Presente Imperfetto. Eredità coloniali e Immaginari razziali contemporanei
Presente Imperfetto. Eredità coloniali e Immaginari razziali contemporanei
Dal 27 November 2014 al 28 November 2014
Roma
Luogo: Casa della Memoria e della Storia
Indirizzo: via di San Francesco di Sales 5
Orari: da lunedì a venerdì 9.30-20
Curatori: Viviana Gravano, Giulia Grechi
Enti promotori:
- Roma Capitale - Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica - Dipartimemto Cultura
- Biblioteche di Roma
- Casa della Memoria e della Storia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6876543
Sito ufficiale: http://casamemoria.wordpress.com/
Presente Imperfetto. Eredità coloniali e Immaginari razziali contemporanei propene due giornate durante le quali si alterneranno incontri, tavole rotonde, rassegne video e performance, incentrate su una riflessione su cosa gli immaginari prodotti nel periodo coloniale in Italia e nelle colonie hanno lasciato in eredità al nostro presente.
In Italia c’è un passato che non passa e continua ad agire sul presente in modi spesso poco chiari e difficili da cogliere. Il nostro paese sta vivendo ormai da decenni una sostanziale difficoltà nell’entrare in relazione con qualsiasi forma di “diversità”, anche in conseguenza di una mancata elaborazione del proprio passato coloniale, spesso considerato un episodio di scarsa rilevanza nella storia nazionale. Al complesso fenomeno migratorio che sta attraversando l’Italia, soglia dell’Europa per molti migranti, corrispondono politiche istituzionali spesso inadeguate e un atteggiamento culturale a tratti di chiusura, di difesa incondizionata o di aperta diffidenza. Questo scenario produce a livello culturale degli immaginari che, pur apparendo come “nuovi” perché legati all’attualità o alla cronaca, scaturiscono in realtà dalla mancata rielaborazione di stereotipi su di "noi" e sugli “altri”, legati ad un passato coloniale rimosso.
Presente Imperfetto propone una piattaforma di riflessione e analisi delle diverse possibili declinazioni di questi immaginari, e del modo in cui sono tutt’ora presenti a molti livelli nella nostra vita quotidiana. Sarà un’occasione di confronto tra studiosi, artisti, associazioni e fondazioni, istituzioni pubbliche e private che, da diversi punti di vista, stanno già lavorando, con modalità affini, intorno al tema della relazione tra il colonialismo italiano e l’oggi, anche per la costruzione di un futuro veramente interculturale in Italia. Presente Imperfetto si inserisce in un progetto più ampio, Immaginari (post)coloniali. Memorie pubbliche e private del colonialismo italiano, del quale è il punto di partenza. Il progetto più ampio mira alla costruzione di un archivio digitale condiviso delle memorie "intime" del colonialismo italiano, attraverso un appello pubblico rivolto a tutti i cittadini, che possa coinvolgere in prima persona la società civile del nostro paese in una operazione di riemersione del nostro passato difficile. Cartoline, fotografie, diari, lettere, testi, pubblicità dell'epoca o più recenti, ma che portino le tracce degli stereotipi nati nel periodo coloniale, saranno digitalizzate e mostrate con libero acceso on line. Da qui nascerà una piattaforma su cui verranno invitati a lavorare artisti di tutte le discipline per rendere attuale e fruibile nel confronto con l'oggi quei materiali del passato. La presenza dell'arte sarà elemento essenziale dell'archivio che non sarà quindi mera documentazione di un passato "lontano", ma diverrà un congegno per la comprensione del presente.
In Italia c’è un passato che non passa e continua ad agire sul presente in modi spesso poco chiari e difficili da cogliere. Il nostro paese sta vivendo ormai da decenni una sostanziale difficoltà nell’entrare in relazione con qualsiasi forma di “diversità”, anche in conseguenza di una mancata elaborazione del proprio passato coloniale, spesso considerato un episodio di scarsa rilevanza nella storia nazionale. Al complesso fenomeno migratorio che sta attraversando l’Italia, soglia dell’Europa per molti migranti, corrispondono politiche istituzionali spesso inadeguate e un atteggiamento culturale a tratti di chiusura, di difesa incondizionata o di aperta diffidenza. Questo scenario produce a livello culturale degli immaginari che, pur apparendo come “nuovi” perché legati all’attualità o alla cronaca, scaturiscono in realtà dalla mancata rielaborazione di stereotipi su di "noi" e sugli “altri”, legati ad un passato coloniale rimosso.
Presente Imperfetto propone una piattaforma di riflessione e analisi delle diverse possibili declinazioni di questi immaginari, e del modo in cui sono tutt’ora presenti a molti livelli nella nostra vita quotidiana. Sarà un’occasione di confronto tra studiosi, artisti, associazioni e fondazioni, istituzioni pubbliche e private che, da diversi punti di vista, stanno già lavorando, con modalità affini, intorno al tema della relazione tra il colonialismo italiano e l’oggi, anche per la costruzione di un futuro veramente interculturale in Italia. Presente Imperfetto si inserisce in un progetto più ampio, Immaginari (post)coloniali. Memorie pubbliche e private del colonialismo italiano, del quale è il punto di partenza. Il progetto più ampio mira alla costruzione di un archivio digitale condiviso delle memorie "intime" del colonialismo italiano, attraverso un appello pubblico rivolto a tutti i cittadini, che possa coinvolgere in prima persona la società civile del nostro paese in una operazione di riemersione del nostro passato difficile. Cartoline, fotografie, diari, lettere, testi, pubblicità dell'epoca o più recenti, ma che portino le tracce degli stereotipi nati nel periodo coloniale, saranno digitalizzate e mostrate con libero acceso on line. Da qui nascerà una piattaforma su cui verranno invitati a lavorare artisti di tutte le discipline per rendere attuale e fruibile nel confronto con l'oggi quei materiali del passato. La presenza dell'arte sarà elemento essenziale dell'archivio che non sarà quindi mera documentazione di un passato "lontano", ma diverrà un congegno per la comprensione del presente.
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