Sintattica. Claudioadami / Luigi Battisti / Pasquale Polidori
Dal 28 Maggio 2015 al 11 Ottobre 2015
Roma
Luogo: Museo Hendrik Christian Andersen
Indirizzo: via Pasquale Stanislao Mancini 20
Orari: martedì - domenica dalle 9.30 alle 19.30
Enti promotori:
- Polo Museale del Lazio
- La Sapienza Roma
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 3219089
E-Mail info: pm-laz.museoandersen@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.museoandersen.beniculturali.it/
Il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presenta nella sede del Museo Andersen, diretto da Matilde Amaturo, Sintattica. Claudioadami / Luigi Battisti / Pasquale Polidori, a cura di Francesca Gallo.
Il Villino Hélène, casa-museo di Hendrik Christian Andersen, viene riletto da interventi site specific con opere d’arte inedite, occasioni per mettere alla prova i sorprendenti nessi che legano passato e presente.
Linee sottili e tenaci legano tra loro i percorsi di Claudioadami, Luigi Battisti e Pasquale Polidori, tre artisti che hanno deciso, per la prima volta, di raccogliere i loro lavori (recenti e non) all’insegna della sintassi: una parola che indica appunto unione, nesso, dalla radice syn. La linea, d’altronde, è al centro di diverse opere che saranno esposte al Museo Andersen, in dialogo variabile sia con il luogo, sia tra loro.
Dalle ossessive trascrizioni grafiche dei testi di Samuel Beckett, che Claudioadami pratica fin dagli anni Ottanta, annullando qualsiasi intelligibilità della parola nelle righe in cui il nero satura gli interstizi, in una prassi che ha progressivamente catturato la fluidità temporale, scandendola in intervalli di lavoro burocraticamente annotati sulle tele.
Passando per la frammentazione della linearità del testo, quando è recitato da ginnaste che Pasquale Polidori ha cooptato per la loro abilità fisica volutamente disgiunta da qualsiasi sapere letterario: i versi di celebri poesie si disperdono e frantumano al ritmo del respiro affannoso dei corpi sotto sforzo, fin quasi a smarrire ritmo e comprensibilità, nei video del progetto Forma manifesta (2012- 2014).
Linee colorate, infine, quelle disegnate da Luigi Battisti con una policromia talvolta lussureggiante, talvolta attutita, frutto di una severa disciplina, di una regola autoimposta che diventa forma evidente in Regola, che si fa pattern visivo sorprendentemente vario, pur nella sua pervicace coerenza. Sintattica, quindi, non è una mostra sulla parola nell’arte, ma piuttosto un’esemplificazione di come i principi che regolano il linguaggio verbale – dalla sequenzialità alla permutazione, dalla serialità all’alternanza – sono stati assorbiti e tradotti nelle arti visive, in un vasto repertorio di soluzioni espressive e di media, che vanno dalla pittura (Battisti e Claudioadami) all’installazione sonora (Polidori), dal video (Polidori e Claudioadami) alla scultura (Battisti e Polidori), invadendo anche l’atelier della casa-museo, e dialogando così con ambienti e materiali dello scultore Hendrik.
La sintassi come modello teorico e la concretezza del testo letterario, saranno rispettivamente il tema dei saggi critici di Isabella Chiari e di Monica Storini, insieme a una riflessione sul nesso fra corpo e linguaggio verbale condotta da Francesca Gallo, pubblicati nel catalogo n corso di pubblicazione, per dare conto oltre che delle opere, soprattutto dell’allestimento site specific.
Nei mesi della mostra sono previste tavole rotonde con studiosi ed esperti, nonché letture di testi poetici e letterari, connessi con le specifiche poetiche degli artisti. L’attività di promozione e mediazione sui social media, oltre che dal Polo Museale del Lazio, sarà gestita da un gruppo di studenti della Laurea Magistrale di Storia dell’Arte, del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo della Sapienza.
Il Villino Hélène, casa-museo di Hendrik Christian Andersen, viene riletto da interventi site specific con opere d’arte inedite, occasioni per mettere alla prova i sorprendenti nessi che legano passato e presente.
Linee sottili e tenaci legano tra loro i percorsi di Claudioadami, Luigi Battisti e Pasquale Polidori, tre artisti che hanno deciso, per la prima volta, di raccogliere i loro lavori (recenti e non) all’insegna della sintassi: una parola che indica appunto unione, nesso, dalla radice syn. La linea, d’altronde, è al centro di diverse opere che saranno esposte al Museo Andersen, in dialogo variabile sia con il luogo, sia tra loro.
Dalle ossessive trascrizioni grafiche dei testi di Samuel Beckett, che Claudioadami pratica fin dagli anni Ottanta, annullando qualsiasi intelligibilità della parola nelle righe in cui il nero satura gli interstizi, in una prassi che ha progressivamente catturato la fluidità temporale, scandendola in intervalli di lavoro burocraticamente annotati sulle tele.
Passando per la frammentazione della linearità del testo, quando è recitato da ginnaste che Pasquale Polidori ha cooptato per la loro abilità fisica volutamente disgiunta da qualsiasi sapere letterario: i versi di celebri poesie si disperdono e frantumano al ritmo del respiro affannoso dei corpi sotto sforzo, fin quasi a smarrire ritmo e comprensibilità, nei video del progetto Forma manifesta (2012- 2014).
Linee colorate, infine, quelle disegnate da Luigi Battisti con una policromia talvolta lussureggiante, talvolta attutita, frutto di una severa disciplina, di una regola autoimposta che diventa forma evidente in Regola, che si fa pattern visivo sorprendentemente vario, pur nella sua pervicace coerenza. Sintattica, quindi, non è una mostra sulla parola nell’arte, ma piuttosto un’esemplificazione di come i principi che regolano il linguaggio verbale – dalla sequenzialità alla permutazione, dalla serialità all’alternanza – sono stati assorbiti e tradotti nelle arti visive, in un vasto repertorio di soluzioni espressive e di media, che vanno dalla pittura (Battisti e Claudioadami) all’installazione sonora (Polidori), dal video (Polidori e Claudioadami) alla scultura (Battisti e Polidori), invadendo anche l’atelier della casa-museo, e dialogando così con ambienti e materiali dello scultore Hendrik.
La sintassi come modello teorico e la concretezza del testo letterario, saranno rispettivamente il tema dei saggi critici di Isabella Chiari e di Monica Storini, insieme a una riflessione sul nesso fra corpo e linguaggio verbale condotta da Francesca Gallo, pubblicati nel catalogo n corso di pubblicazione, per dare conto oltre che delle opere, soprattutto dell’allestimento site specific.
Nei mesi della mostra sono previste tavole rotonde con studiosi ed esperti, nonché letture di testi poetici e letterari, connessi con le specifiche poetiche degli artisti. L’attività di promozione e mediazione sui social media, oltre che dal Polo Museale del Lazio, sarà gestita da un gruppo di studenti della Laurea Magistrale di Storia dell’Arte, del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo della Sapienza.
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Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano