Oscurità - luogo frammento memoria
![Orith Youdovich, Untitled, 2009. From "Silent Way" Orith Youdovich, Untitled, 2009. From "Silent Way"](http://www.arte.it/foto/600x450/de/11009-01-orith_youdovich-090812-silent_way-bn.jpg)
Orith Youdovich, Untitled, 2009. From "Silent Way"
Orith Youdovich, Untitled, 2009. From "Silent Way"
Dal 12 Aprile 2012 al 30 Maggio 2012
Roma
Luogo: Galleria Gallerati
Indirizzo: via Apuania 55
Orari: dal lunedì al venerdì 17-19; sabato, domenica e fuori orario su appuntamento
Curatori: Chiara Micol Schiona
Telefono per informazioni: +39 06 44258243
E-Mail info: info@galleriagallerati.it
Sito ufficiale: http://www.galleriagallerati.it
Carlo Gallerati presenta Oscurità – luogo frammento memoria, una mostra personale di Orith Youdovich a cura di Chiara Micol Schiona. “In mostra dieci fotografie di diverso formato che creano al loro interno e attraverso gli occhi dello spettatore un filo conduttore, un discorso da poter percepire. Il celato, l'indefinito, persino l'a-sistematico è ciò che è racchiuso nello stesso termine di Oscurità, titolo della mostra. Con ciò si indica qualcosa che non conosciamo ma che potremmo conoscere ciascuno in maniera distinta e mai uguale. Ed ecco che appaiono i tre soggetti principali del percorso: frammento, luogo e memoria. I frammenti degli edifici di un passato, di un Tutto che non dev'essere necessariamente ricomposto perché ‘un edificio non può essere considerato al massimo del suo splendore sinché non siano trascorsi quattro o cinque secoli [...] noi non abbiamo nessun diritto di toccarli, non sono nostri. Essi appartengono in parte a coloro che li hanno costruiti e in parte a tutte le generazioni che ci seguiranno’ (John Ruskin). Immagini di luoghi che sono lasciati indefiniti per dare spazio a quel senso dell'individualità e quella memoria di cui parlava James Hillman e che emerge inconsapevolmente proprio dallo stesso luogo. ‘Non esiste una fotografia ingenua, non concettuale. La fotografia é un'immagine di concetti’ (Vilém Flusser), così il bianco e nero dominano la scena portando con sé quel bagaglio di significati legati al suo essere vicino alla scrittura. Infine la figura umana che si unisce con il luogo in cui è inserita, che se da una parte si rende partecipe e protagonista del discorso, allo stesso tempo pone davanti agli occhi dello spettatore una finestra sul suo mondo, sulla sua memoria, su una nuova bellezza data dalla caducità, ricordandoci che ciò che è frammentario è in fondo terreno umano e che alla bellezza come l'ha voluta il cervello umano, un'epoca, una particolare forma di società, si aggiunge una bellezza involontaria associata ai casi della Storia (Marguerite Yourcenar).” (Chiara Micol Schiona) Orith Youdovich Nata a Tel Aviv, vive e lavora a Roma. Da diversi anni ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia di tipo concettuale e da allora dirige il proprio sguardo creativo sul mondo in un continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Diplomata in Fotografia presso l'Istituto Superiore di Fotografia di Roma (ISF,1992), ha esposto in mostre personali e collettive tra le quali: Correlazioni – Dialoghi visuali sul paesaggio (Galleria Gallerati, Roma, 2011); Come devo vivere - dialoghi visivi con il cinema di Michelangelo Antonioni (Officine Fotografiche, Roma, 2010); Fuori 4 (Galleria Gallerati, Roma, 2010); Deutsche Wiedervereinigung - Da Berlino in poi (Galleria Gallerati, Roma, 2009); Mondi mediterranei (Complesso del Vittoriano, Roma, 2009); Interno-Esterno (Studio Boario, Roma, 2002); Mistery Train (Studio Boario, Roma, 2001); Pigneto (Roma, 1995); Memoria e luoghi – Omaggio a Moravia (Latina, Sarajevo, 1993); Roma - paesaggio urbano (Roma, 1992). È coautrice del libro Cosa devo guardare – riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (Postcart Edizioni, Roma, 2012). Nel 2000 ha cofondato la testata giornalistica online CultFrame – Arti Visive di cui è caporedattore. Dal 2009 è direttore responsabile della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia, organo dell’Associazione Punto di Svista di cui è socio fondatore. Attualmente è rappresentata dalla Galleria Gallerati di Roma.
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