Umberto Mastroianni a Ostia Antica. Dalla Figurazione all'Astrattismo e Gli emblemata della collezione ostiense
Dal 12 Maggio 2013 al 10 Novembre 2013
Roma
Luogo: Museo dell’Area Archeologica di Ostia
Indirizzo: via dei Romagnoli 717
Orari: da martedì a domenica 10.30-13.30/ 14.30-18.15
Curatori: Micol Forti, Paola Germoni, Gerardo Lo Russo, Paola Molinengo Costa, Angelo Pellegrino
Enti promotori:
- Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Telefono per informazioni: +39 06 56358099/ 06 56358003
E-Mail info: sandra.terranova@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://archeoroma.beniculturali.it/
Nelle sale del Museo dell’Area Archeologica di Ostia sabato 11 maggio 2013 si inaugura la mostra Umberto Mastroianni a Ostia Antica. Dalla Figurazione all’Astrattismo e Gli emblemata della collezione ostiense.
La mostra promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, prevede anche l’esposizione di alcune delle più importanti opere che fecero parte dell’atelier personale di Umberto Mastroianni dalle quali in vita non volle mai separarsi. Una selezione di oltre 40 opere tra sculture e cartoni a testimonianza del genio eclettico di Mastroianni che, dalla figurazione all’astrattismo, ha segnato il Novecento italiano.
Si propongono per la prima volta al pubblico gli emblemata, ovvero rappresentazioni figurate con minute tessere in pietra colorata e pasta vitrea su supporto mobile, che originariamente dovevano costituire il fulcro centrale di pavimentazioni a mosaico. Un’attenta revisione conservativa realizzata nel 2003 ha consentito di restituire ad ogni singolo esemplare la propria unicità costruttiva senza cancellare la frammentarietà del momento della scoperta.
La collezione dei piccoli “quadri” policromi, provenienti dall’insediamento sepolcrale della necropoli di Porto all’Isola Sacra, documenta nella scelta dei temi proposti che riconducono al mondo mitologico, alla rappresentazione di nature morte o di repertori animali, la diffusione di un linguaggio decorativo non differenziato tra città dei vivi e mondo funerario, dalla fine del I agli inizi del III secolo d.C.
Il percorso espositivo propone un confronto forte e dirompente: da una parte le volumetrie squadernate e bidimensionali del Maestro arpinate; dall’altra le classiche, dimensioni dell’arte antica. Un percorso che segna l’evoluzione della linea, del tratto, delle forme e delle proporzioni: dalla ripresa della Natura alla negazione della stessa.
L’allestimento della mostra accoglie le sculture del Maestro nell’area archeologica armonizzando in modo graduale e progressivo la modernità delle opere di Mastroianni e la lunga vita della città antica.
La mostra promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, prevede anche l’esposizione di alcune delle più importanti opere che fecero parte dell’atelier personale di Umberto Mastroianni dalle quali in vita non volle mai separarsi. Una selezione di oltre 40 opere tra sculture e cartoni a testimonianza del genio eclettico di Mastroianni che, dalla figurazione all’astrattismo, ha segnato il Novecento italiano.
Si propongono per la prima volta al pubblico gli emblemata, ovvero rappresentazioni figurate con minute tessere in pietra colorata e pasta vitrea su supporto mobile, che originariamente dovevano costituire il fulcro centrale di pavimentazioni a mosaico. Un’attenta revisione conservativa realizzata nel 2003 ha consentito di restituire ad ogni singolo esemplare la propria unicità costruttiva senza cancellare la frammentarietà del momento della scoperta.
La collezione dei piccoli “quadri” policromi, provenienti dall’insediamento sepolcrale della necropoli di Porto all’Isola Sacra, documenta nella scelta dei temi proposti che riconducono al mondo mitologico, alla rappresentazione di nature morte o di repertori animali, la diffusione di un linguaggio decorativo non differenziato tra città dei vivi e mondo funerario, dalla fine del I agli inizi del III secolo d.C.
Il percorso espositivo propone un confronto forte e dirompente: da una parte le volumetrie squadernate e bidimensionali del Maestro arpinate; dall’altra le classiche, dimensioni dell’arte antica. Un percorso che segna l’evoluzione della linea, del tratto, delle forme e delle proporzioni: dalla ripresa della Natura alla negazione della stessa.
L’allestimento della mostra accoglie le sculture del Maestro nell’area archeologica armonizzando in modo graduale e progressivo la modernità delle opere di Mastroianni e la lunga vita della città antica.
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