Vivian Maier. The exhibition / Pop Air. Ugo Nespolo
Allestimento conferenza presentzione Museo del Genio, Roma
Dal 31 October 2025 al 15 February 2026
Roma
Luogo: Museo del Genio
Indirizzo: Lungotevere della Vittoria 31
A partire dal 31 ottobre 2025, Roma ritrova uno dei suoi luoghi più preziosi: il Museo del Genio dell’Esercito Italiano.
Per la prima volta, questo straordinario complesso apre stabilmente le sue porte al grande pubblico, trasformandosi in un nuovo luogo della cultura per la Capitale.
Si tratta di un’iniziativa culturale di Difesa Servizi che dal 2016, su mandato del Ministero della Difesa e delle Forze Armate, valorizza i musei militari.
Il nome Museo del Genio è stato scelto per rendere immediatamente accessibile l’identità di un luogo che è molto più di un museo.
La sua denominazione completa, Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio (ISCAG) dell’Esercito Italiano, ne rivela la natura unica in Italia: un centro in cui convivono museo, biblioteca specialistica, archivio storico e fotografico, luogo di studio, ricerca e memoria.
Oggi, questo patrimonio si svela finalmente alla città.
Roma guadagna un nuovo spazio culturale, aperto a tutti: famiglie, studenti, studiosi, scuole, visitatori italiani e internazionali.
Un luogo che racconta l’intelligenza come forza trasformativa: dall’ingegneria alle comunicazioni, dal volo al futuro.
Il percorso museale che oggi si apre al pubblico invita il visitatore a intraprendere un viaggio affascinante, dove ingegno, tecnica e bellezza si intrecciano nel racconto della storia del Genio. Tra modelli, strumenti e invenzioni, si scopre come l’intelligenza umana abbia saputo trasformare le sfide della costruzione, della comunicazione e del volo in occasioni di progresso. Oggetti di eccezionale valore testimoniano questo spirito visionario: l’attrezzatura radiotelegrafica originale di Guglielmo Marconi che, con la sua invenzione – la radio –, cambiò per sempre la storia della comunicazione mondiale; una piccola teca custodisce inoltre uno dei primissimi telefoni, invenzione dovuta ad Antonio Meucci, affiancato dalle sue prime evoluzioni: dai telefoni da campo alle centraline militari. Queste sale custodiscono una porzione preziosa del patrimonio museale: ambienti in cui ogni oggetto, dal più semplice al più imponente, testimonia la capacità tutta italiana di unire funzionalità e creatività, rigore scientifico e intuizione estetica.
Ad inaugurare questo nuovo capitolo vi saranno anche due esposizioni di grande richiamo: Vivian Maier. The Exhibition, dedicata alla più amata fotografa americana - scoperta solo dopo la sua morte e oggi celebrata nei più importanti musei del mondo - di cui si festeggia il centenario della nascita, e “Pop Air” un progetto nuovo e presentato per la prima volta al mondo, con cui il Maestro Ugo Nespolo interpreta in chiave ironica – con enormi sculture gonfiabili - i grandi capolavori internazionali.
Due linguaggi lontani e complementari che siglano la vocazione del Museo del Genio a diventare un ponte tra storia e presente, tra ricerca e meraviglia, tra conoscenza ed emozione.
Con questo progetto culturale, il Museo del Genio si presenta non solo come spazio espositivo, ma come centro culturale vivo, capace di dialogare con la contemporaneità e di ospitare grandi eventi artistici.
STORIA DELLA SEDE
Nato nei primi anni del Novecento come Museo dell’Ingegneria Militare Italiana, l’attuale Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio, oggi conosciuto dal grande pubblico come Museo del Genio, affonda le sue radici in un momento cruciale della storia italiana: quello in cui la giovane nazione post-unitaria cercava simboli e strumenti per costruire la propria identità.
In questo contesto, celebrare l’ingegneria e l’architettura militare – campi in cui l’Italia eccelle da sempre per ingegno e visione – significava raccontare la modernità di un Paese in piena trasformazione.
Dopo aver avuto diverse sedi storiche, l’Istituto trova la sua definitiva collocazione nell’attuale complesso monumentale sul Lungotevere della Vittoria, costruito tra il 1936 e il 1939 su progetto del tenente colonnello del Genio Gennaro De Matteis. L’edificio è uno dei migliori esempi di architettura istituzionale del Novecento: un equilibrio tra razionalismo e neoclassicismo semplificato, il complesso si distingue per il rigore compositivo, l’uso sapiente dei materiali – dal travertino romano ai mattoncini – e l’impatto scenografico dell’esedra d’ingresso e dei torrioni fortificati.
Al suo interno, l’Istituto custodisce un patrimonio di straordinario valore storico e tecnico, un’ampia carrellata documentale dei mezzi di trasmissione – dai segnali a fuochi dell’epoca omerica, all’impiego dei colombi viaggiatori, ai mezzi ottici sempre più perfezionati e quindi dal telegrafo, alla radio e al suo geniale inventore, Guglielmo Marconi, capitano del Genio, e ai suoi rivoluzionari apparecchi – i plastici delle città italiane, i modelli di ponti, strumenti e apparati delle specialità del Genio (Pionieri, Pontieri, Guastatori, Ferrovieri), ma anche un ricco patrimonio documentale, con oltre 24.000 volumi, 30.000 fotografie storiche, 20.000 iconografie e 150.000 documenti provenienti da secoli di storia militare e scientifica italiana.
LA VISITA DEL MUSEO
Le sezioni del museo che saranno aperte al pubblico:
1. la Sala delle Colonie e dell’Architettura Militare dove sono esposte testimonianze del periodo coloniale, e molte riproduzioni in scala delle fortificazioni realizzate dal genio militare. Tra queste spicca il fortino scomponibile in lamiera tipo "Spaccamela", un esempio di architettura militare modulare e a rapida installazione.
2. la Sala della Fotografia, delle Trasmissioni e delle Fotoelettriche contiene alcuni oggetti importantissimi e qualificanti, a volte imponenti, e per certi versi ai nostri occhi simili a delle istallazioni, che recano in sé l’elemento sorpresa. Sorprende come la loro risposta alle necessità più urgenti dell’uomo, li abbia resi col tempo sempre più maneggevoli, tanto che oggi gestiamo le stesse funzioni nel palmo di una mano: sorprendono perché coniugano nella migliore tradizione italiana la capacità di essere utili a risolvere un problema con una rilevante gradevolezza estetica.
3. la Sala dell’Aeronautica e dei Ferrovieri documenta la genesi e la fase pionieristica dell'Aeronautica Militare Italiana, nata come specialità del Genio. Attraverso modelli, strumenti e reperti originali, si ripercorrono le prime esperienze di volo, le innovazioni tecniche e il contributo determinante degli ufficiali del Genio nella nascita di quella che sarebbe divenuta una delle forze armate più avanzate del Paese.
Proseguendo nella visita gli ambienti documentano materiali ed equipaggiamento utilizzati da uno dei reparti di eccellenza dell’Esercito Italiano: il Reggimento Genio Ferrovieri.
LE MOSTRE
In un connubio perfetto tra rigore storico e creatività contemporanea, a partire dal 31 ottobre 2025 e fino al 15 febbraio 2026, il Museo del Genio accoglie la mostra “Pop Air”, una selezione iconica e site specific delle opere di uno degli artisti più versatili e brillanti del panorama italiano, Ugo Nespolo. Noto per la sua capacità di attraversare epoche, stili e linguaggi con intelligenza e leggerezza, offre una lettura creativa e colorata della storia della scultura italiana e internazionale. L’esposizione, presentata in anteprima mondiale, rappresenta la prima occasione ufficiale per scoprire (o riscoprire) gli spazi rinnovati del Museo.
Contemporaneamente, la mostra “Vivian Maier. The Exhibition”, un emozionante viaggio nell’universo della misteriosa tata–fotografa americana, divenuta icona mondiale della street photography.
Curata da Anne Morin, massima esperta dell’artista, la mostra propone oltre 200 opere dei suoi scatti più celebri e intensi: immagini capaci di raccontare, con sguardo autentico e discreto, l’anima quotidiana delle città e dei loro abitanti.
Da un progetto di Vertigo Syndrome e in collaborazione con diChroma photography, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.
L’apertura al pubblico delle mostre segna un nuovo inizio per uno spazio che custodisce la memoria, promuove la ricerca e si apre all’incontro tra passato e presente.
Un’occasione imperdibile per cittadini, studiosi, appassionati e visitatori di ogni età, nel cuore della Capitale.
Da un’iniziativa del Ministero della Difesa, Esercito Italiano e Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa che valorizza gli asset del Dicastero, il progetto è prodotto e organizzato da Arthemisia e con il patrocinio della Regione Lazio.
