Sharing Our Dreaming Room
Dal 17 Settembre 2020 al 31 Ottobre 2020
Roma
Luogo: z2o Sara Zanin
Indirizzo: via della Vetrina 21
Orari: da lunedì a venerdì 13-19; sabato su appuntamento. Apertura straordinaria: giovedì 17 settembre, 12-21; venerdì 18 settembre, 12-19; sabato 19 settembre, 12-19
Telefono per informazioni: +39 06 70452261
E-Mail info: info@z2ogalleria.it
Sito ufficiale: http://www.z2ogalleria.it
Nel 1955 Arnold Bode lavora alla prima edizione di Documenta nella cittadina tedesca di Kassel, la guerra è da poco terminata e la città attraversa un periodo estremamente convulso dopo essere stata completamente rasa al suolo. Inizia un momento complesso che, a livello globale, sarà interessato da processi di ricostruzione su più fronti: sociale, politico, psicologico, economico e comunitario.
La straordinarietà del gesto di Bode - che segnerà l’inizio della storia di una delle rassegne d’arte contemporanea più note al mondo - si inserisce perfettamente nel tentativo di ricostruire un tessuto connettivo sia di ordine sociale che creativo.
Sharing Our Dreaming Room intende proporre un dialogo generazionale a più voci, una riflessione corale sulle tematiche del tempo e sulla abilità di restituire una dimensione creativa a ciò che ci circonda. L’epidemia globale, che ha coinvolto l’Italia in maniera drammatica a partire dal marzo scorso, ha innescato uno spettro più ampio di riflessioni e, con esse, un meccanismo di reazione molto spesso votato alla capacità di rinnovarsi e di guardare avanti.
La mostra collettiva con cui z2o Sara Zanin inaugura la propria stagione espositiva mette insieme artisti e linguaggi trasversali per ricostruire un percorso discorsivo in cui lo scambio e la compenetrazione di idee fanno da guida a una rilettura degli spazi e del tempo. Ahmed, Antufiev, Bettineschi, Calzolari, Camporesi, de Cataldo, Guido, Kaikkonen, Kintera, Kronenberg, Nagasawa, Panikanova, Pediconi, Poli Maramotti animeranno gli spazi espositivi della galleria, imprimendo i luoghi che occupiamo con contenuti mnestici, visivi, estetici che hanno l’obiettivo di sensibilizzare lo spazio che circonda lo spettatore.
Un nuovo inizio, dunque, che intende ancora una volta riportare al centro il visitatore e il suo rapporto di intima continuità con l’opera e l’artista.
Alcuni dei lavori in mostra sono stati realizzati dagli artisti durante i mesi di clausura forzata all’interno dello spazio domestico; altri ancora entrano a pieno nell’indagine estetica e concettuale che conducono da sempre. In entrambi i casi, lo scambio e la continuità che emergono sono funzionali a rievocare un dialogo mai sopito tra l’opera, l’artista e chi si accinge a scrutarla.
La mostra intende così porsi come una riflessione sul potere creativo e sul potenziale proattivo che gli eventi e l’attualità suscitano all’interno dell’arte contemporanea.
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calzolari ·
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