Ornaghi & Prestinari. Toccante
Dal 19 Febbraio 2021 al 11 Giugno 2021
Roma
Luogo: Galleria Continua - The St. Regis Rome
Indirizzo: Via Vittorio E. Orlando 3
Orari: dal martedì al sabato 11.00 - 19.00 solo su appuntamento
Prolungata: fino all'11 giugno 2021
Telefono per informazioni: +39 3333870553
E-Mail info: roma@galleriacontinua.com
Sito ufficiale: http://www.galleriacontinua.com
Galleria Continua è lieta di presentare nei suoi spazi espositivi di Roma “Toccante”, la mostra personale di Ornaghi & Prestinari. Tra i più interessanti rappresentanti della giovane generazione di artisti italiani, Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari iniziano a lavorare insieme nel 2009 con la volontà di sviluppare ogni progetto attraverso il dialogo e la condivisione. La mostra presenta un gruppo di opere inedite realizzate appositamente per questa occasione espositiva che riflettono sul tema dell’incontro
L’approccio multidisciplinare che Ornaghi & Prestinari hanno perfezionato durante l’esperienza formativa e l’interesse per il design, l’architettura e la storia dell’arte sono diventati parte della loro ricerca. Il lavoro degli artisti esplora la dimensione domestica, fragile e intima delle cose. La pratica di Ornaghi & Prestinari si muove tra concetto e azione con una particolare attenzione ai materiali e alla loro manipolazione. La delicatezza, la cura, il tempo, la leggerezza e l’ironia sono temi ricorrenti nelle loro opere. “Mescolando insieme figurazione pittorica e plastica, riflessioni sull’arte concettuale e esperienze di vita personale, invitiamo in un universo intimo (…) attraverso la nostra poetica, cerchiamo di dare un nuovo valore agli atti familiari. Ci sforziamo di pensare le cose come unite, per non privarle della loro complessità: per far convivere le cose piuttosto che separarle. Cerchiamo di realizzare la convivenza e l’equilibrio, di sposare mondi apparentemente lontani, di preservare la polisemia. Con la pratica, attraverso la conoscenza quotidiana dei materiali, ci sfidiamo ad acquisire nuove abilità. La forma finale è sempre il risultato di un processo di raffinamento, di lavorare su una cosa specifica finché non inizia a parlare”, spiegano gli artisti.
Le opere che Ornaghi & Prestinari concepiscono per questa mostra sono accomunate dalla tematica dell’incontro e della relazione con l’altro. Un incontro che presuppone desiderio di avvicinamento e di contatto come si evince in “Rintocco”, i calici in cristallo posti su una mensola che nel corso della giornata si avvicinano fino a toccarsi, piuttosto che in “Sfiorare”, il dittico in cui due tele si inclinano così tanto l’una verso l’altra da sfiorarsi in un angolo. “L’etimologia latina della parola pensare significa pesare. Il pensiero soppesa e può farsi pesante così come c’è una relazione tra il toccare sensoriale e ciò che ci tocca emotivamente, dichiarano gli artisti e proseguono. Come si legge in un’intervista a Jean-Luc Nancy: “Un peso non è necessariamente qualcosa di pesante. Può essere leggero. Ad esempio un petalo di un fiore sulla mia mano non pesa quasi nulla, ma io sento questo quasi nulla. Io percepisco la sua quasi assenza di peso, so bene che se volto la mano il petalo cadrà in terra, lentamente, seguendo i movimenti dell’aria. Ma questo petalo non sfuggirà comunque alla gravità, anche se una corrente d’aria o il calore lo facesse risalire, si tratterebbe ancora di un gioco del suo peso. Per quanto riguarda il pensiero, il pensiero più pesante è sempre il più leggero… per esempio “l’essere”… o “il tempo”…” (in “Sfiorarsi. Intervista a JeanLuc Nancy”, di Gianfranco Brevetto, EXagere).