Il progetto è in partnership con Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema e vede come sponsor Generali Italia con il programma Generali Valore Cultura, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e media partner la Repubblica.
Per la prima volta, questo straordinario complesso apre stabilmente le sue porte al grande pubblico, trasformandosi in un nuovo luogo della cultura per la Capitale.
Si tratta di un’iniziativa culturale di Difesa Servizi che dal 2016, su mandato del Ministero della Difesa e delle Forze Armate, valorizza i musei militari.
Il nome Museo del Genio è stato scelto per rendere immediatamente accessibile l’identità di un luogo che è molto più di un museo.
La sua denominazione completa, Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio (ISCAG) dell’Esercito Italiano, ne rivela la natura unica in Italia: un centro in cui convivono museo, biblioteca specialistica, archivio storico e fotografico, luogo di studio, ricerca e memoria.
Oggi, questo patrimonio si svela finalmente alla città.
Roma guadagna un nuovo spazio culturale, aperto a tutti: famiglie, studenti, studiosi, scuole, visitatori italiani e internazionali.
Un luogo che racconta l’intelligenza come forza trasformativa: dall’ingegneria alle comunicazioni, dal volo al futuro.
Il percorso museale che oggi si apre al pubblico invita il visitatore a intraprendere un viaggio affascinante, dove ingegno, tecnica e bellezza si intrecciano nel racconto della storia del Genio. Tra modelli, strumenti e invenzioni, si scopre come l’intelligenza umana abbia saputo trasformare le sfide della costruzione, della comunicazione e del volo in occasioni di progresso. Oggetti di eccezionale valore testimoniano questo spirito visionario: l’attrezzatura radiotelegrafica originale di Guglielmo Marconi che, con la sua invenzione – la radio –, cambiò per sempre la storia della comunicazione mondiale; una piccola teca custodisce inoltre uno dei primissimi telefoni, invenzione dovuta ad Antonio Meucci, affiancato dalle sue prime evoluzioni: dai telefoni da campo alle centraline militari. Queste sale custodiscono una porzione preziosa del patrimonio museale: ambienti in cui ogni oggetto, dal più semplice al più imponente, testimonia la capacità tutta italiana di unire funzionalità e creatività, rigore scientifico e intuizione estetica.
Ad inaugurare questo nuovo capitolo vi saranno anche due esposizioni di grande richiamo: Vivian Maier. The Exhibition, dedicata alla più amata fotografa americana - scoperta solo dopo la sua morte e oggi celebrata nei più importanti musei del mondo - di cui si festeggia il centenario della nascita, e “Pop Air” un progetto nuovo e presentato per la prima volta al mondo, con cui il Maestro Ugo Nespolo interpreta in chiave ironica – con enormi sculture gonfiabili - i grandi capolavori internazionali.
Due linguaggi lontani e complementari che siglano la vocazione del Museo del Genio a diventare un ponte tra storia e presente, tra ricerca e meraviglia, tra conoscenza ed emozione.
Con questo progetto culturale, il Museo del Genio si presenta non solo come spazio espositivo, ma come centro culturale vivo, capace di dialogare con la contemporaneità e di ospitare grandi eventi artistici.
STORIA DELLA SEDE
Nato nei primi anni del Novecento come Museo dell’Ingegneria Militare Italiana, l’attuale Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio, oggi conosciuto dal grande pubblico come Museo del Genio, affonda le sue radici in un momento cruciale della storia italiana: quello in cui la giovane nazione post-unitaria cercava simboli e strumenti per costruire la propria identità.
In questo contesto, celebrare l’ingegneria e l’architettura militare – campi in cui l’Italia eccelle da sempre per ingegno e visione – significava raccontare la modernità di un Paese in piena trasformazione.
Dopo aver avuto diverse sedi storiche, l’Istituto trova la sua definitiva collocazione nell’attuale complesso monumentale sul Lungotevere della Vittoria, costruito tra il 1936 e il 1939 su progetto del tenente colonnello del Genio Gennaro De Matteis. L’edificio è uno dei migliori esempi di architettura istituzionale del Novecento: un equilibrio tra razionalismo e neoclassicismo semplificato, il complesso si distingue per il rigore compositivo, l’uso sapiente dei materiali – dal travertino romano ai mattoncini – e l’impatto scenografico dell’esedra d’ingresso e dei torrioni fortificati.
