Steno, l’arte di far ridere. C’era una volta l’Italia di Steno. E c’è ancora

Steno, l’arte di far ridere. C’era una volta l’Italia di Steno. E c’è ancora
Dal 11 April 2017 al 4 June 2017
Roma
Luogo: GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Indirizzo: via Gramsci 69
Orari: dal martedì alla domenica 8.30 - 19.30; ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura; chiusure tutti i lunedì, 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre
Curatori: Marco Dionisi, Nevio De Pascalis
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 3229 822
E-Mail info: gan-amc@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.gnam.beniculturali.it/
Regista tra i più prolifici ed eclettici del panorama italiano, insieme a Monicelli, Risi e Comencini, Stefano Vanzina, in arte Steno, è tra i padri della cosiddetta commedia all'italiana, nettamente diversa dalla “commedia rosa” tanto in voga negli anni ’50, perché basata su una scrittura schiettamente legata alla realtà.
Sarà dedicata a lui, in occasione del centenario della nascita (19 gennaio 2017), la mostra “Steno, l’arte di far ridere. C’era una volta l’Italia di Steno. E c’è ancora” che si inaugurerà martedì 11 aprile alla Galleria Nazionale dove rimarrà fino al 4 giugno.
La mostra è prodotta da Show Eventi, in collaborazione con CityFest – il programma di eventi annuali della Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera Detassis, con il sostegno di SIAE e a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis.
Steno fu maestro nell’accostare nei suoi film situazioni comiche tipiche della commedia tradizionale a una pungente e talvolta amara satira di costume che rifletteva perfettamente l’evoluzione della società italiana alle soglie, durante e dopo il boom economico.
Attraverso materiale inedito di famiglia, grazie ai figli Enrico e Carlo Vanzina, con la collaborazione degli archivi Studio EL Cinecittà, Latitudine, la mostra ricostruirà la storia professionale e privata di uno dei più grandi registi italiani: dall'infanzia fino all'ultima opera cinematografica.
Un percorso fatto di fotografie, cimeli, carteggi, testimonianze dei tanti attori con i quali ha lavorato: da Totò ad Aldo Fabrizi, da Alberto Sordi a Vittorio De Sica, dalla coppia Tognazzi-Vianello a quella Franchi-Ingrassia, da Renato Pozzetto a Diego Abatantuono, da Mariangela Melato a Monica Vitti, da Enrico Montesano a Gigi Proietti, tra i protagonisti dell’indimenticabile film cult “Febbre da Cavallo”.
La parte multimediale della mostra sarà curata da Farm Studio Factory, che assieme a 39Films, casa di produzione Italo Argentina, produrrà il documentario “Steno”, per la regia di Alberto Fabi, coautore assieme a Marco Dionisi. Un film documentario che punta a ricostruire la vita lavorativa del regista attraverso interviste e materiali sia video che fotografici inediti delle sue opere più significative.
L'esposizione, impostata sulla base del Diario futile, una vera e propria opera pop in cui Steno incollava ritagli di giornale, vignette, appunti e foto dei collaboratori, tratterà la filmografia del regista contestualizzandone il periodo storico, sociale e culturale in cui ha operato. Ci saranno continui parallelismi con il cinema dell'infanzia e degli esordi (il cinema comico) e la nascita della commedia all'italiana, inserendovi non solo le riviste umoristiche (“Marc'Aurelio” in primis), ma anche attori, sceneggiatori e registi che hanno fatto la storia del cinema italiano.
La mostra è strutturata in due sezioni: la prima, cronologica, racconta l’infanzia e la formazione di Steno con i suoi esordi professionali nelle riviste, in radio e nel teatro di avanspettacolo, contestuali all’attività di sceneggiatore e di regista sia al cinema che in televisione. La seconda, tematica, analizza argomenti legati alla figura di Steno nel campo professionale e in quello privato: rapporti con la censura, sodalizi con attori e collaboratori, la famiglia e l’attività di scrittore.
Impostata sulla base di Diario futile, una vera e propria opera pop in cui Steno incollava ritagli di giornale, vignette, appunti e foto dei collaboratori, tratta la filmografia del regista contestualizzando il periodo storico, sociale e culturale in cui ha operato.
Un percorso tra fotografie, cimeli, carteggi, testimonianze dei tanti attori con i quali ha lavorato: da Totò ad Aldo Fabrizi, da Alberto Sordi a Vittorio De Sica, dalla coppia Tognazzi-Vianello a quella Franchi-Ingrassia, da Renato Pozzetto a Diego Abatantuono, da Mariangela Melato a Monica Vitti, da Enrico Montesano a Gigi Proietti, tra i protagonisti dell’indimenticabile film cult Febbre da Cavallo.
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