Riccardo La Monica. Soli|eloqui

Riccardo La Monica, Bagliore Purpureo, 2017

 

Dal 09 Giugno 2017 al 20 Giugno 2017

Roma

Luogo: Galleria Horti Lamiani Bettivò

Indirizzo: via Giolitti 163

Orari: lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 10.30 alle ore 18; martedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 14.30

Curatori: Romina Guidelli, Domenico Giglio

Enti promotori:

  • Horti Lamiani Bettivò

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 344041249

E-Mail info: hotilamiani.art@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.riccardolamonica.com



Dopo il grande successo della mostra a Palazzo Ruspoli in Cerveteri, venerdì 9 giugno alle ore 18 la mostra SOLI|ELOQUI di RICCARDO LA MONICA sarà inaugurata presso la galleria Horti Lamiani Bettivò, sita in Via Giolitti 163, Roma e diretta da Domenico Giglio.

La mostra, visitabile dal 9 al 20 giugno 2017, presenterà al pubblico una selezione dei lavori realizzati dall'artista negli ultimi tre anni, periodo in cui La Monica approfondisce l’introspettiva ricerca, iniziata nel 2009, sul soggetto dei 'corpi celati' eseguiti attraverso l’antica tecnica delle velature, ultimamente unita a nuove intuizioni pittoriche e stilistiche.

Oltre alle numerose tele e alle tavole, anche di grandi dimensioni, saranno in mostra i disegni appartenenti alla serie  ‘Sospesi’.
Partendo da questa serie, Romina Guidelli scrive:
“Corde e fili hanno spostato oggetti dal dipinto di una natura morta. Il disegno li ha liberati da una condizione d’inquadratura statica per incastrarli ancora, ma al di fuori di un set. Questo cambio di scena li nobilita. Contro il muro, l'ombra che si dilata descrive l'energia del movimento compiuto per abbandonare la composizione e trasformarsi da attori, in protagonisti dell'opera. Scopro che la pittura di La Monica é molto di più di quello che appare e di quanto è celato. Sollecita due tempi: un ‘prima’ e un ‘dopo’, rispetto al presente che ritrae; invita a guardare verso e oltre se stessa. L'uomo di La Monica si veste di quell’oltre traducendolo in panneggio; una coperta simbolica custodisce il nudo universo dell’essere umano. La scelta del soggetto unico, il più delle volte isolato e quasi sempre completamente celato nei suoi lavori ad olio, accade solo in seguito allo studio di oggetti, che caratterizzano identità, eseguito attraverso il disegno. Una ricerca, quindi, che ha inizio sulla carta, dove oggetti ‘appesi’ sembrano essere scivolati via dall’olio per mostrarsi in maniera esclusiva in altro luogo e con altro medium. In quella terra a parte non abita il colore: luce, ombra, corde e dettaglio sostituiscono il suo potere evocativo per offrirci ogni particolare dell’oggetto sottratto ai legittimi proprietari ritratti sulle tele”.
E a proposito dei lavori su tela e tavola dell’artista, la curatrice aggiunge:

“Uomini si muovono nell’ombra, lentamente e plasticamente. E’ possibile decifrare profili anatomici di figure intere coperte, bloccate in diverse posizioni, riconoscibili solo a tratti, di cui la volontà di un gesto si rivela solo se s’immagina il momento successivo a quello in cui l'artista le ferma. E’ questa la forza della pittura di La Monica: la capacità di descrivere il desiderio di libertà costretto nella prigionia dell’attimo”. 

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