Al suo interno, l’Istituto custodisce un patrimonio di straordinario valore storico e tecnico, un’ampia carrellata documentale dei mezzi di trasmissione – dai segnali a fuochi dell’epoca omerica, all’impiego dei colombi viaggiatori, ai mezzi ottici sempre più perfezionati e quindi dal telegrafo, alla radio e al suo geniale inventore, Guglielmo Marconi, capitano del Genio, e ai suoi rivoluzionari apparecchi – i plastici delle città italiane, i modelli di ponti, strumenti e apparati delle specialità del Genio (Pionieri, Pontieri, Guastatori, Ferrovieri), ma anche un ricco patrimonio documentale, con oltre 24.000 volumi, 30.000 fotografie storiche, 20.000 iconografie e 150.000 documenti provenienti da secoli di storia militare e scientifica italiana.
LA VISITA DEL MUSEO
Le sezioni del museo che saranno aperte al pubblico:
1. la Sala delle Colonie e dell’Architettura Militare dove sono esposte testimonianze del periodo coloniale, e molte riproduzioni in scala delle fortificazioni realizzate dal genio militare. Tra queste spicca il fortino scomponibile in lamiera tipo "Spaccamela", un esempio di architettura militare modulare e a rapida installazione.
2. la Sala della Fotografia, delle Trasmissioni e delle Fotoelettriche contiene alcuni oggetti importantissimi e qualificanti, a volte imponenti, e per certi versi ai nostri occhi simili a delle istallazioni, che recano in sé l’elemento sorpresa. Sorprende come la loro risposta alle necessità più urgenti dell’uomo, li abbia resi col tempo sempre più maneggevoli, tanto che oggi gestiamo le stesse funzioni nel palmo di una mano: sorprendono perché coniugano nella migliore tradizione italiana la capacità di essere utili a risolvere un problema con una rilevante gradevolezza estetica.
3. la Sala dell’Aeronautica e dei Ferrovieri documenta la genesi e la fase pionieristica dell'Aeronautica Militare Italiana, nata come specialità del Genio. Attraverso modelli, strumenti e reperti originali, si ripercorrono le prime esperienze di volo, le innovazioni tecniche e il contributo determinante degli ufficiali del Genio nella nascita di quella che sarebbe divenuta una delle forze armate più avanzate del Paese.
Proseguendo nella visita gli ambienti documentano materiali ed equipaggiamento utilizzati da uno dei reparti di eccellenza dell’Esercito Italiano: il Reggimento Genio Ferrovieri.
LE MOSTRE
In un connubio perfetto tra rigore storico e creatività contemporanea, a partire dal 31 ottobre 2025 e fino al 15 febbraio 2026, il Museo del Genio accoglie la mostra “Pop Air”, una selezione iconica e site specific delle opere di uno degli artisti più versatili e brillanti del panorama italiano, Ugo Nespolo. Noto per la sua capacità di attraversare epoche, stili e linguaggi con intelligenza e leggerezza, offre una lettura creativa e colorata della storia della scultura italiana e internazionale. L’esposizione, presentata in anteprima mondiale, rappresenta la prima occasione ufficiale per scoprire (o riscoprire) gli spazi rinnovati del Museo.
Contemporaneamente, la mostra “Vivian Maier. The Exhibition”, un emozionante viaggio nell’universo della misteriosa tata–fotografa americana, divenuta icona mondiale della street photography.
Curata da Anne Morin, massima esperta dell’artista, la mostra propone oltre 200 opere dei suoi scatti più celebri e intensi: immagini capaci di raccontare, con sguardo autentico e discreto, l’anima quotidiana delle città e dei loro abitanti.
Da un progetto di Vertigo Syndrome e in collaborazione con diChroma photography, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.
L’apertura al pubblico delle mostre segna un nuovo inizio per uno spazio che custodisce la memoria, promuove la ricerca e si apre all’incontro tra passato e presente.
Un’occasione imperdibile per cittadini, studiosi, appassionati e visitatori di ogni età, nel cuore della Capitale.
Da un’iniziativa del Ministero della Difesa, Esercito Italiano e Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa che valorizza gli asset del Dicastero, il progetto è prodotto e organizzato da Arthemisia e con il patrocinio della Regione Lazio.
Il progetto è in partnership con Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema e vede come sponsor Generali Italia con il programma Generali Valore Cultura, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e media partner la Repubblica.
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