PRESENTAZIONE VOLUMI “Emilio Isgrò. Protagonista 2024 GNAMC” - “Emilio Isgrò “Io non cancello. La mia vita fraintesa”

 

Dal 3 June 2025 al 3 June 2025

Roma

Luogo: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Indirizzo: Viale Belle Arti 131

Orari: ore 19

Sito ufficiale: http://lagallerianazionale.com


La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, presenta il 3 giugno alle ore 19 i volumi “Emilio Isgrò. Protagonista 2024 GNAMC” e “Emilio Isgrò “Io non cancello. La mia vita fraintesa” (Solferino). L’evento suggella la conclusione dell’iniziativa “Emilio Isgrò Artista alla GNAM”, partita un anno fa. Il progetto con la formula “un anno, un artista, una sala” ha visto infatti protagonista della vita del museo un artista italiano, in questo caso Emilio Isgrò, attorno al quale per dodici mesi sono stati organizzati una serie di incontri assieme all’esposizione in una sala una selezione significativa delle sue opere.

L’iniziativa, promossa e organizzata dalla direttrice Renata Cristina Mazzantini, in collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò, grazie al contributo di Intesa Sanpaolo e Techbau, main sponsor, con il sostegno di Borghese Contemporary Hotel, sponsor tecnico, è nata per dare l’opportunità al pubblico del museo di interagire con i protagonisti dell’arte contemporanea italiana, e agli studiosi, nonché agli studenti delle Accademie e delle facoltà di Valle Giulia, di toccare con mano e approfondire il lavoro dell’artista.

La figura di Emilio Isgrò, una delle più autorevoli della cultura italiana, già celebrata alla GNAMC con un’importante antologica nel 2013 e presente nelle collezioni del museo, è stata selezionata per il 2024 in occasione dei sessant’anni della “Cancellatura”: un gesto artistico radicale che ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte a livello internazionale. Un segno – che torna anche nel titolo del volume edito da Solferino - che contraddistingue l’opera di Isgrò: parte dalla parola e sostiene la memoria, ma non ha nulla a che vedere con la “Cancel Culture”, che, al contrario, contrasta apertamente. Nel libro “Io non cancello. La mia vita fraintesa” scopriamo la storia di Emilio Isgrò, dalla provincia «colta ma sonnolenta» di Messina che gli dà i natali, a Milano che lo accoglie in pieno boom economico come poeta già apprezzato e aspirante giornalista fino all’esperienza veneziana e la virata verso le arti visive, la sua consacrazione a «cancellatore seriale» immerso nell’attualità politica e interessato a far dire ai grandi della storia (Eschilo, Leopardi, Wittgenstein, Sartre…), con dichiarato fraintendimento, ciò che più gli serve. Cancellare per ricordare, un paradosso che invece è l’arte di un genio che non ha mai smesso di avere fiducia nell’uomo e nel mondo. «Capivo che scrivevo cancellando, anzi, che cancellando in effetti scrivevo. Adesso per cancellare scrivo e per scrivere cancello» afferma nel testo. 

E così anche durante la sua “visita” per “Artista alla GNAM”, Isgrò ha creato l’opera “Isgrò cancella Isgrò”, - con la cancellazione di “Autocurriculum”, il suo romanzo autobiografico - che è stata donata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, con le altre opere: “Enciclopedia Treccani. Vol. XXX, Salomè”, “Volkswagen nera in campo neutro”, “Telex D56”, “Planetarium”, “Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (Performance)”.

Nel corso dell’anno inoltre, Isgrò, ha impartito con cadenza stagionale un ciclo di “Lezioni di Cancellatura” aperte al pubblico, concepite come workshop destinati agli studiosi e agli studenti, per usare il “pennello” come filtro selettivo con cui isolare l’essenziale. Le “Lezioni di Cancellatura” sono state accompagnate da serate su invito dedicate alle “Riflessioni sulla Cancellatura”, una serie di incontri che hanno visto il coinvolgimento di letterati, poeti, giornalisti e scrittori, chiamati a raccontare il proprio rapporto autobiografico con il gesto della cancellatura. 

Per l’occasione, il museo rimarrà aperto al pubblico fino alle ore 22 con ultimo ingresso ore 21. I visitatori, previo acquisto del biglietto di ingresso, potranno visitare la mostra di Emilio Isgrò e le opere della collezione permanente.

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