Piero Golia. Intermission Paintings

© Piero Golia / Photo by Josh White | Piero Golia, Intermission painting #5 red to gold, 2014, EPS foam, hard coat, and pigment, 93 1/2 × 48 × 9 inches (237.5 × 121.9 × 22.9 cm)
Dal 9 June 2015 al 30 July 2015
Roma
Luogo: Gagosian Gallery
Indirizzo: via Francesco Crispi 16
Orari: mar - sab 10,30-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39.06.4208.6498
E-Mail info: roma@gagosian.com
Sito ufficiale: http://www.gagosian.com
Non credo nell’arte in quanto rappresentazione. Il mio lavoro appartiene alla realtà ed è influenzato dalla realtà.
—Piero Golia
Golia sovverte continuamente le convenzioni dell’arte contemporanea attraverso l’idea, la forma e l’azione.
Nel gennaio del 2006 scomparve da New York senza lasciare traccia o informazioni sui suoi spostamenti, per poi riapparire tre settimane dopo alla Royal Academy of Arts a Copenhagen per una conferenza sulla sua sparizione. Nel 2008 contestò le direttive standardizzate degli striminziti stand delle fiere d’arte compattando un autobus di linea fino a farlo stare all’interno dello spazio assegnato di 6 metri di larghezza. Luminous Sphere (2010), una misteriosa sfera luminosa installata sul tetto dello Standard Hotel a Sunset Boulevard a Los Angeles, si illumina solo quando lui è in città, come una specie di presenza sacra che si palesa a L.A. In alcuni lavori recenti presenta i suoi colleghi e le sue opere come miniature di bronzo inserite all’interno di plastici, vere e proprie Boite-en-valises contemporanee. Gli Intermission Paintings di Golia (2014), in un certo senso, derivano dalla prima fase della sua trilogia Comedy of Craft, una performance scultorea in tre atti concepita e diretta dall’artista. (Si può intuire il suo legame con la famosa novella di Gogol “Il Naso”, che offre uno sguardo satirico sul complesso di castrazione). Durante il primo atto, che si è svolto all’Hammer Museum in occasione della mostra “Made in L.A.” 2014, Golia ha realizzato in polistirolo espanso una replica a grandezza naturale del naso di George Washington scolpito nel Monte Rushmore in Sud Dakota. Il secondo atto ha avuto luogo durante la Biennale “Prospect 3” a New Orleans più tardi nello stesso anno e ha visto una squadra di studenti d’arte locali creare uno stampo in gesso dalla replica in polistirolo, associando per sempre il primo Presidente degli Stati Uniti d’America al simbolo dell’originaria paura maschile. Per gli Intermission Paintings—realizzati durante un intervallo tra il primo e il secondo atto della trilogia-performativa—Golia ha raccolto gli avanzi di polistirolo usato per la realizzazione del naso di Washington, li ha poi ricoperti di un duro strato di polimero, per dipingerli successivamente con nano-pigmenti iridiscenti utilizzati nell’inchiostro di sicurezza per la stampa delle banconote. Importanti testimonianze di un’azione irriverente, scarti casuali vengono trasformati quindi in vivaci manufatti. I pannelli, dalla genesi fortuita, evocano fossili fratturati e screziati; lo loro storia si rivela tra abrasioni e margini irregolari, risaltati da colori straordinari che cambiano rispetto al punto di vista dell’osservatore—dal rosso all’oro, o dall’argento al verde. Nella poetica autoriflessiva di Golia, gli Intermission Paintings rappresentano un ritorno allo studio d’artista e un nuovo approccio alla pittura nata da diverse vicissitudini. Trasformando la storia, la performance e il destino in mutevoli reperti, Golia continua a carpire un significato alle noncuranti leggi del caso.
Piero Golia è nato a Napoli, nel 1974. Ha partecipato ad importanti mostre negli Stati Uniti e in Europa, come “Uncertain States of America—American Art in the 3rd Millennium”, Serpentine Gallery, Londra (2006); “The Gold Standard”, P.S. 1 Contemporary Art Center, New York (2007); “Vesuvius”, Moderna Museet, Stoccolma (2007); “The Nothing and the Being”, Museo Jumex, Città del Messico (2009); California Biennial, Orange County Museum of Art (2010); “Artist's Museum”, Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2010–11); “Premio Italia”, Museo MAXXI, Roma (2011); e “Made in L.A.”, Hammer Museum, Los Angeles (2014). Nel 2010 si è tenuta ad Amsterdam, presso lo Stedelijk Museum, la mostra personale ”Double Tumble or the Awesome Twins”. Il lavoro di Golia è stato incluso nella 55esima Biennale di Venezia (2013). Nel 2005 ha co-fondato la Mountain School of Arts a Los Angeles.
