Paola De Pietri. To face
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Paola De Pietri, Sella di Somdogna
Paola De Pietri, Sella di Somdogna, To face, MAXXI, Roma
Dal 17 Maggio 2012 al 30 Settembre 2012
Roma
Luogo: MAXXI
Indirizzo: via Guido Reni 4/A
Orari: mar-merc-giov-ven-dom 11-19; sab 11-22
Curatori: Francesca Fabiani
Costo del biglietto: intero € 11; ridotto € 8; scuole € 4
Telefono per prevendita: +39 06 32810
Telefono per informazioni: +39 06 39967350
E-Mail info: info@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemaxxi.it
Attraverso la presentazione di 21 stampe fotografiche di grande formato, la mostra propone l’ultimo lavoro – mai esposto in Italia – della fotografa emiliana Paola De Pietri: TO FACE Landscape along austrian and italian front of the first World War: una ricognizione sul fronte italiano della Prima Guerra Mondiale che indaga il lento mutamento del paesaggio montano segnato dalle trincee e dai bombardamenti, con caverne, vette sconvolte dallo scoppio di mine, crateri provocati dalle bombe.
To face è un’espressione che viene usata in gergo militare per indicare “l’essere sul fronte di guerra”. Difficile immaginare qualcosa di più lontano dal fragore della battaglia della calma silenziosa e rarefatta di questi paesaggi di montagna. Ma a ben guardare non è così: come sempre nel lavoro sottilmente concettuale di Paola De Pietri, qualcosa si nasconde dietro l’apparenza.
Il progetto, realizzato tra il 2009 e il 2011, si compone in totale di 40 fotografie ed è stato vincitore nel 2009 del prestigioso premio Albert Renger?Patzsch conferito dalla Dietrich Oppenberg Stiftun/Foundation.
To face è un’espressione che viene usata in gergo militare per indicare “l’essere sul fronte di guerra”. Difficile immaginare qualcosa di più lontano dal fragore della battaglia della calma silenziosa e rarefatta di questi paesaggi di montagna. Ma a ben guardare non è così: come sempre nel lavoro sottilmente concettuale di Paola De Pietri, qualcosa si nasconde dietro l’apparenza.
Il progetto, realizzato tra il 2009 e il 2011, si compone in totale di 40 fotografie ed è stato vincitore nel 2009 del prestigioso premio Albert Renger?Patzsch conferito dalla Dietrich Oppenberg Stiftun/Foundation.
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