instancabile entusiasmo ed eroismo, come nel memorabile reportage sulla rivolta ungherese del 1956. Epoca, settimanale allora diretto da Enzo Biagi, tra il 23 e il 24 ottobre 1956 inviò De Biasi a Budapest, dove arrivò in modo fortunoso e rimase, unico fotografo europeo con Erich Lessing, per ore sotto il fuoco dei rivoluzionari, documentando l’ingresso dei carri armati sovietici, i massacri, la rabbia, i morti impiccati nelle strade e il dolore della popolazione. Il risultato di questo breve ma intenso soggiorno furono immagini crude e senza retorica, testimonianza dei fatti che infiammarono la capitale ungherese nell’ottobre-novembre di quell’anno. Fotografò in tutto il mondo, rivoluzioni, uomini famosi, Paesi, vulcani in eruzione, distese bianche di neve al Polo a 65 gradi sottozero. Fece numerose mostre in Italia e all’estero, realizzò diversi workshop sulle tecniche di ripresa della natura, sul fotoreportage e pubblicò oltre quaranta libri di sue fotografie. Nel 1982 venne insignito del Premio Saint Vincent di giornalismo e nel 1994 ricevette il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia, infine l'anno successivo venne prodotta questa mostra.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Ambasciata di Ungheria presso il Quirinale e l’Accademia d’Ungheria in Roma, con il sostegno del Comitato Commemorativo istituito in occasione del 60o anniversario della Rivoluzione e guerra d’indipendenza ungherese del 1956.
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