Riccardo Caporossi. Drammaturgie
Dal 14 Maggio 2013 al 13 Giugno 2013
Roma
Luogo: Sala della Crociera
Indirizzo: via del Collegio Romano 27
Orari: lunedì 14-19; mercoledì 9.30-16.30; giovedì 9.30-13.30
Telefono per informazioni: +39 06 69770053
E-Mail info: b-asar@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.archeologica.librari.beniculturali.it
Il progetto di questa mostra è nato dal recuperare una forma di scrittura grammaticale ? lessicale che ho inventato ed iniziato ad adottare circa ventitré anni fa. Consiste nello scrivere le lettere che compongono la parola, una dentro l’altra imprimendo una forma vicina a una raffigurazione ideografica, geroglifica della parola, quasi esistesse, prima di leggerla, in una concentrata espressione visiva di segni, di grafia linguistica straniera. Occupa con una rigorosa costruzione lo spazio del suo supporto, in tal modo il suo statuto si avvicina a quello di un oggetto tridimensionale. Un ideogramma che vuole mantenere il suo potere criptico ancora prima di essere decifrato; svelare il procedimento della sua scrittura e nominarla attraverso la conoscenza.
Ho intitolato questo progetto “Drammaturgie”. Non sono scritture per la scena, ma dalla scena deriva la proposta di scrittura per mettere in moto, attraverso la sua grafia, il pensiero e la riflessione su possibili narrazioni del presente e addentrarsi tra le conflittualità cui rimandano i temi trattati.
Le frasi che ho scritto sintetizzano, come fossero aforismi, una riflessione su ciò che siamo chiamati a porci come domande o come pura visione del reale che accompagna la nostra esistenza.
Sono opere realizzate su una superficie di cartoncino. Il fondo è formato dalle lettere del nostro alfabeto, pitturate o disegnate e composte in maniera libera. Su questo fondo intervengo con una mia personale scrittura.
Introduce “Drammaturgie” l’installazione D’UN COLPO SOLO”
L’installazione “D’un colpo solo” si compone di due elementi tra loro complementari: uno di luogo, l’altro di memoria. Il complemento di luogo è rappresentato dallo scanno, posto di particolare importanza facente parte di un ordine collocato in un ambiente solenne. Il complemento di memoria è rappresentato dal libro, silenziosa composizione di parole, di immagini. Lo scanno è riprodotto in più esemplari. I libri sistemati su ogni scanno sono tutti diversi. La curiosità di conoscerli tutti porterà il visitatore a peregrinare da uno scranno all’altro, in una partita che vuole teatralizzare l’azione stessa del visitatore.
La serie di libri compone una “collana” di illustrazioni grafiche e pittoriche che tengono conto dell’immediatezza della lettura, dell’ironia, del gioco. La scrittura si fa immagine e l’immagine si fa scrittura: sedurre l’immaginazione con una macchia, un buco, un’ombra, una possibile storia, un geroglifico, una pagina bianca, un labirinto, una grata di prigione, una processione di figure, una vignetta. Questi libri vogliono sondare, con la complicità del divertimento, la disarmante avventura della negazione, della sottrazione, del non?detto. Lo scopo di questa installazione non è tanto quello di porre l’osservatore nella condizione di mettere a fuoco possibili interpretazioni ma stimolare il pubblico a riflettere sulla pagina “letta” il proprio mondo immaginario e cogliere, nel gioco dei rapporti di distanza, la sua altrettanto silenziosa partecipazione.
Segue “Drammaturgie” l’installazione “INVISIBILI”
Terzo atto di percezione
Ho intitolato questo progetto “Drammaturgie”. Non sono scritture per la scena, ma dalla scena deriva la proposta di scrittura per mettere in moto, attraverso la sua grafia, il pensiero e la riflessione su possibili narrazioni del presente e addentrarsi tra le conflittualità cui rimandano i temi trattati.
Le frasi che ho scritto sintetizzano, come fossero aforismi, una riflessione su ciò che siamo chiamati a porci come domande o come pura visione del reale che accompagna la nostra esistenza.
Sono opere realizzate su una superficie di cartoncino. Il fondo è formato dalle lettere del nostro alfabeto, pitturate o disegnate e composte in maniera libera. Su questo fondo intervengo con una mia personale scrittura.
Introduce “Drammaturgie” l’installazione D’UN COLPO SOLO”
L’installazione “D’un colpo solo” si compone di due elementi tra loro complementari: uno di luogo, l’altro di memoria. Il complemento di luogo è rappresentato dallo scanno, posto di particolare importanza facente parte di un ordine collocato in un ambiente solenne. Il complemento di memoria è rappresentato dal libro, silenziosa composizione di parole, di immagini. Lo scanno è riprodotto in più esemplari. I libri sistemati su ogni scanno sono tutti diversi. La curiosità di conoscerli tutti porterà il visitatore a peregrinare da uno scranno all’altro, in una partita che vuole teatralizzare l’azione stessa del visitatore.
La serie di libri compone una “collana” di illustrazioni grafiche e pittoriche che tengono conto dell’immediatezza della lettura, dell’ironia, del gioco. La scrittura si fa immagine e l’immagine si fa scrittura: sedurre l’immaginazione con una macchia, un buco, un’ombra, una possibile storia, un geroglifico, una pagina bianca, un labirinto, una grata di prigione, una processione di figure, una vignetta. Questi libri vogliono sondare, con la complicità del divertimento, la disarmante avventura della negazione, della sottrazione, del non?detto. Lo scopo di questa installazione non è tanto quello di porre l’osservatore nella condizione di mettere a fuoco possibili interpretazioni ma stimolare il pubblico a riflettere sulla pagina “letta” il proprio mondo immaginario e cogliere, nel gioco dei rapporti di distanza, la sua altrettanto silenziosa partecipazione.
Segue “Drammaturgie” l’installazione “INVISIBILI”
Terzo atto di percezione
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