The space in beetween - Marina Abramovich and Brazil
Dal 29 Gennaio 2018 al 08 Febbraio 2018
Roma
Luogo: Alcazar Live
Indirizzo: via Cardinal Merry del Val 14
Costo del biglietto: € 8
Una delle più grandi artiste viventi in un film sospeso tra arte e vita.
“I like to live in the space in between. Is one of the most creative spaces for an artist to be/mi piace vivere in quello spazio nel mezzo. É uno degli spazi più creativi per un artista” dice Marina Abramovic durante il film, a metà del suo viaggio in Brasile.
In questo docu-film la Abramović parte alla ricerca di nuovi stimoli creativi e viaggia attraverso le vibranti comunità religiose del Brasile per fare esperienza dei rituali sacri e svelare il suo processo creativo. Il sincretismo del Brasile più profondo si fa per lei percorso personale e artistico e racconto per immagini, in un seducente intreccio di profondità e ironia. Tra cerimonie di purificazione e trip psichedelici, Marina riflette sulle affinità tra performance artistiche e rituali e si mette totalmente a nudo, in un tragitto anche interiore nei meandri del suo passato.
Un film autenticamente “in between”, sospeso tra arte e vita, tra road movie e spiritual thriller, capace di parlare al cuore dello spettatore e al suo inestinguibile bisogno, consapevole o inconsapevole, di spiritualità.
Nata a Belgrado nel 1946, la Abramović è una delle artiste più importanti del nostro tempo. All’inizio degli anni Settanta studia presso l’Accademia di Belle Arti di Belgrado, dove comincia a sperimentare la performance come forma di arte visuale. Esplorando i limiti fisici e mentali del suo essere, la Abramović approfondisce così il tema della trasformazione emotiva e spirituale e si dedica alla creazione di opere capaci di rendere rituali semplici azioni della vita quotidiana, come stare sdraiati o seduti, sognare e pensare.
Nel 1974 viene conosciuta anche in Italia, dove presenta la sua performance Rhytm 4 nella galleria Diagramma di Luciano Inga Pin a Milano. Nel 1976 Marina Abramović lascia la Jugoslavia per trasferirsi ad Amsterdam. Nello stesso anno inizia la collaborazione e la relazione con Ulay, artista tedesco, nato tra l’altro nel suo stesso giorno. I due termineranno il loro rapporto dodici anni dopo, nel 1989, con una camminata lungo la Grande Muraglia Cinese: Marina decide di partire dal lato orientale della muraglia sulle sponde del Mar Giallo, mentre Ulay dalla periferia sud occidentale del deserto del Gobi. I due cammineranno novanta giorni e si incontreranno a metà strada dopo aver percorso entrambi duemila e cinquecento chilometri per dirsi addio. Negli anni ottanta viaggia in Australia e nei deserti di Thar e del Gobi e in Cina; dal 1992 tiene workshop, conferenze, mostre personali e collettive in tutto il mondo fino a vincere nel 1997 la Biennale di Venezia con la performance Balkan Baroque, dove per tre giorni pulisce una montagna di ossa bovine in un rituale di purificazione e di denuncia delle stragi che avvenivano nei Balcani. Nella primavera del 2010 arriva la prima grande retrospettiva negli Stati Uniti al Museum of Modern Art di New York, dove esegue anche la performance The artist is present documentata dall’omonimo documentario. Due anni dopo, nel 2012, è stato il momento della doppia mostra al PAC e alla Galleria Lia Rumma di Milano, dove l’artista ha mostrato tutti i nuovi lavori e svelato al mondo The Abramović Method.
ORARI
Lunedì 29.01.2018 _ 15:00h, 17:00h, 19:00h, 21:00h, 23:00h
Martedì 30.01.2018 _ 15:00h, 17:00h, 19:00h, 21:00h, 23:00h
Mercoledì 31.01.2018 _ 15:00h, 17:00h, 19:00h, 21:00h, 23:00h
Giovedì 01.02.2018 _ 15:00h, 17:00h
Lunedì 05.02.2018 _ 15:00h, 17:00h, 19:00h, 21:00h, 23:00h
Martedì 06.02.2018 _ 15:00h, 17:00h, 19:00h, 21:00h, 23:00h
Mercoledì 07.02.2018 _ 15:00h, 17:00h, 19:00h, 21:00h, 23:00h
Giovedì 08.02.2018 _ 15:00h, 17:00h
Lingua Originale con sottotitoli in Italiano
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