Siron Franco. Attenzione Fragile
Dal 28 Giugno 2017 al 21 Luglio 2017
Roma
Luogo: Palazzo Pamphilj
Indirizzo: piazza Navona 14
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 17
Curatori: Rogerio Ghesti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
“Attenzione Fragile”, dell’artista brasiliano Siron Franco, è una installazione inedita che verte sulla fragilità dei rapporti umani nel mondo contemporaneo. L’esposizione, a cura di Rogerio Ghesti, è composta da una superficie di specchi da cui emergono sculture di resina trasparenti, di vario formato, colme di simbolismo legato all’immaginario dell’artista. Le superfici traslucide si fondono con l’ambiente circostante quasi in modo liquido, portando l’osservatore a una sorta di immersione sensoriale. Complesse ragnatele d’oro, inoltre, creano sottili e allo stesso tempo impressionanti e sofisticate forme sospese. Completano l’installazione due collage realizzati al computer e stampati su tela dal titolo “Século 20” e “Século 21”, entrambi tratti dal noto quadro di Francis Bacon “Studio del ritratto di Papa Innocenzo X, di Velazquez” (1953). “Attenzione Fragile” è una interrogazione di Siron Franco sulla precarietà dei rapporti interpersonali – un paradosso se pensiamo che il mondo non è mai stato così interconnesso come ora – , sulla violenza e sulla fragilità che il Brasile e il mondo affrontano nell’attualità.
Scheda installazione
Superficie a specchi di 30 m²
59 sculture in resina trasparente
9 metri di maglia laminata oro
2 stampe digitali su tela 3m x 1,28m
Nato nel 1947 nella città di Goiás, nell’omonimo stato brasiliano, Siron Franco è uno dei più rinomati artisti brasiliani contemporanei. È pittore, scultore e creatore di numerosi monumenti pubblici e di installazioni. Ha partecipato a diverse esposizioni individuali e collettive in tutto il mondo. Tra quelle brasiliane si ricordano la 12ª Bienal de São Paulo (1974), quando ottiene il primo importante riconoscimento pubblico con il premio di miglior pittore dell’anno, e la “Mostra do Redescobrimento: Brasil + 500” (2000), nel Padiglione della stessa Biennale; tra le principali esposizioni realizzate all’estero si annoverano “Searching for self-identity” (University of Essex Art Gallery, 1993), “Rio Mystères et Frontières” (Musée de Puly, Svizzera, 1995), “Embalagens e Objetos Mágicos” (Fundación Banco Patricios, Buenos Aires, 1996), “Brasilianische Kunst der Gegenwart” (mostra comemorativa dei 100 anni della Bayer, Leverkusen, 1996) e la partecipazione all’8ª Bienal de Havana con l’installazione “Intolerância” (2003).
Vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, Siron Franco è sempre attento ai temi dell’attualità ed è un importante attivista per i diritti delle minoranze. Per produrre le sue opere è solito avvalersi di riferimenti che lo circondano quali la natura brasiliana, le tradizioni amerindiane, la storia dell’arte e della cultura popolare. Con una sofisticata tecnica multidisciplinare, l’artista infonde alle sue creazioni una atmosfera drammatica e a volte grottesca. Servendosi di elementi astratti e figurativi, presi individualmente o combinati assieme, Siron Franco lavora varie possibilità in modo parallelo: dai tratti allegorici che fondono figure antropomorfe e zoomorfe, per passare alle sculture COCCOON sul tema della vita e della morte o alle installazioni di video prodotte nel 2012 per la Conferenza Rio+20, scorgiamo che il suo stile è davvero inconfondibile.
L’insieme di questo lavoro, a cui vanno aggiunte diverse installazioni e interferenze urbane, è presente in importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Opere di Siron Franco appartengono alle collezioni di prestigiosi musei del Brasile come il Museu Nacional de Belas Artes do Rio de Janeiro, il Museu Oscar Niemeyer de Curitiba, il Museu de Arte e il Museu de Arte Contemporânea de São Paulo. All’estero, creazioni di Siron Franco sono custodite in spazi quali il Museo de la Solidaridad Salvador Allende (Santiago del Chile), la University of Essex Collection of Latin-American Art (Regno Unito), il Museo de Arte Contemporáneo de Monterrey (Messico) e il Metropolitan Museum of Art di New York.
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