—Piero Golia
Golia sovverte continuamente le convenzioni dell’arte contemporanea attraverso l’idea, la forma e l’azione.
Nel gennaio del 2006 scomparve da New York senza lasciare traccia o informazioni sui suoi spostamenti, per poi riapparire tre settimane dopo alla Royal Academy of Arts a Copenhagen per una conferenza sulla sua sparizione. Nel 2008 contestò le direttive standardizzate degli striminziti stand delle fiere d’arte compattando un autobus di linea fino a farlo stare all’interno dello spazio assegnato di 6 metri di larghezza. Luminous Sphere (2010), una misteriosa sfera luminosa installata sul tetto dello Standard Hotel a Sunset Boulevard a Los Angeles, si illumina solo quando lui è in città, come una specie di presenza sacra che si palesa a L.A. In alcuni lavori recenti presenta i suoi colleghi e le sue opere come miniature di bronzo inserite all’interno di plastici, vere e proprie Boite-en-valises contemporanee. Gli Intermission Paintings di Golia (2014), in un certo senso, derivano dalla prima fase della sua trilogia Comedy of Craft, una performance scultorea in tre atti concepita e diretta dall’artista. (Si può intuire il suo legame con la famosa novella di Gogol “Il Naso”, che offre uno sguardo satirico sul complesso di castrazione). Durante il primo atto, che si è svolto all’Hammer Museum in occasione della mostra “Made in L.A.” 2014, Golia ha realizzato in polistirolo espanso una replica a grandezza naturale del naso di George Washington scolpito nel Monte Rushmore in Sud Dakota. Il secondo atto ha avuto luogo durante la Biennale “Prospect 3” a New Orleans più tardi nello stesso anno e ha visto una squadra di studenti d’arte locali creare uno stampo in gesso dalla replica in polistirolo, associando per sempre il primo Presidente degli Stati Uniti d’America al simbolo dell’originaria paura maschile. Per gli Intermission Paintings—realizzati durante un intervallo tra il primo e il secondo atto della trilogia-performativa—Golia ha raccolto gli avanzi di polistirolo usato per la realizzazione del naso di Washington, li ha poi ricoperti di un duro strato di polimero, per dipingerli successivamente con nano-pigmenti iridiscenti utilizzati nell’inchiostro di sicurezza per la stampa delle banconote. Importanti testimonianze di un’azione irriverente, scarti casuali vengono trasformati quindi in vivaci manufatti. I pannelli, dalla genesi fortuita, evocano fossili fratturati e screziati; lo loro storia si rivela tra abrasioni e margini irregolari, risaltati da colori straordinari che cambiano rispetto al punto di vista dell’osservatore—dal rosso all’oro, o dall’argento al verde. Nella poetica autoriflessiva di Golia, gli Intermission Paintings rappresentano un ritorno allo studio d’artista e un nuovo approccio alla pittura nata da diverse vicissitudini. Trasformando la storia, la performance e il destino in mutevoli reperti, Golia continua a carpire un significato alle noncuranti leggi del caso.
Piero Golia è nato a Napoli, nel 1974. Ha partecipato ad importanti mostre negli Stati Uniti e in Europa, come “Uncertain States of America—American Art in the 3rd Millennium”, Serpentine Gallery, Londra (2006); “The Gold Standard”, P.S. 1 Contemporary Art Center, New York (2007); “Vesuvius”, Moderna Museet, Stoccolma (2007); “The Nothing and the Being”, Museo Jumex, Città del Messico (2009); California Biennial, Orange County Museum of Art (2010); “Artist's Museum”, Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2010–11); “Premio Italia”, Museo MAXXI, Roma (2011); e “Made in L.A.”, Hammer Museum, Los Angeles (2014). Nel 2010 si è tenuta ad Amsterdam, presso lo Stedelijk Museum, la mostra personale ”Double Tumble or the Awesome Twins”. Il lavoro di Golia è stato incluso nella 55esima Biennale di Venezia (2013). Nel 2005 ha co-fondato la Mountain School of Arts a Los Angeles.
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