“Ritrovarsi”, i grandi piatti in ceramica smaltata che gli artisti realizzano per la mostra riportano all’aspetto conviviale del condividere la tavola e il cibo insieme. Ciascun piatto, apparentemente costituito da frammenti di diversa provenienza, è stato in realtà riportato alla sua forma originaria dopo un intervento di smaltatura di alcuni dei suoi cocci. Un processo, quello che mettono in atto gli artisti, che sottintende la volontà di ritrovare un disegno già insito nel piatto; un disegno che si rivela soltanto con la sua rottura sottolineando come l’unità iniziale non fosse la fine ma l’inizio di un viaggio.
Concludono il percorso espositivo “Appendimarmi”, due scarti di marmo come ritagli avanzati appesi alla parete su un supporto in metallo; il paesaggio silente e immobile di una fotografia, “Sentimento”; e “Vuoti”, il disegno di tre vasi ricavati in negativo dipingendo lo spazio attorno ai profili delle forme.
Nell’ottica di avvicinare il mondo dell’infanzia all’arte contemporanea partendo dall’esposizione di Ornaghi & Prestinari, all’interno dell’iconico hotel The St. Regis Rome si terranno, per tutta la durata della mostra, degli workshop dedicati ai bambini.
Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari, nascono rispettivamente nel 1986 e nel 1984 a Milano, dove vivono e lavorano. Si sono laureati l’una in Disegno Industriale e l’altro in Architettura al Politecnico di Milano ed hanno proseguito gli studi presso l’Università Iuav di Venezia. Nel 2016 hanno tenuto la prima mostra personale a New York curata da Vittorio Calabrese presso la New York University - Casa Italiana Zerilli-Marimò. Tra le personali si ricordano quelle alla Galleria Continua, San Gimignano 2014 e 2018, e al MAMbo - Casa Morandi, Bologna 2017. Nel 2012 hanno ricevuto il Premio Regione Veneto dalla Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia) e nel 2018 il Club GAMeC Prize. Nel 2017 hanno presentato la scultura pubblica Filemone e Bauci per il nuovo parco ArtLine di CityLife a Milano. Hanno partecipato a workshop e residenze, tra cui quelli alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Torino 2011; VIR-Viafarini in residence, Milano 2013; Artista x Artista, la prima residenza internazionale a L’Avana 2016. Nel 2017 sono stati i vincitori della residenza al Museo Carlo Zauli di Faenza con mostra finale al MIC Museo Internazionale delle Ceramiche. Tra le numerose mostre collettive si ricordano quelle presso la Fondation d’Entreprise Martell, Cognac, 2020; Rocca di Angera, Angera 2020; Gaasbeek Castle, Bruxelles, 2019; MAAT, Lisbona 2018; Museum Voorlinden, Wassenaar 2016; Arte Continua, Avana 2016; Le Centquatre, Parigi 2015; Palazzo Reale, Milano 2015.
L’approccio multidisciplinare che Ornaghi & Prestinari hanno perfezionato durante l’esperienza formativa e l’interesse per il design, l’architettura e la storia dell’arte sono diventati parte della loro ricerca. Il lavoro degli artisti esplora la dimensione domestica, fragile e intima delle cose. La pratica di Ornaghi & Prestinari si muove tra concetto e azione con una particolare attenzione ai materiali e alla loro manipolazione. La delicatezza, la cura, il tempo, la leggerezza e l’ironia sono temi ricorrenti nelle loro opere. “Mescolando insieme figurazione pittorica e plastica, riflessioni sull’arte concettuale e esperienze di vita personale, invitiamo in un universo intimo (…) attraverso la nostra poetica, cerchiamo di dare un nuovo valore agli atti familiari. Ci sforziamo di pensare le cose come unite, per non privarle della loro complessità: per far convivere le cose piuttosto che separarle. Cerchiamo di realizzare la convivenza e l’equilibrio, di sposare mondi apparentemente lontani, di preservare la polisemia. Con la pratica, attraverso la conoscenza quotidiana dei materiali, ci sfidiamo ad acquisire nuove abilità. La forma finale è sempre il risultato di un processo di raffinamento, di lavorare su una cosa specifica finché non inizia a parlare”, spiegano gli artisti.
