Pasquale Altieri. Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni

Pasquale Altieri. Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni

 

Dal 14 Ottobre 2016 al 30 Ottobre 2016

Roma

Luogo: équipe Architecture e Design

Indirizzo: viale delle Mura Aurelie 17

Orari: Venerdì 11-13 / 15-19; Sabato 10,30-13

Curatori: Giorgia Salerno

Telefono per informazioni: +39 06 92592101

E-Mail info: info@contemporarea.com

Sito ufficiale: http://www.contemporarea.com



ContemporArea con la collaborazione di équipe Architecture e Design in occasione della giornata del Contemporaneo 2016 organizzata da AMACI è lieta di presentare la mostra Cum Deo et Hominibus. Semplici visioni di Pasquale Altieri a cura di Giorgia Salerno.

La mostra realizzata all’interno dello studio d’architettura équipe, si pone come un dialogo culturale fra diverse arti ed espressioni artistiche. Esperimento di incontro fra l’arte incisoria delle arti grafiche con la più ermetica ricerca artistica contemporanea di Pasquale Altieri.
In un percorso incrociato che ha origine dalle incisioni settecentesche del romano Bartolomeo Pinelli, si incontrano i due mondi distanti ma paralleli.
Pasquale Altieri si ispira alla “Lanterna Magica” del Pinelli, incisione raffigurante le prime camere ottiche antesignane del cinema e la sua immagine rimane impressa nella memoria dell’artista come ritratto di un venditore di visioni.
Altieri presenta scatole in legno massiccio, realizzate da assi da lui scelte e assemblate, abitate da ragni e tarli e alle quali dona nuova vita attraverso la sua manomissione, il restauro. Immagini “invisibili” si nascondono all’interno delle scatole, tracce d’una realtà ormai logora e che Altieri custodisce gelosamente all’interno dei suoi scrigni, concedendone la visione solo attraverso piccoli fori, costellazioni di buchi in cui l’occhio diviene faro proiettore, come lui stesso li definisce.
Una riflessione sulla realtà delle immagini, sulla presenza e assenza di ciò che ci circonda, in un percorso che ebbe inizio già dal 1992 con le sue prime esposizioni e che perdura ancora oggi. Altieri scava nel suo passato e in quello altrui per raccontare le visioni di cui è composta la nostra realtà; le scatole non sono altro che contenitori di un tutto e di un niente, di cui noi tutti siamo parte e a cui prendiamo parte, diventando, così, scrigni di grandi misteri e allo stesso tempo personaggi osservati, analizzati e a volte anche spiati rinchiusi all’interno di un sistema più grande di noi.
Seguono le scatole lignee incisioni con scorci romani su cui l’artista interviene mettendo in risalto ombre e figure che affollano piazze e monumenti romani. 

Una piazza San Pietro dei primi del Settecento, colma di figure non ben definite, meticolosamente ritracciate dall’artista, vivono la piazza in attesa di un probabile
Angelus papale. Un guardarsi costante, uno scambio reciproco di sguardi, rimandi e visioni fra la piazza settecentesca incisa e quella reale poco distante. Una riflessione sull’idea di memoria intesa come persistenza delle radici culturali e sulla sacralità della visione, oltre che un omaggio alla grande e vicina installazione dell’artista sudafricano William Kendridge.

Non è casuale, inoltre, la scelta di uno studio d’architettura come luogo espositivo per le opere di Pasquale Altieri. Come in un sistema a matryoshka, infatti, si ha la possibilità di accedere a sfere differenti entrando in un mondo fatto di libri e numeri dove si progettano strutture autonome, affascinanti e da scoprire totalmente nel loro interno da chi le vive e le abita. La scatola nella scatola, un unico dialogo e l’esperienza visiva di osservarne l’interno per svelarne il contenuto ma scoprire al tempo stesso di essere osservati dall’esterno. (G.S.)

Pasquale Altieri (Matera, 1966) vive e lavora Viterbo. Attivo come artista dal 1985, il suo percorso spazia dalla multimedialità all’assemblaggio: oggetti quotidiani che ricontestualizzati diventano icone di disagio per descrivere l’inquietudine dell’artista di fronte alle contraddizioni della società occidentale. Nel 2010, il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma ha ospitato Utopia Patetica, lavoro ispirato alle opere di Simone Weil. Nel 2011, La Gara, opera realizzata con ordigni della Seconda Guerra Mondiale, è stata finalista al Premio Internazionale Arte Laguna ed oggetto di una tesi di laurea presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia.

ContemporArea nasce come associazione culturale nel luglio 2015 nel caos cittadino di Roma con lo scopo di ritagliare momenti di riflessione, analisi e studio sulle arti contemporanee. Un'area contemporanea che spazia dall'arte visiva alla filosofia, dalla psicologia alla musica. Riflessioni e azioni contemporanee imprescindibili dalla storia, dalle tradizioni e dalle radici culturali. ContemporArea è un laboratorio di ricerca in continua evoluzione. Un incubatore di stimoli dove le arti si incontrano e confrontano. E’ un magazine, un dibattito aperto, un’officina delle arti.

Lo studio équipe architettura e design fondato dagli architetti Antonio Nardozzi e Francesco Nolli, nasce dall’idea di unire le competenze e l’esperienza internazionale di un gruppo di architetti all’interno di una piattaforma multidisciplinare, pensata come luogo di lavoro, ricerca e sperimentazione sull’ architettura il design ed il paesaggio.   
Opening 14 ottobre ore 18,30
 

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