Le opere che Ornaghi & Prestinari concepiscono per questa mostra sono accomunate dalla tematica dell’incontro e della relazione con l’altro. Un incontro che presuppone desiderio di avvicinamento e di contatto come si evince in “Rintocco”, i calici in cristallo posti su una mensola che nel corso della giornata si avvicinano fino a toccarsi, piuttosto che in “Sfiorare”, il dittico in cui due tele si inclinano così tanto l’una verso l’altra da sfiorarsi in un angolo. “L’etimologia latina della parola pensare significa pesare. Il pensiero soppesa e può farsi pesante così come c’è una relazione tra il toccare sensoriale e ciò che ci tocca emotivamente, dichiarano gli artisti e proseguono. Come si legge in un’intervista a Jean-Luc Nancy: “Un peso non è necessariamente qualcosa di pesante. Può essere leggero. Ad esempio un petalo di un fiore sulla mia mano non pesa quasi nulla, ma io sento questo quasi nulla. Io percepisco la sua quasi assenza di peso, so bene che se volto la mano il petalo cadrà in terra, lentamente, seguendo i movimenti dell’aria. Ma questo petalo non sfuggirà comunque alla gravità, anche se una corrente d’aria o il calore lo facesse risalire, si tratterebbe ancora di un gioco del suo peso. Per quanto riguarda il pensiero, il pensiero più pesante è sempre il più leggero… per esempio “l’essere”… o “il tempo”…” (in “Sfiorarsi. Intervista a JeanLuc Nancy”, di Gianfranco Brevetto, EXagere).
“Ritrovarsi”, i grandi piatti in ceramica smaltata che gli artisti realizzano per la mostra riportano all’aspetto conviviale del condividere la tavola e il cibo insieme. Ciascun piatto, apparentemente costituito da frammenti di diversa provenienza, è stato in realtà riportato alla sua forma originaria dopo un intervento di smaltatura di alcuni dei suoi cocci. Un processo, quello che mettono in atto gli artisti, che sottintende la volontà di ritrovare un disegno già insito nel piatto; un disegno che si rivela soltanto con la sua rottura sottolineando come l’unità iniziale non fosse la fine ma l’inizio di un viaggio.
Concludono il percorso espositivo “Appendimarmi”, due scarti di marmo come ritagli avanzati appesi alla parete su un supporto in metallo; il paesaggio silente e immobile di una fotografia, “Sentimento”; e “Vuoti”, il disegno di tre vasi ricavati in negativo dipingendo lo spazio attorno ai profili delle forme.
Nell’ottica di avvicinare il mondo dell’infanzia all’arte contemporanea partendo dall’esposizione di Ornaghi & Prestinari, all’interno dell’iconico hotel The St. Regis Rome si terranno, per tutta la durata della mostra, degli workshop dedicati ai bambini.
Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari, nascono rispettivamente nel 1986 e nel 1984 a Milano, dove vivono e lavorano. Si sono laureati l’una in Disegno Industriale e l’altro in Architettura al Politecnico di Milano ed hanno proseguito gli studi presso l’Università Iuav di Venezia. Nel 2016 hanno tenuto la prima mostra personale a New York curata da Vittorio Calabrese presso la New York University - Casa Italiana Zerilli-Marimò. Tra le personali si ricordano quelle alla Galleria Continua, San Gimignano 2014 e 2018, e al MAMbo - Casa Morandi, Bologna 2017. Nel 2012 hanno ricevuto il Premio Regione Veneto dalla Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia) e nel 2018 il Club GAMeC Prize. Nel 2017 hanno presentato la scultura pubblica Filemone e Bauci per il nuovo parco ArtLine di CityLife a Milano. Hanno partecipato a workshop e residenze, tra cui quelli alla Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Torino 2011; VIR-Viafarini in residence, Milano 2013; Artista x Artista, la prima residenza internazionale a L’Avana 2016. Nel 2017 sono stati i vincitori della residenza al Museo Carlo Zauli di Faenza con mostra finale al MIC Museo Internazionale delle Ceramiche. Tra le numerose mostre collettive si ricordano quelle presso la Fondation d’Entreprise Martell, Cognac, 2020; Rocca di Angera, Angera 2020; Gaasbeek Castle, Bruxelles, 2019; MAAT, Lisbona 2018; Museum Voorlinden, Wassenaar 2016; Arte Continua, Avana 2016; Le Centquatre, Parigi 2015; Palazzo Reale, Milano 2015.
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